Solidarietà, Innovazione e Competenze, dal Report Svimez la strategia per la Sicilia del 2030

Il nuovo Report Svimez “Una strategia possibile per la Sicilia del 2030: Solidarietà, Innovazione, Competenze (SIC 2030) parte da un’analisi dell’andamento dell’economia e dell’occupazione in Sicilia nel periodo 2022-2024 e dalle previsioni di crescita per il 2025, per tracciare un quadro orientato a un futuro concreto e misurabile.

Il documento sarà presentato il 9 maggio 2025, presso la Sala Mattarella dell’Assemblea Regionale Siciliana, durante il convegno promosso da IRFIS – FinSicilia e organizzato da ANFIR, l’Assemblea Nazionale delle Finanziarie Regionali. Una strategia in tre parole chiave: solidarietà, innovazione e competenze.

Crescita economica: Sicilia regione dinamica

In attesa di conoscere i dettagli del report, Svimez ha già messo in evidenza alcuni dati molto significativi, tra cui quelli relativi alla crescita del PIL. Dopo una variazione del 3,6% nel 2022, la Sicilia ha registrato nel 2023 una performance del +2,2%, superiore alla media nazionale (+0,7%) e a quella del Mezzogiorno (+1,3%). Questa dinamica ha portato l’isola in cima alla classifica delle regioni italiane per tasso di crescita.

Il 2024 conferma il trend positivo, con una stima di +1% a fronte dello 0,6% del Centro-Nord. Le previsioni per il 2025 indicano un aumento del +0,6%, collocando la Sicilia tra le regioni più dinamiche del Sud, al pari della Campania.

Occupazione in ripresa, ma con squilibri

Anche l’occupazione mostra segnali rilevanti. Tra il 2022 e il 2024, il numero degli occupati è aumentato del 13,5%, un ritmo superiore sia al Mezzogiorno (+8,1%) che al Centro-Nord (+6,1%), con 174 mila posti di lavoro in più.

I settori che hanno trainato questa crescita sono stati l’industria (+24,7%), le costruzioni (+20,7%) e il terziario (+14,2%). Si registra invece un calo nell’agricoltura (-10,3%). In particolare, l’agroalimentare e la produzione di macchinari e apparecchiature hanno visto rispettivamente un incremento di 4.941 e 5.209 occupati.

Nei servizi, è l’istruzione e sanità a guidare l’aumento con oltre 56.000 nuovi occupati, seguiti da turismo (+23.391), servizi alle imprese (+15,6%) e ICT (+28,9%).

Specializzazioni produttive e filiere strategiche

Il Report dedica ampio spazio all’analisi delle specializzazioni industriali che rappresentano un potenziale volano per la Sicilia. Tre in particolare risultano strategiche:

  • L’ecosistema dell’agribusiness impiega oltre 154 mila addetti, con una forte vocazione alla produzione ortofrutticola, vitivinicola e olivicola. Le 24 certificazioni DOP e le 7 IGP rafforzano il valore dell’export, con la trasformazione alimentare che ha superato il miliardo di euro nel 2024.
  • L’ecosistema dell’elettronica, con base nell’Etna Valley, conta 7.421 addetti e si distingue per le sue attività di ricerca avanzata, incubatori tecnologici e la presenza di grandi player come STMicroelectronics e ENEL-3SUN.
  • Infine, l’ecosistema socioassistenziale coinvolge oltre 100 mila operatori nella sanità privata. Palermo si conferma un centro di eccellenza, grazie a iniziative come il Ri.MED Research Center e il National Biodiversity Future Center.

Giovani: segnali di miglioramento ma forti disuguaglianze

Tra il 2019 e il 2024, l’occupazione giovanile è cresciuta di circa 55mila unità, facendo salire il tasso di occupazione dal 25,2% al 30,7%. Un progresso evidente, ma ancora distante dalla media del Centro-Nord (51,6%) e dell’Europa (59%).

La distribuzione territoriale è disomogenea: Catania concentra il 35% dei nuovi occupati, Palermo il 21%, mentre province come Trapani e Caltanissetta mostrano un saldo negativo. Il numero di giovani NEET resta elevato: 306mila, di cui 56% donne, molte delle quali con un diploma.

Positivo, invece, il dato sull’inserimento post-laurea: dal 38% nel 2019, si è passati al 65% nel 2023, segno che l’istruzione universitaria comincia a tradursi in opportunità concrete.

Donne e lavoro

Nel 2024, il tasso di occupazione femminile è salito al 34,9%, in crescita rispetto al 29% del 2019, ma ben al di sotto della media nazionale (61,6%) ed europea (66,4%). Il gender pay gap è ancora marcato: le donne percepiscono in media il 69,1% dello stipendio degli uomini, leggermente sopra il dato del Sud ma sotto quello nazionale. Preoccupante anche il dato sulle migrazioni femminili: quasi una laureata su due lascia l’isola dopo gli studi, contro il 35,5% degli uomini.

Reddito e consumi delle famiglie

Nel 2023, oltre il 37% delle famiglie siciliane rientra nella fascia di reddito più bassa, un dato che evidenzia una persistente debolezza del potere d’acquisto. A livello nazionale, questa percentuale è del 20%. In questo contesto, le misure regionali come il Credito al Consumo per famiglie a basso reddito si rivelano strumenti importanti per sostenere i consumi interni.

Direttrici strategiche di SIC 2030

Dal Report Svimez emergono importanti considerazioni strategiche affinché si possano cogliere le opportunità del ciclo di investimenti legato alla Politica di Coesione e al PNRR:

  • Sul fronte della solidarietà, si punta al rafforzamento del welfare, al sostegno alle famiglie fragili, e a servizi che facilitino la conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
  • In tema di innovazione, il Report propone azioni di potenziamento dei principali ecosistemi industriali, supporto alla crescita delle imprese e incentivo all’internazionalizzazione.
  • Infine, il pilastro delle competenze guarda a interventi specifici per giovani e donne: più iscritti all’università, incentivi per laureati assunti, finanziamenti e tutoring per le start-up, e strumenti di welfare aziendale integrativo.