News

Uomo con il Parkinson cammina normalmente grazie a una nuova tecnologia (VIDEO)

Un uomo affetto dal morbo di Parkinson ha riacquistato la capacità di camminare dopo che i medici gli hanno impiantato un piccolo dispositivo nel midollo spinale che invia segnali alle sue gambe.

Durante una conferenza stampa, che si è svolta nel novembre dello scorso anno, il paziente, il 62enne Marc, di nazionalità francese, ha affermato: “Ora posso camminare con molta più sicurezza e la mia vita quotidiana è profondamente migliorata”.

Marc, originario di Bordeaux, è la prima e unica persona ad aver ricevuto la nuova neuroprotesi spinale, un piccolo dispositivo contenente elettrodi posizionati sotto la pelle sopra il midollo spinale.

Funziona inviando raffiche di segnali elettrici per stimolare i nervi del midollo spinale che poi attivano i muscoli delle gambe. L’impianto è descritto in un nuovo studio pubblicato su Nature Medicine.

Marc ha il Parkinson da circa tre decenni. Vent’anni fa, ha ricevuto un impianto che dava la stimolazione cerebrale profonda, un trattamento comune per questa malattia. Nonostante ciò, ha gradualmente sviluppato problemi neurologici che lo hanno reso incapace di muoversi.

Nel 2021 si è iscritto a una sperimentazione clinica condotta da ricercatori del Politecnico federale di Zurigo e dell’Ospedale universitario di Losanna per verificare se un dispositivo neuroprotesico da loro sviluppato potesse ripristinare la sua capacità di camminare.

Il team aveva già testato il dispositivo su tre scimmie con difficoltà di deambulazione e di equilibrio simili a quelle sperimentate dalle persone con Parkinson.

I ricercatori hanno, quindi, impiantato i dispositivi nel midollo spinale delle scimmie e hanno anche dato a ciascuna scimmia un’interfaccia cervello-computer che ha permesso ai ricercatori di capire quando l’animale voleva camminare. Quindi, gli studiosi hanno trasmesso brevi sequenze di segnali elettrici attraverso l’impianto spinale, ripristinando la capacità di camminare in tutte e tre le scimmie.

Nel caso di Marc, il team ha impiantato degli elettrodi sulla parte superiore del midollo spinale e li ha collegati a un neurostimolatore posizionato sotto la pelle nell’addome. Ogni volta che vuole fare una passeggiata, il 62enne preme un pulsante sul telecomando che invia segnali wireless al neurostimolatore.

Il dispositivo neuroprotesico invia, di conseguenza, raffiche di segnali elettrici che stimolano il midollo spinale lombosacrale, una regione della colonna vertebrale inferiore che attiva i muscoli delle gambe.

“Queste aree hanno tutti i motoneuroni che controllano la contrazione muscolare, che a sua volta controlla il movimento delle gambe”, ha spiegato Eduardo Moraud, ingegnere neurale dell’Ospedale universitario di Losanna che ha fatto parte del team che ha costruito il dispositivo.

Il Parkinson priva le persone della qualità della vita: man mano che la malattia progredisce, la maggior parte delle persone ha difficoltà a camminare o a mantenere l’equilibrio e può sperimentare il “congelamento”, cioè un’incapacità temporanea di muoversi. Per più di 20 anni, le persone con problemi di mobilità legati al Parkinson sono state trattate utilizzando la stimolazione cerebrale profonda. Ma, come affermato da Jocelyne Bloch, coautrice dello studio e neuroscienziata presso l’Ospedale universitario di Losanna, molte persone come Marc scoprono che i loro sintomi persistono. Da qui la necessità di trovare nuove terapie.

Non è ancora chiaro, però, se il dispositivo neuroprotesico funzionerà in ogni persona affetta da Parkinson. Ecco perché sarà testato su altre sei persone.

Walter Giannò