News

IA e machine learning per fiutare gli incendi, l’innovazione è made in Sicily

Rilevare gli incendi boschivi in modo tempestivo, con un sistema sostenibile e innovativo: è la sfida vinta da Silvanet, la soluzione di A2Net per la prevenzione. Un progetto nato e sviluppato in Sicilia, candidato al Premio Innovazione Sicilia 2024 da Angelo Manna (agronomo) e Antonio Cremona (ingegnere). La loro start up, con base a Leonforte (Enna), ha trovato la partnership dell’azienda tedesca Dryad ed ha già sperimentato con successo le funzionalità.

A spiegarci meglio il funzionamento, sono stati gli stessi Manna e Cremona, nel corso di un’intervista che ci ha anche permesso di approfondire importanti ed ampi temi, come la sostenibilità e la conservazione del patrimonio boschivo. Attraverso l’inaugurazione di una prima rete di sensori antincendio a Troina (Enna), Silvanet ha dimostrato la sua efficacia.

Prevenzione degli incendi boschivi a Troina

L’operazione, localizzata nei boschi di Contrada Piano Fiera e Cozzo San Pietro, si è estesa dall’estate fino a novembre 2023, concludendosi con successo nell’attivazione completa del sistema. Questo traguardo ha rappresentato un significativo avanzamento tecnologico, ma anche un fondamentale passo avanti nella tutela dell’ambiente e nella protezione delle comunità locali. Adesso sono arrivate richieste anche al di fuori dall’Italia, ad esempio dalla Spagna.

Silvanet Wildfire Sensor risponde a una esigenza concreta del territorio regionale, utilizzando le tecnologie in modo funzionale e rispettoso dell’ambiente. Il rilevamento precoce degli incendi entro i primi 60 minuti, quando il fuoco è ancora in fase latente, ed è un vantaggio fondamentale. Il tempo, ci ha subito spiegato Cremona, è un fattore-chiave.

Un sistema che rileva il fumo e i parametri ambientali

Il sistema funziona grazie a piccoli sensori che captano il fumo non appena si sviluppa, comunicando in tempo reale al “sistema centrale“, in modo da intervenire immediatamente e in modo risolutivo. Oltre al rilevamento precoce degli incendi, è in grado anche di monitorare la salute degli alberi, e parametri ambientali tra i quali umidità, temperatura, flusso di linfa, crescita degli alberi, umidità del suolo, nonché gas come CO, CO2, H2, pressione atmosferica e deforestazione illegale.

Silvanet è complementare ai sistemi di rilevazione degli incendi basati su telecamera e stellite ma, rispetto a questi sistemi, ha decisamente una marcia in più. Utilizza, infatti, sensori di gas alimentati ad energia solare, posizionati direttamente tra gli alberi. Incrociando intelligenza artificiale e apprendimento automatico, è in grado di analizzare i gas in modo affidabile per rilevare i primi segnali di incendio e ridurre i falsi allarmi.

IoT, sensori wireless e supercondensatori

Partendo dalla consapevolezza dell’assenza di connessioni 4G, 5G o wifi nelle aree boschive, Silvanet offre una rete wireless a lungo raggio, attraverso una rete mesh: questa rete mesh, progettata come infrastruttura IoT versatile, consente l’integrazione con vari sensori di terze parti compatibili con LoRa. I sensori wireless non necessitano di batterie, ma utilizzano degli ecologici supercondensatori e sono alimentati a energia solare.

Partendo da quanto già creato, A2Net pensa già a nuove applicazioni, come ci ha anticipato Antonio Cremona: “Con i nostri sensori andremo a costruire la rete LoRaWAN, in cui inserire altri sensori e altri prodotti. Ad esempio, potremo fare dei piccoli braccialetti GPS per monitorare chi va a fare trekking. Potremo anche creare una mappa di previsione di eventuali rischi nei boschi, perché li monitoriamo h24, e tutti questi parametri creano una banca dati, che consente di fare confronti nel tempo o creare un software di previsione e prevenzione degli incendi”.

“Se qualcuno lo può fare, vuol dire che si può fare”

A2Net è a tutti gli effetti un caso di successo ma, per arrivare a questi risultati non sono mancate le difficoltà: “L’ostacolo più grande è stato lo scetticismo – ha detto ancora Cremona – anche solo il concetto di portare questa connessione dati, che va a coprire grosse distanze con cifre irrisorie e non è l’internet come lo si pensa di solito. Dopo aver superato l’ostacolo della prima istallazione, la fase di scetticismo è andata a scemare, non è una tecnologia che “sembra troppo bella per essere vera”, perché la si è utilizzata e funziona, coincide con la realtà“.

In Sicilia – ha concluso Angelo Manna – ci sono tantissimi casi di giovani che hanno avuto voglia che hanno avuto voglia di rimboccarsi le maniche, hanno ottenuto e stanno ottenendo risultati strepitosi. Se qualcuno lo può fare, vuol dire che si può fare“.

Luisa Cassarà