Focus Agroalimentare

Agricoltura in Sicilia, un tesoro da difendere

L'agricoltura rappresenta un pilastro dell'economia in Sicilia. è simbolo di tradizione, cultura: il paniere agroalimentare siciliano è un valore aggiunto al nostro essere al centro del Mediterraneo. L'agroalimentare è un tesoro da difendere a tutti i costi. A maggior ragione oggi che le sfide del cambiamento climatico mettono a dura prova la resilienza di chi quelle terre, quelle culture, lavora ogni giorno.

Questo podcast è realizzato da Innovation Island in collaborazione con l'Assessorato Agricoltura regionale siciliana ed è finanziato dai fondi del PSR Sicilia 14-22

Una volta la Sicilia era chiamata il granaio di Roma. In un contesto segnato dal climate change e dalla rivoluzione dei consumi, anche l’agricoltura siciliana deve trovare la sua strada per la competitività. Per innovare, per rinverdire quelle tradizioni che hanno creato quell’immenso tesoro che è il patrimonio agroalimentare siciliano, spesso bisogna voltarsi indietro.

Questo è lo spirito di Cosmo, il progetto ideato e sviluppato dal Consorzio Gian Pietro Ballatore e portato avanti con altri partner operativi, dalle Università ai produttori della filiera cerealicola. Cosmo è stato realizzato con I fondi PSR Sicilia 2014/2022. Di Cosmo e delle azioni portate avanti dal Consorzio Ballatore ci occupiamo in questa puntata dei nostri podcast della serie Focus Agroalimentare Sicilia.

Cosmo, diecimila anni di storia del grano monococco

La storia di Cosmo ci viene raccontata da Bernardo Messina, un ricercatore del Consorzio Ballatore e responsabile scientifico del progetto. L’ente, va ricordato, da oltre 25 anni  svolge attività di ricerca nell’ambito della filiera cerealicola regionale.  Cosmo ha “preso di mira” attorno una famiglia di grani particolari: il monococco, una varietà di grani la cui storia risale a oltre diecimila anni fa.

Sebastiano Tusa e le tracce del monococco allo Zingaro

“È un cereale conosciuto da pochi – spiega Messina anche se è il primo grano che è stato coltivato dall’uomo nella Mezzaluna fertile circa 11.000 anni fa. Poi da quelle zone si è spostato ed è arrivato in Europa e anche in Sicilia”. Le tracce del monococco in Sicilia vennero rinvenute grazie ai lavori di scavo di Sebastiano Tusa, l’archeologo e politico “siciliano” – di fama internazionale – scomparso sei anni fa in un incidente aereo nel cuore dell’Africa.

“Tusa ha trovato tracce di quei semi preziosi nelle grotte della riserva dello Zingaro, in provincia di Trapani, ma altri ritrovamenti di quel seme prezioso ci portano a Palazzolo Acreide, nell’area di Siracusa”, è la ricostruzione di Messina

L’interesse per il monococco non è soltanto un elogio storico. “Il primo campo sperimentale del monococco lo abbiamo realizzato 15 anni fa, grazie all’intuito del nostro presidente dei tempi. In Sicilia arrivarono tre genotipi di grano della famiglia monococco. In questi 15 anni abbiamo lavorato per mettere a punto la tecnica culturale, con riferimento alla semina e agli aspetti della nutrizione, quindi alla concimazione, al diserbo, all’attività di raccolta. Poi siamo passati ad aspetti legati ad esempio alla conservazione e alla sicurezza di tutta la struttura del seme”.

Un grano ricco di proteine

Con il progetto Cosmo è stato fatto un passo arrivando all’utilizzo di quel grano per la molitura, la trasformazione e la produzione di pane, pasta e altro.  “Il monococco ha caratteristiche di pregio – è l’analisi del ricercatore del Consorzio – e va anche ricordato che questo cereale ha un elevato contenuto in proteine, con punte anche del 19 per cento rispetto a una media delle produzione regionale che si attesta attorno all’11 per cento”.

Messina ci ricorda che il grano monococco è un toccasana naturale: “È caratterizzato da ottimi livelli di composti antiossidanti come i polifenoli, ma soprattutto i carotenoidi, che sono anche cinque volte superiori rispetto al frumento. Inoltre è molto ricco in microelementi, mi riferisco soprattutto al ferro e allo zinco. Questo fa sì che i prodotti siano indicati per l’alimentazione dei bambini e degli anziani. Il monococco è anche molto ricco in fibre”.

“Del monococco non si spreca nulla”

Del monococco non si spreca nulla. Questo grano altamente versatile è un dono della natura. Anche I suoi scarti di lavorazione, seguendo i principi dell’economia circolare, possono generare ricchezza.

“Nell’ambito del progetto Cosmo abbiamo contemplato anche gli aspetti legati alle all’economia circolare e abbiamo dedicato una specifica azione all’utilizzo della paglia, quello che rimane dopo la raccolta della granella. Ovviamente questa viene utilizzata per le lettiere o per darlo da mangiare agli animali. Ma abbiamo anche previsto un uso di tipo energetico,  e abbiamo provato l’attitudine alla produzione di paglia compressa, per poter alimentare le caldaie a biomasse. Dal punto di vista tecnologico è possibile realizzarla. Dovremo fare altri studi per eliminare alcuni aspetti negative, come l’eccessiva emissione di ceneri”.

Come ascoltare i podcast Focus Agroalimentare

Ascolta la sesta puntata per conoscere la storia di Cosmo e segui il nostro podcast su Spotify per non perdere i prossimi appuntamenti. Oltre che su Spotify, il podcast è disponibile su queste piattaforme: iHeartRadio, Amazon Music / Audible, Castbox, Deezer, Podcast Addict, Podchaser, JioSaavn.

Altri episodi