Sun, la start up per gli studenti universitari creata da Flavius Ciurezu

Tutte le esigenze degli studenti universitari fuorisede in una sola app: dal divertimento serale, agli appunti delle lezioni fino alle relazioni tra colleghi in un “ecosistema chiuso” rivolto esclusivamente a quanti frequentano l’Università di Palermo. L’idea, divenuta un’applicazione chiamata HiStudents, è di Mihail Flavius Ciurezu, iscritto all’Università di Palermo.

Ciurezu è il creatore della startup Sun. L’applicazione ha riscosso talmente successo tra gli studenti al punto da convincere il rettore di Unipa, Massimo Midiri, a chiamare il giovane “inventore” a darne testimonianza nel corso del Graduation day.

Come nasce l’app?

L’idea di Sun e della sua startup parte dalla sua condizione di studente fuori sede. Da Agrigento si è trasferito a Palermo per frequentare la facoltà di Ingegneria. “Ho analizzato quali erano le abitudini dello studente fuorisede partendo dalle mie”. “Ho capito”, spiega Ciurezu, “che vivevano Palermo non come una seconda casa, bensì come una fase di transizione, senza cercare servizi in città”. Da qui l’idea di costruire una “rete” attorno a loro fatta, a misura di studenti, con servizi e sconti per tutte le esigenze. Si parte dal divertimento ma si finisce anche agli appunti delle materie a consigli per la vita universitaria. Passando agli eventi di networking fino alla ricerca del lavoro e di competenze. Tutto passa da Sun, l’applicazione che è stata realizzata dal team di Ciurezu, che, a poche settimane dal lancio conta oltre 6.700 iscritti dell’ateneo di Palermo. Non solo fuori sede, ovviamente. 

I tre pilastri dell’innovazione

“L’applicazione è, basata su tre pilastri”, spiega ancora Ciurezu “siamo partiti con il primo: lo studente entra gratuitamente dentro l’applicazione con la sua mail istituzionale e mettendo in relazioni attività commerciali o brand capaci di realizzare sconti esclusivi e promozioni”. Questo è solo il primo step dei servizi offerti dall’applicazione; il secondo è quello di creare connessioni e rete tra gli studenti.  “Fin dal primo anno la cosa che ci hanno detto è stata che il miglior modo per studiare non è chiuso a casa sui libri da solo, ma confrontandosi con i colleghi e quindi tendi a creare e a cercare queste connessioni con i tuoi colleghi”, spiega. Quindi anche organizzando eventi di network su diverse tematiche.  Il terzo livello, infine, è gettare un ponte verso il mondo del lavoro e quindi fuori dall’Università.  “Stiamo realizzando delle collaborazioni con società di recruiting che saranno lanciate nel 2025 che serviranno alle aziende a cercare quelle competenze necessarie direttamente tra i nostri utenti”.

Lo sbarco nelle altre città

Una app, dunque, che nasce in seno all’Università di Palermo ma che può essere adottata anche in altre città con dei piccoli cambiamenti.Un modello scalabile e che nel corso del 2025 sarà ottimizzato anche per Catania, Messina ed Enna le altre città universitaria dell’Isola prima dello sbarco in Italia previsto per il prossimo autunno.  

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