Innovazione, le critiche di Bit Rocket “Sicilia terra di putiari!”

“Sicilia e Innovazione: quello che nessuno avrà mai il coraggio di dirvi”, inizia così la riflessione di Riccardo Genova, founder di Bit Rocket Studio, start up nata nel 2019 a Palermo con un curriculum già di tutto rispetto.  Innovation Island è nato proprio per dare voce anche a chi crede nell’innovazione, anche se ”dissente”. Senza filtri, senza pregiudizi, raccogliamo e pubblichiamo la testimonianza del manager, proprio per dimostrare come non sia vero che non ci sia nessuno col coraggio di dire le cose come stanno.

Una lobby per l’Innovazione?

Nella sua analisi, pubblicata su Linkedn. Genova sostiene di avere “ la sensazione che certi bandi e iniziative, servano solo a fare da palcoscenico a politici, associazioni lobbistiche e gruppi di amici focalizzati sui propri interessi, piuttosto che al valore reale”. Lo startupper palermitano snocciola ciò che lo disturba: ”Un esempio è il BravoInnovationHub, lodato come un successo per il territorio, quando durante la presentazione non aveva ancora aperto e non accoglieva alcuna startup locale. Per non parlare del PremioInnovazioneSicilia che tra le startup più innovative vede creme di bellezza e amari o app di guardiani che dubito troveranno largo uso. Con tutto rispetto per gli imprenditori che hanno partecipato, alcuni dei quali amici ma, è questa l’innovazione che la Sicilia intende promuovere? Dobbiamo riconoscere che certe iniziative nascono solo per fare da trampolino di lancio a qualcuno”. Qui, ci tocca una breve riflessione, non per voglia di contradditorio ma per testimoniare la realtà dei fatti: al Premio Innovazione Sicilia hanno partecipato più di 200 progetti. La maggior parte dei progetti, quelli per cui è disponibile una scheda approfondita, può essere consultata sul sito Innovation Island.

Genova prosegue poi la sua riflessione sostenendo di non essere coinvolto stato all’evento: “D’altronde, quando abbiamo chiesto perché nessuno abbia coinvolto bitRocket Studio all’evento, ci è stato detto che l’opportunità di conoscere la “persona giusta” c’è stata fornita, ma noi non ne abbiamo approfittato. Voi cosa ne pensate?”.  In realtà, non c’era nulla in cui farsi coinvolgere, sarebbe bastato iscriversi al contest. E soprattutto non c’era alcuna barriera d’ingresso.  Saremo lieti di avere Bit Rocket Studio alla prossima edizione del Premio.

La riflessione di Genova continua così: “A Messina, durante il SudInnovationSummit, la maggioranza dei partecipanti erano studenti, con una presenza minima di professionisti. E nessuno a rappresentare Palermo. Questo dovrebbe farci riflettere su come stanno le cose in Sicilia, dove manca una cultura imprenditoriale. Oppure vogliamo parlare del BandoConnessioni? Come se oggi per fare innovazione servisse l’ennesimo contenitore, così com’è stato Digital Magics all’interno del Giornale di Sicilia qualche anno fa.  Ve lo ricordate ? Ecco appunto. E’ vero, anche noi abbiamo partecipato al Bando Connessioni e abbiamo presentato un progetto nel mondo dell’AI, in collaborazione con alcune tra le più importati realtà del panorama italiano. Ed è stato scandaloso vedere come, mentre noi abbiamo lavorato d’estate per arrivare alla scadenza iniziale del 6 settembre, solo 2 giorni prima è stata spostata a fine Settembre. Forse per dare più tempo a “qualcuno” che ha scoperto tardi del bando o non aveva voglia di lavorare d’estate. Il giornale InnovationIsland sostiene che siano stati oltre 20 i progetti presentati. Tra questi, anche il Comune ne ha presentato uno”.

Infine, Genova elabora le sue conclusioni. “Cerchiamo di essere sinceri sul mondo startup in Sicilia. Un mondo che mette al centro l’importanza di un business plan, mentre i maggiori leader nel campo delle startup enfatizzano l’importanza di approcci come il lean, l’agile, il growth hacking e il business model canvas, considerando che le startup operano in un mercato ad alto rischio che richiede agilità e adattabilità. E l’unica cosa che i politici e i loro amici sanno fare, per favorire l’imprenditorialità in Sicilia è incentivare lo sviluppo di putìe. D’altronde un importante imprenditore che ho incontrato qualche mese fa me lo aveva detto: “…altro che imprenditori, la Sicilia è terra di putìari” cit.

Ovviamente, siamo a disposizione di Riccardo Genova perché racconti la sua storia e il suo punto di vista. Noi, siamo qua per questo. A Genova – così come a tutti gli “innovatori” – rivolgiamo l’invito a fare parte della nostra community, affinchè dia il suo contributo alla crescita di un pensiero libero sull’innovazione. Per far crescere il sistema dell’innovazione in Sicilia che non appartiene a nessuno ma appartiene a tutti coloro che ci credono e hanno voglia di cambiare le cose.

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