Le ‘unstoppable women’ di Innovation Island tra conferme e new entry
News - 03/09/2025
di Romina Ferrante
Centoventitré anni. È il tempo stimato dal Global Gender Gap Report del World Economic Forum per colmare il divario di genere a livello globale. L’Italia è all’85° posto su 146 Paesi: un leggero miglioramento rispetto allo scorso anno, ma ancora troppo lontana da una vera parità. Soprattutto quando si parla di lavoro, leadership e retribuzione.
Un ritardo sistemico, non più tollerabile. E mentre i numeri raccontano un cambiamento ancora lontano, c’è chi lo sta già rendendo reale. In Sicilia, innovatrici, imprenditrici e ricercatrici stanno riscrivendo questa narrazione: non aspettano che il cambiamento arrivi, lo costruiscono. Ogni giorno. Con visioni diverse, ma complementari, con progetti che generano impatto concreto e trasformano il territorio in leva di crescita.
Per Innovation Island e il Premio Innovazione Sicilia 2025, in programma il 21 novembre a Palermo, la parità di genere non è una cornice. È un punto di partenza. Una chiave di lettura per capire cosa conta davvero quando si parla di innovazione. E sul palco, quest’anno, ci saranno molte donne a raccontarlo: con storie, strategie e idee che mostrano che il futuro può – e deve – iniziare adesso.
Un ecosistema che cambia le regole
Il Premio Innovazione Sicilia, organizzato da Digitrend, è uno dei pochi luoghi in cui le idee non restano sulla carta. Qui, startup, imprese, spin-off e reti di ricerca trovano ascolto, strumenti concreti e nuove opportunità. Non è una semplice vetrina: è uno spazio di connessione e crescita condivisa, dove l’innovazione diventa rete, visione e futuro.
Nel 2024, il Premio Innovazione Sicilia ha raccolto oltre 230 pre-candidature, con una partecipazione femminile del 29,7%. Un dato in crescita, che racconta un cambiamento concreto: sempre più donne stanno entrando da protagoniste nell’ecosistema dell’innovazione.
L’edizione 2025 parte da qui, raccoglie questo slancio e lo rilancia: con l’obiettivo non solo di valorizzare chi ha una buona idea, ma di dare spazio a chi ogni giorno la mette in pratica.
Tre siciliane tra le ‘Unstoppable Women’ di StartupItalia
Elita Schillaci, Gabriella Trapani ed Enza Spadoni sono tra le professioniste che, con approcci diversi, hanno seguito la nostra esperienza sin dalle prime mosse e stanno contribuendo a rendere l’innovazione siciliana più concreta, inclusiva e orientata al futuro.
Ritrovarle ancora una volta, Elita Schillaci ed Enza Spadoni, e per la prima volta, Gabriella Trapani, nella nuova lista delle “Unstoppable Woman” di StartupItalia è per noi motivo di orgoglio che abbiamo piacere di divulgare.
Si tratta di un riconoscimento che non premia soltanto i risultati, ma soprattutto l’attitudine al cambiamento. Unstoppable Women non è una semplice classifica, ma un osservatorio che da otto anni racconta le protagoniste del cambiamento: più di duemila storie di imprenditrici, manager, ricercatrici e founder capaci di lasciare il segno, in Italia e nel mondo.
La presenza di queste tre professioniste nella lista è la prova che in Sicilia l’innovazione non è più una sfida da immaginare, ma una realtà già in atto – e che parla anche, e soprattutto, al femminile.
Elita Schillaci: l’innovazione come responsabilità collettiva
Elita Schillaci, tra le voci più autorevoli del panorama accademico italiano, è oggi un punto di riferimento per chi si occupa di startup, imprenditorialità sociale, CSR e innovazione territoriale. Alla guida del Comitato Tecnico Scientifico del Premio Innovazione Sicilia nelle prime due edizioni del Premio, porta una visione chiara: non può esserci innovazione senza inclusione, né crescita che non generi impatto sociale concreto.
Professoressa ordinaria di “Imprenditorialità e Business Planning” all’Università di Catania (dove è stata anche Preside della Facoltà di Economia), Schillaci ha fondato l’incubatore universitario MedSpin, ha lavorato come Research Professor presso la New York University e coordina l’ILHM – Innovation Leadership Health Management Advanced Centre.

Schillaci è anche una delle protagoniste della lista italiana delle “Unstoppable Women” di StartupItalia, l’osservatorio in continuo aggiornamento che raccoglie storie di creative, imprenditrici, investitrici, manager, ricercatrici, startupper e professioniste che si distinguono per il loro impatto nella società. Non per appartenenza di genere, ma per visione, azione e responsabilità.
Nel suo TEDxGela, ha presentato un modello in sette pilastri pensato per ispirare una nuova leadership femminile, libera da codici imposti: dal “piacere di creare” alla “ridefinizione del successo”, dalla rottura con la modestia forzata alla sorellanza come forma di leadership condivisa. Un manifesto che è diventato punto di riferimento per chi vuole costruire il cambiamento senza rinunciare alla propria autenticità.
La sua presenza alla guida del Premio Innovazione Sicilia non è simbolica: è il segno di un cambio di passo. Perché oggi serve più che mai una leadership che sappia essere competente, generativa e collettiva. E la sua è esattamente questo.
Gabriella Trapani: non è un benefit, è cultura aziendale
Nel cuore dell’ecosistema digitale siciliano, Maria Gabriella Trapani, ex Marketing & Communication Director di DigitalMakers ed ex Marketing Manager in Pharmap, è tra le professioniste che hanno ridefinito il concetto di cultura aziendale. La sua visione punta su inclusione, flessibilità e attenzione concreta alla qualità del lavoro, soprattutto per le donne.

