Startup in Sudan, Savannah Innovation Labs sfida la guerra e costruisce il futuro

Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, il Sudan è stato scosso da una devastante guerra civile che ha destabilizzato l’intero Paese. Più di 20.000 persone sono state uccise e circa 7,7 milioni sono state sfollate internamente, mentre milioni di altre hanno dovuto cercare rifugio in altri Paesi. In questo contesto di violenza e incertezza, l’economia ha sofferto, con aziende costrette a chiudere o fuggire. Tuttavia, anche in mezzo al caos, ci sono state iniziative volte a ricostruire e a guardare al futuro, come quella di Savannah Innovation Labs.

La rinascita di Savannah Innovation Labs

Savannah Innovation Labs, un incubatore di startup, è riuscito a riprendere le operazioni nonostante il conflitto. Fondata nel 2018 da Yousif Yahya, l’azienda si propone di sviluppare l’ecosistema delle startup nel Paese. Dopo una pausa forzata di sei mesi dovuta allo scoppio della guerra nell’aprile 2023, Savannah ha riaperto i battenti nelle province relativamente sicure di Port Sudan e Kassala, nella parte orientale del Sudan.

Nonostante le difficoltà, Savannah ha continuato a sostenere l’imprenditorialità grazie al suo programma We-Rise, un bootcamp finanziato dall’Unione Europea e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Questo programma mira a dare una possibilità agli imprenditori sudanesi di costruire o lanciare la propria azienda, anche in un contesto così difficile.

Obiettivi dell’incubatore

L’obiettivo principale di Savannah Innovation Labs è quello di offrire ai giovani imprenditori gli strumenti per prosperare, anche in un contesto di guerra. Il programma ha accolto più di 300 aziende nel corso di un anno, fornendo un sostegno essenziale tramite finanziamenti a fondo perduto. I 100 finalisti hanno ricevuto contributi tra i 2.500 e i 7.500 euro, per sostenere le loro attività, un’iniziativa che sta cercando di trasformare il tessuto imprenditoriale sudanese nonostante le difficoltà.

Yahya ha spiegato che, anche se l’idea iniziale era quella di fornire finanziamenti azionari, le sovvenzioni a fondo perduto hanno semplificato l’intero processo. “L’importante è continuare a lavorare”, ha dichiarato Yahya, sottolineando l’urgenza di sostenere le nuove generazioni di imprenditori che non hanno i mezzi per lasciare il paese.

Creare talenti e innovazione

Oltre al supporto economico, Savannah Innovation Labs punta alla formazione e allo sviluppo dei talenti, una necessità essenziale per la crescita dell’ecosistema tecnologico del Sudan. Secondo Yahya, il talento è il primo passo per attrarre investimenti, e l’incubatore lavora per creare un pool di talenti che possa alimentare il processo di trasformazione tecnologica del paese. Attraverso programmi di mentorship e networking, Savannah prepara i giovani imprenditori a creare le proprie aziende e a competere a livello globale.

Negli ultimi anni, Savannah ha promosso diverse startup, inclusa Bloom, la prima startup sudanese sostenuta da Y Combinator (ora nota come Elevate), dimostrando che anche in un Paese devastato dalla guerra, l’innovazione e l’imprenditorialità possono fiorire.

Espansione oltre i confini del Sudan

Con il Sudan devastato dalla guerra, Savannah ha esteso le sue operazioni nei paesi vicini come Uganda, Kenya ed Egitto. L’obiettivo è quello di ricreare una rete di startup sudanesi disperse dalla guerra, cercando di riprendere il lavoro interrotto e continuare a costruire il futuro del paese. Yahya, il fondatore, ha iniziato a lavorare per Savannah mentre studiava negli Stati Uniti, e ha portato avanti il suo sogno di creare un incubatore che fosse il cuore dell’innovazione tecnologica del Sudan.

Scommettere su mercati rischiosi

Savannah non si limita solo al Sudan, ma si spinge anche in altri mercati rischiosi come la Repubblica Democratica del Congo (RDC). Yahya, che è anche partner della società di venture capital Africa Renaissance Partners, è convinto che le aree devastate dal conflitto offrano enormi opportunità di crescita per le startup. Secondo lui, mercati come il Sudan e la RDC possono diventare i futuri hub di imprenditorialità e investimenti, se supportati da iniziative come Savannah.

Progetti futuri

Nonostante le difficoltà, Yahya e Savannah continuano a lavorare per sviluppare il talento sudanese e attrarre investimenti internazionali. Sebbene il Sudan non sia ancora pronto per accogliere pienamente gli investitori globali, Yahya è ottimista. Crede che dopo la guerra, il Sudan diventerà un mercato VC (Venture Capital) molto più maturo, in parte grazie alle iniziative che stanno costruendo oggi una base solida per il futuro. Fonte: TechCrunch.

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