“L’Intelligenza Artificiale non è né intelligente né artificiale“. Dal palco del Premio Innovazione Sicilia 2024 Tony Siino (Communication Specialist) ha condotto lo Spotlight dedicato all’AI, partendo proprio da questa affermazione. “Non è intelligente perché è come una calcolatrice di parole, non è artificiale perché tutti i modelli sono stati allenati su dati scritti ed etichettati da persone”, ha aggiunto.

Di cosa stiamo parlando, dunque, quando citiamo questo fenomeno? Al momento di chatbot generativi, che hanno fatto qualcosa di nuovo rispetto agli ultimi 40 anni. Le IA in alcuni casi sono già super umane e riescono a fare meglio dell’uomo, ad esempio nel fare diagnosi mediche, ha sottolineato Siino. La domanda, naturalmente, è se c’è da preoccuparsi, e la risposta è semplice: “No, non ci dobbiamo preoccupare“.

Il grosso tema del momento è utilizzare l’IA come uno strumento che ci può aiutare e permetterci di superare molte criticità, diventare più produttivi, collaborare tra uomini e computer. Certo, ci sono tantissime criticità, etiche o normative: se ci affidiamo a Chat GPT, a Gemini, a Perplexity, se un domani dovessero tagliare i cavi sottomarini, come faremmo? Arriverà un’IA generale che abbia coscienza? Questo è difficile da prevedere.

Partendo da queste considerazioni, Tony Siino ha concluso così: “Se avessimo un computer capace di rispondere alle domande esistenziali, probabilmente gli chiederemmo se Dio esiste. E, probabilmente, ci risponderebbe ”Adesso sì””.