Greentech, il Mediterranean Innovation hub di Ragusa al via entro il 2025

I lavori sono partiti un anno fa e dovrebbero concludersi “non entro la metà del 2025”. Ecco il primo step di avanzamento per il Greentech Mediterranean Innovation Hub, progetto finanziato con 10,5 milioni di euro nell’ambito dell’iniziativa “ecosistemi innovazione al sud in contesti urbani marginalizzati”, promossa dal Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, nell’ambito dei fondi stanziati dal Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR e costruito grazie ad una compagine di progetto che va dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa e dall’Università di Catania, dal Comune di Ragusa, da i3P, dall’Energy Center del Politecnico di Torino e dalla Fondazione Cesare e Doris Zipelli. “E’ un progetto ambizioso che si inserisce nella strategia di innovazione e digitalizzazione del territorio che è portata avanti dalla Banca”, ha spiegato Saverio Continella, ad della Banca a margine dell’inaugurazione della filiale di Cefalù della Baprg.  

Un progetto di riqualificazione e conversione 

Il progetto prevede la riqualificazione della ex sede della Banca di Italia di Ragusa in piazza Matteotti. Lo storico palazzo sarà restaurato e ristrutturato per essere trasformato in uno spazio, a basso impatto ambientale, funzionale ad ospitare uno dei più importanti poli italiani per il trasferimento tecnologico in ambito green ed agri-tech, con l’obiettivo di promuovere la ricerca accademica e favorire l’incontro tra capitale umano qualificato, per soddisfare i fabbisogni del mondo imprenditoriale, coinvolgendo i giovani e promuovendo le pari opportunità di genere, oltre che valorizzare i beni culturali e le esigenze del territorio.

Le imprese da accompagnare

Questo progetto accompagnerà lo sviluppo delle imprese applicando l’intelligenza artificiale agli ambiti di innovazione “greentech”, “agritech”, “green-energy”, “blue economy”, “mobility & logistics”, attraverso laboratori sulla competitività d’impresa, per la “realtà virtuale” e la “realtà aumentata”, osservatori su bandi europei, spazi di coworking. Al tempo stesso il polo si prefigge di favorire la nascita e la longevità di start-up e spin-off, per contrastare il fenomeno dello spopolamento giovanile e attrarre al Sud nuovi talenti.  L’Hub si inserisce in un particolare contesto socio-economico come quello della provincia di Ragusa che, secondo lo studio Cerved 2021, è al terzo posto in Italia per incidenza di imprese transitional (18,6% sul totale delle aziende ragusane, media italiana dell’8,3%), imprese ad alto potenziale di impatto ecologico, in una regione, quella siciliana, caratterizzata da una progressiva perdita di capitale umano, con il più elevato numero di giovani italiani tra i 18 e 24 anni che abbandonano prematuramente gli studi, un’elevata percentuale di NEET ed un basso tasso di formazione terziaria.

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