Nel 1991, Sony ha lanciato sul mercato la prima batteria ricaricabile agli ioni di litio. Questa tecnologia rivoluzionaria ha cambiato il panorama dell’accumulo di energia, ed è oggi alla base di dispositivi come veicoli elettrici e smartphone. La crescente domanda di litio pone però diverse problematiche legate alla sua estrazione.
Il litio è un metallo raro estratto principalmente in mercati esterni all’Europa, spesso instabili. Il processo di estrazione è inoltre altamente inquinante. Sebbene sia essenziale per la transizione energetica, l’utilizzo del litio risulta oggi insostenibile sotto il profilo ambientale ed economico.
La startup Tozero, con sede a Monaco di Baviera, propone il riciclo delle batterie come soluzione a queste sfide. Sebbene il concetto di riciclo delle batterie non sia nuovo, Tozero sostiene che la sua tecnologia sia più efficiente rispetto ai metodi tradizionali e, in particolare, non utilizza acidi nocivi.
Fondata nel 2022 da Sarah Fleischer, imprenditrice seriale, e dalla dott.ssa Ksenija Milicevic Neumann, esperta in metallurgia, Tozero nasce dall’incontro tra le due fondatrici nell’industria spaziale. Tre anni dopo il loro primo incontro, hanno deciso di affrontare insieme una sfida urgente qui sulla Terra.
Prima di lanciare Tozero, Neumann ha dedicato anni di ricerca all’RWTH Aachen sviluppando un processo di carbonatazione a base d’acqua per estrarre litio e altre componenti come la grafite dalla “massa nera”, una polvere ottenuta dalla triturazione e lavorazione delle batterie esauste.
Grazie alla ricerca di Neumann, Tozero ha ottenuto un vantaggio competitivo, riuscendo in soli due anni a passare dal laboratorio alla produzione. L’azienda ha già consegnato i primi lotti di litio riciclato ai clienti. Recentemente, Tozero ha annunciato di aver raccolto 11 milioni di euro in un round di finanziamento di Serie A per accelerare la crescita.
“Nonostante le risorse limitate di una startup di due anni, abbiamo già fatto la storia diventando i primi a consegnare litio riciclato per prodotti finali in Europa”, ha dichiarato Fleischer, CEO di Tozero.
Il round di finanziamento è stato guidato da NordicNinja, fondo di venture capital europeo supportato dal Giappone, portando il totale raccolto da Tozero a 17 milioni di euro. Tra gli investitori figurano Honda, la società statunitense In-Q-Tel e il gruppo ingegneristico JGC. Tozero utilizzerà i fondi per costruire il suo primo impianto industriale, previsto per essere operativo nel 2026, con una capacità di elaborare 30.000 tonnellate di rifiuti di batterie all’anno.
Tozero ha prospettive di crescita grazie a un flusso costante di batterie esauste. La produzione di batterie agli ioni di litio dovrebbe infatti quasi quadruplicare entro il 2030. Inoltre, normative come la Direttiva UE sulle batterie, che richiede il recupero di almeno l’80% del litio dalle batterie entro il 2031, rappresentano un importante incentivo. Anche altre startup, come Cylib, che sta costruendo il più grande impianto di riciclo di batterie per veicoli elettrici in Europa, beneficiano di questo contesto favorevole.
Per garantire un approvvigionamento sostenibile di litio, l’Europa deve incrementare l’estrazione locale e investire in tecnologie alternative per le batterie, come quelle a ioni di sodio, ioni di zinco e le batterie a stato solido, spesso definite il “Santo Graal” dell’accumulo di energia.
Fonte: The Next Web.
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