Rizzolo, “Sicilia centrale per rinnovabili ma serve una chiara volontà della politica”

Senza energia non è possibile immaginare alcun tipo di sviluppo. Abbiamo un tesoro tra le mani e dobbiamo sfruttarlo. E’ questo l’appello lanciato dagli imprenditori siciliani alla politica. La transizione energetica, senza una chiara impostazione politica rischia di restare una chimera.

A margine del convegno sull’innovazione nel Sud Italia, che si è tenuto a Palazzo dei Normanni, Luigi Rizzolo (Presidente Sicindustria) ha tracciato il perimetro delle possibilità e delle opportunità per il nostro territorio rispetto alla sfida energetica.

Rizzolo, “Sicilia centrale per la transizione energetica”

“La Sicilia è centrale per gli approvvigionamenti energetici, così come lo è per lo sviluppo di una politica delle rinnovabili. E’ persino inutile ricordare che la nostra posizione ci offre quantità infinite di sole e vento”, è la tesi di Rizzolo.

Sul piano tecnico, poi, Rizzolo ricorda come sia “necessario sviluppare i sistemi di accumulo che allo stato attuale non danno continuità”. Questo e altro bolle nel calderone delle richieste che Sicindustria invia alla politica in materia di energie green. “La centralità mediterranea è una condizione oggettiva – ribadisce il numero uno di Sicindustria – ma tocca alla politica mettere a frutto questa condizione geostrategica”.

Quello tra gli industriali regionali e il governo non si può definire un braccio di ferro. Ma dalla sede regionale di Confindustria da mesi partono messaggi forti e chiari verso Palazzo d’Orleans rispetto al dossier energetico.

Il documento di Sicindustria sull’energia

Sul tavolo della presidenza era giunto, qualche mese fa, un breve report di Sicindustria. Ne aveva dato conto il quotidiano “La Repubblica”, dando voce alla posizione degli industriali. Rizzolo raccontava di aver affidato alla Presidenza, “un breve documento con le linee guida che secondo noi dovrebbero essere seguite anche per non bloccare gli impianti già autorizzati o in costruzione che potrebbero ritrovarsi in aree non idonee. E soprattutto offriamo il nostro supporto visto che il tempo è poco e l’assessorato all’Energia ha una grande carenza di tecnici rispetto all’enorme mole di lavoro. Una mappatura c’è già, non si può partire dal dichiarare tutte le zone non idonee e poi vedere caso per caso. Meglio il percorso inverso”, era stata la sintesi di Rizzolo. Il nodo del contendere ruota intorno a una procedura che parte dal divieto per arrivare al via libera ai progetti per le energie rinnovabili. Insomma, per Sicindustria, sugli impianti di produzione di energie rinnovabili si rischia di cantare vittoria troppo in fretta per poi ritrovarsi con un blocco totale come in Sardegna.

Rizzolo, “Sì alle regole per le rinnovabili, ma non sia blocco”

“Noi industriali siamo per le rinnovabili non solo per lo sviluppo che possono dare alle imprese del settore ma anche per i benefici sui costi dell’energia e sulla sostenibilità di tutte le aziende. Siamo per le regole e per evitare impianti in zone vincolate per motivi culturali, ambientali o di rischio geologico. Ma vogliamo evitare che si crei l’illusione che la Sicilia ha già dato e che basta così”, aveva sostenuto Rizzolo.    

Questo contenuto è stato scritto da un utente della Community.  Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.