Startup innovativa: in Italia è sempre più digital, social e sostenibile

Le startup italiane sono digitali, social e sostenibili, rivolte per la maggior parte al settore ICT e di servizi business, in un mercato prevalentemente B2B. Potrebbe riassumersi così un identikit, sulla base della recente survey Assintel Report speciale startup. La ricerca, curata dall’Istituto Ixè, vuole andare oltre una semplice “mappatura”, per offrire uno spaccato più innovativo di questo ecosistema.

Dallo studio emerge una tipologia d’impresa tipicamente piccola (l’83% ha meno di 10 occupati, il 72,6% ha meno di 5 soci), la metà delle quali è già in fase di scaleup (52,7%) o di lancio commerciale (26,9%). Nel 64,3% dei casi il mercato di riferimento è quello B2B e i principali segmenti di mercato sono: ICT (38,1%), prodotti e servizi business (37,4%), l’area healthcare, pharma e biotech (18%), la manifattura (17,3%), la finanza e il food & beverage (17%).

Per quanto riguarda la presenza online: il 99% delle startup ha almeno un canale online (sito web o social). Tra i social, LinkedIn è quello più diffuso (con l’85% delle presenze) seguito da Facebook (57,8%) Instagram (57,1%), YouTube (31,3%), TikTok (12,9%) e infine X (10,5%).

Prendendo in esame le tecnologie adottate in azienda, l’intelligenza artificiale è presente per il 43,9%, seguita dalle piattaforme digitali (32%), dal cloud (28,9%) e dai sistemi di social media marketing (28,9%). Un ruolo significativo è rivestito anche dalle tecnologie proprietarie: più del 50% le ha già o le sta sviluppando. Una percentuale elevata, il 38,4%, ha già sviluppato o sta sviluppando brevetti.

Molto interessante il dato sulla sostenibilità e sul suo valore: per il 68% delle startup intervistate, il proprio prodotto ha un impatto in termini ecologici e di sostenibilità, in particolare se rivolto ai settori energia/utilities (75,6%), healthcare/pharma/biotech (75,5%), finance (72%) e Ict (71,4%).

Andando al tema della parità di genere, c’è ancora della strada da fare: il 46% delle startup incluse nella mappatura ha almeno una donna come socia fondatrice, ma la percentuale scende al 25% per la presenza di donne nel consiglio di amministrazione e solo il 21,9% ha una donna nel ruolo di amministratore delegato. In questo quadro si inserisce un dato positivo: nelle nuove startup emerge una tendenza alla maggior presenza femminile, con una media del 37% all’interno dei CDA.

Immagine di drobotdean su Freepik

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