Camera al voto sul Ddl intelligenza artificiale: sicurezza, innovazione e diritti in primo piano
News - 25/06/2025
di Redazione
La Camera dei deputati si appresta a votare in seconda lettura il disegno di legge sull’intelligenza artificiale, un testo che, dopo le modifiche apportate, dovrà tornare al Senato per l’approvazione definitiva. Coordinato dal Dipartimento per la trasformazione digitale di Palazzo Chigi, sotto la guida del sottosegretario Alessio Butti, il provvedimento mira a costruire una cornice normativa nazionale su una delle tecnologie più complesse e strategiche del nostro tempo.
Come si legge su Il Sole 24 Ore, «L’approvazione del Ddl sull’intelligenza artificiale anche alla Camera segna un traguardo importante per l’Italia, che si conferma primo Paese europeo a dotarsi di una legge nazionale sul tema», ha dichiarato Butti. «Dopo aver guidato la redazione dell’AI Act europeo e dei principi generali internazionali in ambito G7 lo scorso anno, il Governo completa ora il percorso con una normativa nazionale pienamente in linea con il regolamento europeo, rafforzando la sicurezza, l’innovazione e la tutela dei diritti nel campo dell’AI».
Ruoli istituzionali e fondi a disposizione
Nel nuovo assetto normativo, le Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale saranno l’Agenzia per l’Italia digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Rimane invece confermato il ruolo di vigilanza sui mercati per Banca d’Italia, Consob e Ivass.
Sul piano finanziario, il disegno di legge non prevede nuovi stanziamenti. Si farà leva su un miliardo di euro già disponibile, gestito da Cdp Venture Capital, destinato a investimenti in equity e quasi-equity. Una modifica introdotta in Senato elimina l’obbligo della sede legale in Italia per le imprese beneficiarie, aprendo così l’accesso anche a aziende estere operanti sul territorio nazionale.
Applicazioni dell’IA: giustizia, sanità e diritto d’autore
Il testo normativo interviene in modo specifico su alcuni settori strategici. Tra le misure previste, una stretta sull’uso dell’IA in ambito giudiziario, con risvolti anche penali, oltre a disposizioni per l’impiego nei settori della sanità e della tutela del diritto d’autore.
Nuove misure approvate alla Camera
La Camera ha approvato ulteriori emendamenti. Tra questi, l’istituzione di un nuovo comitato interministeriale per il coordinamento delle fondazioni che operano nel campo dell’intelligenza artificiale.
Di rilievo anche l’approvazione della proposta del Partito Democratico, a prima firma Anna Ascani, che modifica l’articolo 28 del Ddl. Il testo ora limita i partenariati pubblici-privati che l’Agenzia per la cybersicurezza può stringere ai Paesi dell’Unione Europea, fatta eccezione per i casi in cui, «sulla base dell’interesse nazionale e previa autorizzazione del Presidente del Consiglio dei ministri», sia prevista la possibilità di collaborazione con soggetti pubblici e privati di Paesi Nato o extraeuropei, ma solo se esistono accordi bilaterali o multilateraliia legge.
Tutele per le Pmi e retromarcia sui server nazionali
Un altro emendamento, condiviso da Pd e Azione, introduce il riferimento al tessuto imprenditoriale nazionale e in particolare alle micro, piccole e medie imprese tra i principi della legge in materia di sviluppo economico.
Infine, è stato soppresso il comma 2 dell’articolo 6, che imponeva l’obbligo di installare i sistemi di IA destinati all’uso pubblico su server situati in Italia, con l’obiettivo di garantire la sovranità e la sicurezza dei dati sensibili. La norma è stata cancellata a seguito dei pareri tecnici e delle pressioni di associazioni del settore ICT, secondo cui la disposizione avrebbe rischiato di escludere numerose applicazioni già in uso nella Pubblica Amministrazione, spesso basate su sistemi di intelligenza artificiale localizzati all’estero.