Pesca nel Mediterraneo, Milazzo: “Decisioni Ue su dati vecchi penalizzano le nostre marinerie”
News - 11/12/2025
di Redazione
Il dibattito sulla gestione della pesca nel Mediterraneo torna al centro dell’agenda europea. Nel corso dell’intervento sulla proposta di Regolamento della Commissione Europea che definisce le possibilità di pesca per il 2026, l’eurodeputato Giuseppe Milazzo (Fratelli d’Italia-Ecr), vicepresidente della Commissione PECH, ha chiesto una revisione radicale dell’impianto tecnico su cui Bruxelles sta costruendo il nuovo quadro normativo.
Milazzo ha focalizzato l’attenzione qualità e sull’attualità dei dati utilizzati dagli uffici comunitari: “La proposta della Commissione si basa su dati di più di due anni fa. E non sono stati nemmeno resi pubblici gli eventuali benefici a salvaguarda del patrimonio ittico. Invito a mettere allo studio dati aggiornati, e sulla base di questi assumere decisioni”.
Per l’eurodeputato siciliano, il rischio è duplice. Da un lato, l’adozione di misure fondate su informazioni non aggiornate renderebbe difficile valutare l’efficacia reale degli interventi. Dall’altro, potrebbero accentuarsi le difficoltà economiche delle flotte mediterranee, che negli ultimi anni hanno già affrontato tagli significativi allo sforzo di pesca.
Milazzo parla di marinerie “che vediamo lentamente morire”, mentre sui mercati europei cresce la presenza di pesce proveniente da Paesi terzi, spesso con standard meno stringenti: “Arriva nei nostri mercati pesce di Paesi terzi tramite una concorrenza sleale. Se l’Europa vuole essere moderna e competitiva, non può mettere una palla al piede al segmento della pesca”.
Da qui l’appello a un approccio più realistico, fondato su nuovi studi scientifici: “Riterrei necessario lavorare a uno studio aggiornato, sulla base di dati che potrebbero sostenere una politica veramente sostenibile”.
La proposta per il 2026
La posizione di Milazzo si inserisce in un contesto più ampio, segnato dalla recente proposta aggiornata della Commissione Europea sulle possibilità di pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2026. Il documento rivede diversi elementi della gestione attuale, puntando a un equilibrio tra tutela degli stock e continuità socio-economica delle attività di pesca.
Tra i punti principali, il mantenimento o il rafforzamento di misure di gestione per raggiungere la piena sostenibilità biologica. Questo, per alcune zone, comporterebbe riduzioni considerevoli e mirate dello sforzo di pesca, in particolare per le specie vulnerabili. Il pacchetto rispecchia gli impegni assunti con la General Fisheries Commission for the Mediterranean, che ha definito nuovi limiti di cattura e sforzo per il 2026 in diverse aree del bacino.
La proposta sarà esaminata dai ministri della pesca dell’UE nel Consiglio AGRIFISH, con l’obiettivo di arrivare all’adozione formale entro 1° gennaio 2026. Immagine di drobotdean su Freepik
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