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Rewow, la startup che rigenera l’olio vegetale esausto e difende l’ambiente

Ogni anno in Europa vengono prodotte 4 milioni di tonnellate di olio vegetale esausto. Una bomba ecologica, perché di questo “Used Cooking Oils” (il termine scientifico assegnato a questo agente inquinante) ne viene raccolto soltanto il 5 per cento. Sversato nei lavandini l’Uco può creare patine e congestioni alle tubature idriche e quando finisce a mare o nei corsi d’acqua, inquina creando una patina oleosa che danneggia l’ecosistema delle acque. Per capire la portata potenziale del danno, basti pensare che un litro di questo olio esausto è sufficiente a inquinare 1 milione di litri di acqua dolce.

Rewow, una startup che rigenera l’olio vegetale esausto

Adesso una startup –  dal cuore siciliano ma radicata in Puglia – entra sul mercato per presentare la sua strategia operativa:  convertire l’ Used Cooking Oils e trasformarlo in materiali innovativi .

La startup si chiama Rewow e segue i principi di Innovazione, Economia Circolare e Sostenibilità, con l’obiettivo di realizzare bioprodotti innovativi attraverso un processo brevettato, per creare una vita nuova per rifiuti pericolosi e sostituire i materiali di origine fossile.

“Gli oli cotti usati (Used Cooking Oils, UCO) potrebbe essere un rifiuto molto pericoloso se non raccolto correttamente”, spiega Antonino Biundo,  biotecnologo e CeO di REwow.  “Convertendo l’olio esausto vegetale in nuovi materiali a base biologica affrontiamo un importante problema ambientale dei nostri tempi. Questo residuo altamente inquinante lo trasformiamo in plastica, in polimeri, con possibili applicazioni in diversi settori, perché questa nostra procedura consente di rigenerare quell’olio esausto e utilizzarlo per la produzione in diversi settori, dalle borse della spesa, alla stampa 3D, dalle protesi ai tessuti ed ai cosmetici”.

Prossimo step, un impianto pilota

Dal momento della sua costituzione Rewow ha depositato parecchi brevetti per tutelare la sua business idea, spiega Biundo. Adesso per fare uno step successivo, serve il ricorso al mercato finanziario ed alla finanza pubblica. “Per fare il prossimo passo serve un investimento per creare un impianto pilota per la produzione di questi nostri diversi prodotti. La stima dell’investimento è di circa due milioni di euro. Certo, siamo aperti al dialogo con il mondo del venture capitale ma stiamo già partecipando a bandi regionali nazionali ed europei per sviluppare il nostro progetto”, è l’analisi di Biundo.

Rewow, connessioni sui territori Euromed per la difesa dell’ambiente

Alla lunga, la strategia di Rewow va oltre il modello di business, perchè – spiega sempre il CeO della compagnia “si vuole creare valore e impatto strategico per il meridione. La nostra base operativa è in Puglia, ma il nostro è un progetto ad ampio respiro per il sistema meridionale. Grazie all’impianto pilota avremo risposte concrete dal mercato e definiremo con chiarezza i segmenti su cui puntare.  Di sicuro, la nostra intenzione è espanderci ma anche creare connessioni sul territorio”.

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Piero Messina