Sicilia, via libera al South working: 54 milioni per assunzioni stabili e lavoro agile

La Regione Siciliana punta sul lavoro agile come leva per contrastare l’emigrazione e favorire il rientro dei talenti, con il via libera all’incentivo per il South working. L’approvazione della seconda “norma manifesto” in materia di occupazione arriva a breve distanza da quella che ha stanziato 150 milioni di euro per ridurre il costo del lavoro e incentivare le assunzioni.

La nuova misura è pensata per le aziende attive oltre lo Stretto e mira a favorire il lavoro da remoto dei lavoratori siciliani assunti fuori dall’Isola, consentendo loro di tornare a vivere stabilmente in Sicilia.

54 milioni in tre anni: come funziona l’incentivo

Il South working sarà finanziato con 54 milioni di euro complessivi, pari a 18 milioni l’anno per il triennio 2026-2028. Il meccanismo prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto di 30 mila euro per ciascun lavoratore siciliano assunto.

Il beneficio è destinato alle imprese con un’unità produttiva nel territorio dell’Unione europea che, negli anni 2026, 2027 e 2028:

  • effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato, oppure
  • trasformano contratti a tempo determinato in rapporti di lavoro stabili.

Il contributo sarà erogato tramite Irfis, l’istituto finanziario regionale, e riguarderà esclusivamente lavoratori impiegati in modalità di lavoro a distanza.

Lavoro agile obbligatorio per cinque anni

Uno dei punti centrali della norma riguarda le modalità di svolgimento dell’attività lavorativa. I contratti o gli accordi tra le parti dovranno infatti prevedere che la prestazione venga eseguita nel territorio della Regione Siciliana, esclusivamente in modalità agile, per un periodo minimo di cinque anni.

Un vincolo che chiarisce l’impostazione della misura: non si tratta di un incentivo temporaneo, ma di una strategia strutturale per favorire la permanenza dei lavoratori nell’Isola e ridurre la mobilità forzata verso altre regioni o Paesi. Nelle premesse della norma, l’obiettivo viene esplicitato senza ambiguità: favorire la permanenza dei lavoratori in Sicilia e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Attesa per il decreto attuativo

La legge demanda ora a un decreto attuativo, da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore, la definizione degli aspetti operativi della misura. Il decreto dovrà stabilire:

  • i limiti massimi entro cui la prestazione lavorativa potrà essere svolta all’interno di locali aziendali;
  • gli indirizzi specifici della misura;
  • le modalità di concessione ed erogazione del contributo.

Solo con il provvedimento attuativo sarà possibile conoscere nel dettaglio criteri, procedure e tempistiche per l’accesso ai fondi.

Una scommessa sul rientro dei talenti

Il South working si inserisce in un pacchetto più ampio di politiche regionali dedicate all’occupazione e al contrasto allo spopolamento. La scelta di puntare sul lavoro agile come strumento di riequilibrio territoriale è ambiziosa e risponde a una trasformazione già in atto nel mercato del lavoro.

Questo contenuto è stato scritto da un utente della Community.  Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.