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Takeda scommette sull’innovazione Made in Italy. Urso: farmaceutica punta di diamante dell’export

Portato a termine il piano quinquennale di investimenti da 350 milioni di euro annunciato nel 2021 da parte di Takeda con l’inaugurazione a Santa Rufina (Rieti) del suo “sito del futuro”. La cerimonia è stata caratterizzata dell’apertura di una nuova struttura, ancora in fase di completamento. Era presente ilMinistro del Made in Italy, Adolfo Urso, e l’Ambasciatore giapponese in Italia, Satoshi Suzuki, insieme a numerose autorità locali, nazionali e internazionali, oltre ai dirigenti di Takeda in Italia.

Questo grande investimento è finalizzato alla creazione di impianti all’avanguardia per la produzione di farmaci plasmaderivati, ha già portato alla creazione di 150 nuovi posti di lavoro, portando a oltre 750 il numero totale di dipendenti nello stabilimento di Rieti, confermandosi un punto fondamentale per l’azienda giapponese.

il Ministro Urso ha evidenziato il ruolo centrale del settore farmaceutico come fonte di sviluppo e di guadagno per l’economia italiana, sottolineando l’importanza di attrarre investimenti esteri ha dichiarato : “L’Italia si distingue come il miglior Paese per la produzione e l’esportazione. La farmaceutica sta proiettando il Made in Italy su scala mondiale”. L’Ambasciatore Suzuki ha elogiato la collaborazione tra Italia e Giappone, sottolineando come la collaborazione tra Rieti e Ito sia esempio di gemellaggio di tipoculturale e industriale.

Francesca Micheli, General Manager di Takeda Manufacturing Italia, ha sottolineato e elogiato il percorso evolutivo dello stabilimento, che da realtà locale è diventato un centro di riferimento internazionale. 

Tra le principali innovazioni tecnologiche introdotte, spicca il sistema “Zero Plasma Touch Flow”, una soluzione avanzata che garantisce una gestione completamente automatizzata del plasma, con un magazzino freezer robotizzato e un processo automatico per la rimozione del plasma congelato dalle sacche e dai contenitori. Questo approccio non solo incrementa l’efficienza operativa, ma migliora anche la qualità e la sicurezza del ciclo produttivo. 

L’azienda ha come obbiettivo azzerare le emissioni di gas serra entro il 2035, impegnandosi così nella sostenibilità. Gli stabilimenti di Rieti e Pisa operano già utilizzando il 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Già nel 2024, le emissioni sono state ridotte del 25% grazie a progetti di innovazione tecnologica, e prevede di ridurre ulteriormente il consumo idrico del 5% entro il 2025 rispetto ai livelli del 2019. A Rieti, grazie a un sistema di trattamento delle acque reflue all’avanguardiacontribuisce a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale.

Durante l’evento, anche i sindaci di Rieti e Cittaducale hanno sottolineato l’importanza di attrarre investimenti per rafforzare la crescita dell’economica locale. Carlo Riccini di Farmindustria e Thomas Wozniewski, Global Manufacturing & Supply Officer di Takeda, hanno espresso soddisfazione sottolineando l’importanza del sito di Rieti all’interno del network globale dell’azienda, evidenziando come l’innovazione e la digitalizzazione portino dei benefici sia ai pazienti che ai dipendenti e all’ambiente.

Con una crescita quadruplicata nell’ultimo decennio, Takeda continua a consolidare la sua posizione di potenza nel settore biotecnologico, esportando in oltre 50 Paesi, intervenendo anche nei mercati chiave come Stati Uniti, Cina, Giappone ed Europa. Il futuro di Takeda a Rieti si prospetta promettente, con un’attenzione costante all’innovazione, alla sostenibilità e allo sviluppo tecnologico. 

Gabriele Amadore