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PimpMyTrip, la startup che ti paga per condividere i tuoi consigli di viaggio con i turisti

La startup francese PimpMyTrip, lanciata nel maggio 2023, vuole rivoluzionare l’esperienza turistica con un’idea ingegnosa. Secondo il co-fondatore Ghislain Foucque, ex CEO della piattaforma di crowdfunding Le Pot Commun, “i soli veri esperti di una città sono coloro che ci vivono. Sono perfetti ambasciatori per far scoprire le sue attrazioni e particolarità. Eppure, paradossalmente, non viene mai chiesto loro un parere, né sulle guide né sulle piattaforme turistiche”. PimpMyTrip gli offre, quindi, l’opportunità di condividere la loro passione per la propria città e di guadagnare allo stesso tempo.

Come funziona PimpMyTrip?

Il principio è semplice. L’abitante (il “pimpeur”) crea il suo profilo sulla piattaforma ed elenca i suoi luoghi preferiti: il piccolo bar accogliente all’angolo della strada, il locale nascosto con i cocktail, l’imperdibile negozio vintage, il miglior ristorante a conduzione familiare, il luogo ideale per un picnic, ecc. Dal canto suo, il viaggiatore (il “pimpé”) scopre l’abitante e i suoi indirizzi attraverso dei filtri (passioni, budget, età…). “L’idea è che possa trovare consigli adatti al suo profilo, ai suoi interessi, al suo budget”, ha spiegato Ghislain Foucque.

Per consultare la lista di indirizzi di un “pimpeur”, il viaggiatore deve pagare cinque euro. Tre euro vanno all’abitante, due euro alla startup. “Per il momento, sono stati venduti una cinquantina di carnet”, indica il co-fondatore. È poco, ma per questo giovane quarantenne la priorità è “reclutare il maggior numero possibile di locali per attirare poi i viaggiatori”.

La crescita della community

Al momento, ci sono più di 1.600 “pimpeurs” in 350 città che consigliano 10.200 indirizzi. “Vivono nelle città più turistiche della Francia come Parigi, Marsiglia, Lione, Nantes, Lille, Bordeaux o Tolosa”, elenca il CEO. E anche altrove: Montreal, San Paolo, Brasile, Napoli o Roma, “e lì, per lo più, si tratta di espatriati francesi”.

Obiettivo: 100.000 “pimpeurs”

Il profilo di questi abitanti che condividono i loro consigli è giovane, tra i 25 e i 35 anni, e due terzi sono donne. C’è anche una manciata di creatori di contenuti, come Bruno Maltor, il blogger di viaggi con quasi due milioni di follower (su tutti i social network) e partner di PimpMyTrip. “Gli influencer utilizzano la nostra app per elencare e centralizzare tutti i loro indirizzi, che poi condividono sui loro social network. Questo aumenta la nostra visibilità”, si compiace il co-fondatore.

L’obiettivo è raggiungere i 100.000 “pimpeurs” entro la fine del 2024 e un milione di indirizzi consigliati. “È ambizioso”, ammette il CEO, “ma siamo fiduciosi”. Per raggiungere questo obiettivo, la startup implementerà un sistema di gamification per incoraggiare i locali a pubblicare sempre più consigli. L’app premierà i più attivi. “Il loro status passerà attraverso diversi livelli, da ‘casalingo’ a ‘leggenda locale’, e vinceranno regali offerti dalla loro città”.

Turismo virtuoso

La startup prevede di stringere partnership con i Comuni. Saranno venduti ai turisti pacchetti di carnet di indirizzi tra i 10 e i 20 euro, a seconda del numero di luoghi elencati. “Al momento del pagamento, il viaggiatore sarà informato che due euro saranno devoluti a un’associazione che potrà scegliere tra quelle selezionate dalla città”. Quest’ultima potrà anche utilizzare l’app per sondare i “pimpeurs” e premiare i più impegnati con inviti a eventi.

“La nostra ambizione è creare un ecosistema virtuoso tra le città, i loro abitanti e i viaggiatori”, ha riasunto Ghislain Foucque che ha coinvolto in questa avventura imprenditoriale a la sua compagna, Anne-Sophie Battin, ex responsabile dei grandi eventi alla SNCF.

Investimenti e premi

Insieme, hanno raccolto 470.000 euro da investitori privati nell’aprile 2024. Abbastanza per “resistere almeno due anni, il tempo di costruire lentamente l’azienda e la sua visione”. Quest’ultima è stata recentemente premiata con il Trophée de l’Innovation 2024, assegnato da L’Echo Touristique nella categoria Start-up. Fonte: Lesechos.fr.

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Redazione Innovation Island