Microelettronica, in arrivo da Bruxelles due miliardi per impianto STM a Catania

Dovrebbe arrivare questa settimana il via libera della Commissione europea alla concessione di cospicui aiuti di Stato per la costruzione di un nuovo stabilimento produttivo di microprocessori a Catania: protagonista dell’operazione, si legge su Il Sole 24 Ore, è il gruppo italo-francese STMicroelectronics. L’ammontare del sostegno autorizzato dall’antitrust si aggirerebbe intorno ai due miliardi di euro.

Il nuovo impianto è destinato alla produzione di chips in carburo di silicio, un materiale impiegato per i microprocessori più potenti, e opererà lungo tutto l’arco dell’iter produttivo. Il valore totale del progetto è di cinque miliardi di euro, per un nuovo stabilimento della società italo-francese che dovrebbe entrare a regime nel 2032. Il via libera è condizionato dal fatto che STMicroelectronics contribuisca allo sviluppo sul territorio comunitario di chips da 200 millimetri di diametro.

L’impianto di Catania è, al momento, unico per il suo campo e, agli occhi di Bruxelles, l’operazione dovrebbe avere conseguenze economiche positive per la Sicilia. L’Unione europea punta ad avere una maggiore autonomia nei settori più moderni, anche quanto emerso dopo la pandemia e a causa della guerra, eventi che hanno messo in luce una importante dipendenza dall’estero.

L’operazione relativa allo stabilimento siciliano assume ricadute di respiro nazionale ed europeo: l’annuncio dell’autorizzazione, dovrebbe arrivare nel corso di una trasferta che porterà venerdì 31 maggio la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager in Sicilia, per visitare l’attuale stabilimento di STMicroelectronics.

Insieme alla commissaria ci sarà il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che, nello scorso mese di aprile, aveva annunciato: “La Commissione europea ha appena annunciato che una delle 4 linee pilota sulla microelettronica del futuro è stata assegnata all’Italia, un investimento importante che ammonta a quasi 400 milioni di euro di cui la gran parte saranno assegnate al sito guida di Catania. E prevede nella prima fase la ricerca su materiale ad alta resistenza sui chip del futuro necessari al settore dell’automotive e dello spazio. Questo dimostra come l’Italia stia diventando un Paese molto attrattivo per gli investimenti per la microelettronica che è alla base dell’industria dell’automotive“.

Immagine di chevanon su Freepik

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