DigitalMakers è stata la prima agenzia del settore in Sicilia a ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere. E non si tratta di principi astratti: settimana corta per le mamme, congedi extra per i papà, part-time reversibile, leadership fondata sul merito, indipendentemente dal genere. Il risultato? Oggi il team è composto per il 58% da donne, con l’80% dei ruoli apicali occupati da professioniste, molte delle quali anche madri. Un dato rilevante in un settore, quello del digital marketing, spesso segnato da squilibri e ritmi insostenibili.
L’impegno di Trapani si è esteso anche alla formazione. Con il progetto Gilda, promosso da ITS Academy “A. Volta” e selezionato dal Fondo per la Repubblica Digitale, DigitalMakers ha accompagnato 120 donne siciliane in un percorso pratico di upskilling su competenze chiave come e-commerce, digital marketing e fundraising. Un’iniziativa pensata per colmare il divario di competenze digitali e facilitare l’accesso al mondo del lavoro.
In DigitalMakers, la gender equality non è un’iniziativa accessoria, ma una strategia integrata. Dalle politiche HR alla formazione, fino alla collaborazione con startup come This Unique – che ha introdotto la distribuzione gratuita di assorbenti in ufficio – ogni dettaglio contribuisce a costruire un ambiente di lavoro equo, sostenibile e generativo. Perché è lì che nasce l’innovazione vera: dalle scelte quotidiane che migliorano la vita delle persone.
Enza Spadoni: la scienza che costruisce territori
Nel suo ufficio al centro di competenza ARTES 4.0 a Palermo, Enza Spadoni lavora per trasformare la Sicilia in un vero laboratorio di innovazione applicata. Con il suo approccio di “science-driven innovation”, promuove un modello che parte dalla ricerca per generare ricadute economiche e sociali immediate, puntando su settori chiave come blue economy, agritech, artigianato avanzato e industria creativa.
Dopo un percorso accademico che l’ha vista alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e in contesti di ricerca internazionali, Spadoni ha scelto di riportare le sue competenze nella sua terra d’origine. A Palermo ha contribuito a consolidare il macronodo siciliano di ARTES 4.0, uno dei 13 poli del Centro di Competenza nazionale finanziato dal MIMIT, con sede anche presso l’Università degli Studi di Palermo.

La sua visione è chiara: l’innovazione deve partire dal Sud e diventare leva di sviluppo sostenibile. Non bastano i finanziamenti, servono strategie condivise, reti stabili e alleanze territoriali. Per questo lavora ogni giorno per connettere università, imprese, startup e istituzioni in un ecosistema capace di trattenere talenti, generare impatto e valorizzare le vocazioni locali.
Sotto la sua guida, ARTES 4.0 Sicilia ha attivato bandi, programmi e collaborazioni ad alta specializzazione su robotica, IA, trasformazione digitale e modello “One Health”, con un focus forte su smart cities, pubblica amministrazione e industria 5.0. Tutto secondo un principio che guida ogni sua scelta: la tecnologia è un mezzo, non un fine.
Per Spadoni, innovare significa creare connessioni umane prima ancora che soluzioni tecniche. È nel lavoro condiviso, nella contaminazione tra saperi e nella capacità di “fare insieme” che nasce il cambiamento autentico. Palermo, in questa visione, non è periferia: è centro attivo di un Mediterraneo che guarda al futuro.
Non l’eccezione, ma la regola
In Italia, una donna alla guida di un’impresa, un centro di competenza o un’agenzia digitale fa ancora notizia, ma il cambiamento vero avverrà quando non sarà più l’eccezione, ma la regola. Quando la leadership femminile sarà semplicemente normale. Attesa. Dovuta.
Nel frattempo, serve raccontare. Serve fare spazio. Serve far vedere che quel cambiamento che aspettiamo da decenni, in molti luoghi è già cominciato. E il Premio Innovazione Sicilia (candidature aperte fino al 15 ottobre) è uno di quei luoghi: non una passerella, ma un sistema vivo. Un osservatorio in movimento. Una piattaforma concreta che connette chi lavora ogni giorno per costruire un futuro più giusto, più inclusivo, più avanzato.
Le storie di Elita Schillaci, Gabriella Trapani ed Enza Spadoni sono il segnale che qualcosa si sta già muovendo. Sono la prova che un altro modo di innovare esiste – e funziona. Non possiamo permetterci di aspettare altri 123 anni, ma possiamo cominciare a cambiare le cose. Da qui.
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