Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, Di Stefano: “È dalle filiere che nasce la vera innovazione”

“Capovolgiamo il paradigma, partiamo dalle esigenze delle filiere”. Con queste parole, Sebastiano Di Stefano, presidente e direttore del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, ha sintetizzato una visione radicale quanto concreta: l’innovazione non deve più partire solo dai laboratori, ma dalle esigenze reali delle imprese.

Al Festival del Giornalismo Enogastronomico di Vittoria, organizzato dall’Associazione culturale Network in collaborazione con Promotergroup Spa e Digitrend, lanciando questa sfida, Di Stefano ha tracciato un nuovo approccio alla relazione tra ricerca, impresa e territorio: “Non partiamo dai risultati della ricerca per cercare chi li può usare, ma andiamo direttamente sulle esigenze delle filiere. Vediamo di quali competenze e infrastrutture hanno bisogno per innovare”.

Tecnologia al servizio delle imprese

“Il Parco – ha spiegato – è una società consortile di ricerca partecipata dalla Regione Siciliana e da una rete di PMI altamente innovative. Una struttura ibrida, pensata per mettere a disposizione del tessuto produttivo regionale competenze, attrezzature e know-how tecnologico di alto livello”.

“Il nostro compito – ha dichiarato Di Stefano – è portare vicino agli imprenditori le migliori competenze per consentire loro di innovare“.

L’attività del Parco si fonda su collaborazioni stabili con enti di ricerca come il CNR, l’INFN e le università siciliane, ma la vera innovazione, ha sottolineato Di Stefano, è il modo in cui queste competenze vengono mappate e mobilitate in risposta ai bisogni delle filiere produttive.

Dalla tracciabilità alla qualità certificata

Tra i progetti più significativi spicca quello sulla tracciabilità delle filiere agroalimentari, sviluppato in collaborazione con Promotergroup Spa di Gianni Polizzi e l’Università di Palermo.

“Abbiamo messo a punto protocolli che tracciano la qualità delle produzioni. Non parliamo di timbri opachi, ma di certificazioni reali e verificabili. Questo permette di portare sui mercati prodotti controllati e di valore” ha affermato.

Un passaggio importante per il rilancio competitivo delle produzioni siciliane, che spesso scontano diffidenze legate proprio alla verificabilità della qualità.

Il futuro delle imprese passa dall’ESG

Il Parco promuove anche l’adozione degli standard ESG (Environmental, Social, Governance) come leva strategica per la trasformazione delle imprese.

“Non è solo una questione ambientale. Il sistema ESG garantisce che un’impresa sia solida, credibile, sostenibileanche agli occhi delle banche” ha spiegato Di Stefano. “Le aziende che lo adottano oggi sono quelle che resteranno sul mercato domani”.

Nel contesto europeo, dove la competitività si gioca anche su sostenibilità, tracciabilità e governance, l’avvertimento è chiaro: “Le imprese che non abbracceranno la trasformazione ESG saranno costrette a uscire dal mercato, almeno in Europa”.

Il messaggio lanciato dal Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia è chiaro: l’innovazione utile, concreta, accessibile è possibile, e può partire dai territori più periferici. Attraverso una rete solida di competenze e una governance pubblica-privata, il Parco si propone così come un modello replicabile di innovazione sostenibile, che integra ricerca scientifica e strategia industriale, impatto ambientale e rigore economico.

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