Premio Pintacuda 2025 alla LUMSA: premiata tesi sui consumi digitali dei migranti

Quando si parla di integrazione, spesso si pensa a lavoro, lingua, scuola, ma anche il modo in cui si acquista online racconta molto di come ci si adatta a un nuovo paese. Lo dimostra la tesi di laurea di Veronica Leporatti, premiata alla LUMSA di Palermo con il Premio Pintacuda per il suo studio sui consumi digitali dei migranti.

Un lavoro che scava nel comportamento d’acquisto degli stranieri in Italia e ne svela un dato chiave: i consumi digitali non guardano più indietro, ma si allineano rapidamente al contesto locale.

L’autrice, guidata dalla professoressa Letizia Lo Presti del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Comunicazione (GEC), ha ricevuto un riconoscimento da 1.500 euro per un lavoro che ha saputo unire rigore accademico, attualità e impatto sociale.

Il digitale come specchio dell’integrazione

La ricerca affronta un tema tutt’altro che secondario: come i migranti utilizzano le tecnologie digitali nel quotidiano, e in particolare nei consumi. L’analisi parte da lontano, con uno sguardo alle rotte migratorie verso l’Europa e l’Italia, per poi focalizzarsi su Palermo, dove è stata condotta un’indagine sul campo.

I dati rivelano un trend interessante: gli utenti migranti acquistano raramente prodotti provenienti dal proprio paese d’origine. Al contrario, mostrano una forte propensione ad adattarsi ai codici commerciali e culturali del paese ospitante. In altre parole, il carrello online diventa uno specchio dell’integrazione.

Il lavoro però non si limita a fotografare i consumi. Analizza in profondità il ruolo della digitalizzazione nel percorso migratorio. Da un lato, strumenti come smartphone e social media favoriscono l’inclusione sociale e l’accesso al lavoro. Dall’altro, emergono anche nuove forme di esclusione o sorveglianza, come i cosiddetti “confini biometrici”, che filtrano l’accesso ai servizi sulla base di dati personali.

Questa doppia faccia del digitale – inclusione vs. controllo – è uno degli aspetti più rilevanti della tesi, che offre una lettura critica e contemporanea dei meccanismi di integrazione in un mondo sempre più connesso.

Un premio che promuove il merito accademico

Il Premio, intitolato alla memoria di Ennio Pintacuda – figura chiave del pensiero etico e politico nel Sud Italia – mira a valorizzare la ricerca che unisce merito accademico e rilevanza sociale. A consegnarlo sono stati Giovanni Battista Dagnino, docente della LUMSA, e Pietro Luigi Matta della Libera Università della Politica.

L’iniziativa è stata organizzata con il supporto di diversi partner, tra cui i Rotary Club di Lercara Friddi, Corleone e Palermo Mondello, e il Club Zonta Palermo Triscele.

La tesi di Veronica Leporatti è più di un lavoro accademico: è un contributo concreto alla comprensione delle nuove dinamiche interculturali nell’era digitale. In un contesto in cui l’integrazione è spesso trattata con superficialità o ideologia, il suo studio si distingue per solidità metodologica, originalità e impatto reale.

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