Le infrastrutture diventano obiettivi sensibili da difendere
News - 21/01/2025
di Antonio Giordano
Le infrastrutture come obiettivi sensibili da difendere con tecnologie innovative. Gli ultimi casi di cronaca mostrano come basta poco per creare numerosi disagi nella circolazione ferroviaria o nella gestione dei computer di uno scalo aeroportuale. Per questo serve investire in questo settore, considerato strategico e la gestione delle tecnologie applicate deve essere simile a quella utilizzata in ambito militare. E’ la posizione del viceministro alle infrastrutture e trasporti, Edoardo Rixi espressa nel corso del tavolo di lavoro su “Innovazione digitale e infrastrutture – Gestione degli asset strategici del Paese”, organizzato da SAP Italia a Palazzo Soderini a Roma. “Oggi le infrastrutture italiane non devono essere considerate solo come asset di interesse nazionale, ma anche come obiettivi sensibili. Per questo motivo, le tecnologie applicate alla loro gestione devono essere di livello militare”, ha spiegato Rixi. Il viceministro ha sottolineato come negli ultimi anni si sia prestata scarsa attenzione all’acquisto di tecnologie, spesso rivelatesi inadeguate di fronte alle sfide attuali. Nella gestione delle infrastrutture del Paese, secondo Rixi, è indispensabile adottare un approccio più avanzato e strategico: maggiore analisi predittiva, un uso diffuso degli open data per favorire la condivisione delle informazioni e un incremento nell’utilizzo di Intelligenza Artificiale e digitalizzazione. “È fondamentale disporre di un sistema efficace di analisi dei dati e di monitoraggio costante delle opere infrastrutturali”, ha dichiarato il viceministro. “Non possiamo essere certi della durata delle infrastrutture, nemmeno di quelle considerate più efficienti”.
Tre aree di intervento
Carla Masperi, Amministratore Delegato di Sap Italia ha sottolineato l’impegno dell’azienda nel fornire soluzioni tecnologiche “per favorire la modernizzazione e l’efficienza delle infrastrutture”. “Riteniamo”, ha spiegato Masperi, “vi siano almeno tre aree di intervento che possono avere un impatto esteso in questo ambito: interoperabilità e open data, elementi essenziali per creare un ecosistema digitale basato sull’interconnessione dei dati che consenta a tutti gli attori di collaborare efficacemente; adozione dell’intelligenza artificiale generativa che automatizzando processi complessi riduce i tempi e migliora la precisione delle operazioni; e infine adozione di soluzioni e sistemi in cloud, vero motore dell’innovazione perché democratizza l’accesso alle nuove tecnologie e offre quella flessibilità e scalabilità fondamentali per affrontare le nuove sfide infrastrutturali”.
Non Solo trasporti, ma anche energia e acqua. Ecco le “critiche”
Ma oltre alle infrastrutture di trasporto, quali sono le altre infrastrutture definite come critiche? Sono regolamentate dal Decreto Legislativo 11 aprile 2011, n. 61, che recepisce la Direttiva Europea 2008/114/CE. Le principali categorie di infrastrutture critiche identificate sono energia (include impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di elettricità, gas e petrolio); acqua (sistemi di approvvigionamento e distribuzione di acqua potabile, bacini naturali e artificiali, impianti di desalinizzazione delle acque marine); trasporti (infrastrutture di trasporto, come aeroporti, porti, ferrovie e strade); tecnologie dell’informazione e della comunicazione con reti di telecomunicazione, Internet, Data Center e Sistemi Informatici; Finanza: sistemi bancari e finanziari; sanità: strutture sanitarie, ospedali e sistemi di emergenza sanitaria; alimentazione: sistemi di produzione, stoccaggio e distribuzione di cibo; sicurezza pubblica e protezione civile: forze dell’ordine, vigili del fuoco e sistemi di gestione delle emergenze.