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“Scoperta imprenditoriale”, dal Mimit 300 milioni per le pmi del Sud che fanno innovazione

Dal Mimit, il Ministero per le imprese e il Made in Italy arriva un bando da trecento milioni di per i progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale delle imprese di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La misura di sostegno all’innovazione, destinata alle piccole e medie imprese,  si chiama “Scoperta imprenditoriale” ed è una costola della Strategia nazionale di specializzazione intelligente.

Scoperta imprenditoriale, ecco come partecipare

Il bando prevede spese e costi ammissibili fra 1 milione e 5 milioni di euro egià a partire dal 24 gennaio si potranno precompilare le domande che vanno presentate tramite la procedura informatica disponibile al link https://fondocrescitasostenibile.mcc.it/mise-fcs. La presentazione vera e propria, in realtà, potrà essere effettuata a partire dal prossimo 7 febbraio.

Dal 7 febbraio, infatti, le imprese che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e i centri di ricerca, potranno inviare le istanze per l’accesso agli incentivi allo sportello online di Mediocredito centrale, gestore della misura per conto del Ministero.

La selezione a sportello

I progetti, da realizzare in forma collaborativa, devono prevedere spese e costi ammissibili del valore compreso tra 1 milione di euro e 5 milioni. L’accesso alle agevolazioni avverrà mediante procedura valutativa a sportello.

Scoperta imprenditoriale, come funzionano le agevolazioni

Oltre al finanziamento agevolato, gli incentivi saranno concessi nella forma del contributo diretto alla spesa, per una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili articolata sulla base della dimensione dell’impresa proponente: 35% per le imprese di piccola dimensione; 30% per le imprese di media dimensione; 25% per le imprese di grande dimensione. Agli organismi di ricerca sarà concesso un contributo diretto alla spesa pari al 60% dei costi e delle spese ammissibili per attività di ricerca industriale e pari al 40% di sviluppo sperimentale.

La Strategia nazionale di specializzazione intelligente

L’intervento è realizzato nell’ambito del Programma nazionale ricerca, innovazione e competitività 2021-27 a sostegno dei progetti di ricerca e sviluppo, da realizzare nei territori delle Regioni meno sviluppate. I progetti devono essere coerenti con le aree tematiche della Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero finalizzati a individuare traiettorie tecnologiche e applicative evolutive.

Un bando per PMI e organismi di ricerca

Una quota pari al 60% delle risorse è riservata ai progetti proposti da pmi e da reti di imprese. Ai fini dell’accesso, i soggetti che propongono un progetto di ricerca e sviluppo in forma congiunta devono appartenere tutti alla categoria delle Pmi, ad eccezione degli organismi di ricerca, o devono realizzare il progetto mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete. Una sotto riserva pari al 25% è destinata alle micro e piccole imprese.

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazioni, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria (attività di cui all’art. 2195 del codice civile, numeri 1, 3 e 5), e i centri di ricerca. Gli organismi di ricerca possono essere co-proponenti di un progetto congiunto con i citati soggetti.

Possono essere finanziati progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (Ket o Key enabling technologies) nell’ambito delle aree tematiche e delle traiettorie di sviluppo definite dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente, ovvero nell’ambito di altre aree tematiche e traiettorie di sviluppo non rientranti nella predetta Strategia, al fine di contribuire ad alimentare il processo di scoperta imprenditoriale e il conseguente adattamento evolutivo.

I progetti devono essere realizzati nei territori delle regioni meno sviluppate, prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 1 milione di euro e non superiore a 5 milioni di euro ed avere una durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 36 mesi. L’avvio delle attività progettuali deve avvenire successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione e comunque entro 3 mesi dalla concessione delle stesse.

Piero Messina