Bankitalia: il 17% imprese fa uso di IA, ancora pochi lavoratori esposti

Nel rapporto di Banca d’Italia sull’economia della Sicilia presentato a Palermo c’è un focus sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle imprese dell’Isola. Circa il 17% delle imprese in Sicilia fa uso di tecnologie di IA. Questo dato rappresenta un incremento rispetto all’8% dell’anno precedente, ma rimane più contenuto rispetto alla media nazionale del 27%.

Per quanto riguarda l’esposizione potenziale dei lavoratori: il mercato del lavoro siciliano è caratterizzato da una minore proporzione di lavoratori occupati in professioni ad alta esposizione all’IA rispetto all’Italia (rispettivamente 51,6% in Sicilia contro 52,7% in Italia). Questa differenza è dovuta a una minore quota di addetti impiegati in attività potenzialmente sostituibili dall’IA in Sicilia (20,3% rispetto al 24,0% in Italia).

Tale divario è prevalentemente riconducibile a una diversa composizione occupazionale all’interno di ogni settore, orientata verso profili professionali meno esposti per sostituzione. Al contrario, in Sicilia è più elevata la proporzione di occupati esposti per complementarità, ovvero dove i lavori non saranno sostituiti ma diventeranno complementari ai nuovi strumenti.

Questo è principalmente dovuto a una maggiore rilevanza di settori dove l’IA verosimilmente coadiuverà il lavoro umano, come i servizi pubblici e il commercio. Queste le caratteristiche dei lavoratori più esposti: si tratta delle professioni a più alta qualifica (legislatori, imprenditori, alta dirigenza, professioni intellettuali e tecniche) potrebbero essere maggiormente esposte all’impatto dell’IA.

Nel 2024, la quota di queste professionalità sul totale degli occupati in Sicilia era di poco più di un terzo. Quindi i lavoratori con un titolo di studio elevato (diploma o laurea) risultano particolarmente esposti all’IA, sia per il rischio di sostituzione che per il potenziale di complementarità. Foto: Freepik.