Progetti

Il Paradiso di Mirtillo, apre in Sicilia il primo parco cimiteriale per animali domestici

Perdere un animale domestico può essere un’esperienza dolorosa, che lascia un vuoto difficile da colmare. Spesso, chi vive questa perdita desidera offrire al proprio amico a quattro zampe una sepoltura dignitosa. È proprio da questa necessità che nasce “Il Paradiso di Mirtillo”, il primo parco cimiteriale per animali in Sicilia, con annesso polo crematorio. L’idea è stata realizzata da Flavia Di Pietro, presidente della Cooperativa Ultima Nota e Assessore Politiche Sociali e Tutela degli Animali del Comune di Buscemi (SR), che ha voluto portare sull’isola un servizio già attivo in altre regioni italiane. Il progetto, intitolato in memoria del suo coniglietto Mirtillo, è candidato al Premio Innovazione Sicilia. “Tutto è nato dopo il rientro in Sicilia nel 2017”, racconta Flavia, che lavorava come "Legal Compliance Officer" in altre regioni, collaborando con aziende che offrivano servizi di cremazione e sepoltura per animali. Avevo presentato un primo progetto nel 2019, ma è solo dopo aver vissuto in prima persona la perdita di Mirtillo, nel 2020, che l’idea ha preso forma, grazie al supporto di familiari, soci e associazioni di volontariato attive nel recupero di animali domestici e non convenzionali”. Il progetto tra innovazione e burocrazia Il progetto è stato ripresentato nel 2022 e grazie a un’attenta analisi di mercato e al supporto della Regione Siciliana, che nel frattempo ha introdotto normative specifiche per i cimiteri per animali d’affezione e per la tutela degli animali, è stato possibile realizzarlo: “Abbiamo affrontato diverse difficoltà burocratiche, soprattutto per ottenere le autorizzazioni necessarie, come la certificazione AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) per l’impianto crematorio, oggi un impianto altamente innovativo e a impatto zero. Il mio background giuridico ci ha permesso di accelerare i processi burocratici”, spiega Flavia. “Oggi abbiamo finalmente terminato l'iter autorizzativo. Abbiamo poi dovuto presentare un primo SAL da inviare all'incubatore. E anche lì c'è stato un iter complesso, perché per l’attività è stata avanzata una richiesta di finanziamento di 350.000 euro. Per un progetto di questo importo è stato necessario avviare una serie di procedure (gestione antimafia, anticorruzione, antiriciclaggio) che non sono previste per chi avvia una piccola attività di impresa, una piccola startup". Il parco offre tre tipologie di cremazione, inclusa quella collettiva, pensata per pubbliche amministrazioni e privati con budget ridotti. Le ceneri sono disperse nel "Giardino della Memoria", un’area circondata da ulivi e targhe commemorative. Il nostro sarà il primo parco cimiteriale ufficiale e coprirà l’intero territorio regionale anche se ovviamente in alcune aree ci sono dei competitors individuati nell'area appunto di Messina con “Anubi Pets”, di Palermo con “Infinity Pet” o di Catania con “Cremadog”, che sono quelli che hanno un impianto di cremazione e che offrono diversi servizi simili in base al budget del cliente. Collaborazioni e obiettivi futuri “Il Paradiso di Mirtillo” ha già intessuto una rete di collaborazioni con associazioni di volontariato, ambulatori veterinari e canili, oltre a convenzioni con le pubbliche amministrazioni. Il progetto punta anche sull’innovazione digitale, con un sito dedicato e una chiara identità visiva per promuovere i servizi offerti, sia ai siciliani che ai turisti. Il parco è stato inserito l’anno scorso tra le 22 cooperative premiate da “Impresa Crea Sicilia” per il suo carattere innovativo e l’alto valore sociale e sabato scorso a Roma Flavia Di Pietro ha avuto l'occasione di raccontare la propria idea imprenditoriale a Donna Lab, un evento dedicato alle donne che fanno impresa. Flavia Di Pietro a Donnalab Tra gli obiettivi futuri c’è l’espansione dell’attività e azioni di sensibilizzazione verso le pubbliche amministrazioni sull’importanza di questo servizio, sia per il rispetto degli animali che per la tutela ambientale. “Si tratta di un problema che va ad incidere sia sulla salubrità ambientale, che sull’incolumità pubblica perché spesso gli animali vengono ritrovati nelle fasce notturne sul ciglio della strada o al centro della carreggiata. "È dunque necessario dare dignità agli animali educando le pubbliche amministrazioni al fatto che magari sì ci sarà un costo economico, che sarà poi assorbito da questa best practice. Credo sia il momento giusto per avviare questo percorso e dare dignità agli animali d’affezione”, conclude Flavia.

Innovazione per i lettori e gli editori, con Wanshi è tutto in un’app

Wanshi è un'applicazione che permette di accedere gratuitamente a una gamma di libri digitali e cartacei in modo semplice. Il progetto, candidato al Premio Innovazione Sicilia 2024, ha lo scopo di unire le esigenze dei lettori e degli editori, partendo da un'analisi delle necessità delle diverse figure del mondo dell'editoria. Ne abbiamo parlato con Emanuele Buglisi che, insieme al socio Carmelo Frascati ha creato l'app. "Wanshi nasce come e-commerce di libri. Abbiamo visto le carenze del mondo dell'editoria che resta ancora oggi troppo arcaico. Chiunque voglia entrarci da scrittore, deve sottostare a delle regole che sono perlopiù a favore delle regole e della distribuzione. La nostra idea è dare più spazio all'editore, stiamo contattando più editori possibili, tra quelli piccoli che sono circa 1800 in tutta Italia e non hanno accesso alla grande distribuzione", ha spiegato Buglisi. La piattaforma ha lo scopo di lasciare le "chiavi della distribuzione" all'editore stesso, che può fare conoscere il suo libro e fare video-presentazioni con l'acquisto nell'app. "Abbiamo anche creato un social, che mette in contatto anche chi non ha esperienza e può pubblicare il suo libro all'interno, in autonomia. Se hanno un buon seguito, li mettiamo in contatto con l'editore o gli stessi editori possono raggiungerli. L'app permette di avere una wishlist, chi è tra i miei amici la vede e può regalarmi i libri che mi piacciono", ci ha detto ancora Buglisi. Il progetto è in fase di implementazione: "Si possono comprare sia libri cartacei che ebook, non screenshottabili, e se sono libri di testo, si possono scaricare sul telefono in una sezione protetta dell'app, segnando delle note". Adesso i creatori di Wanshi voglio anche sbarcare nel mondo scolastico, "affinché gli studenti possano scaricare i libri senza dover passare dalla grande distribuzione. Abbiamo anche implementato le biblioteche digitali, che sono geolocalizzate per comune o enti, con un bundle di libri di numero variabile. Chi si trova nella zona decisa dall'ente, può prendere in prestito il libro per un tot di giorni e, quando lo restituisce, è di nuovo disponibile". Al momento è disponibile in tutto il mondo, ad eccezione di Francia e Colombia, e in tre lingue: italiano, inglese e tedesco. L'appuntamento conclusivo del Premio Innovazione Sicilia 2024 è in programma il 21 novembre, nel corso dell'evento in programma all'Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo. In questa giornata verranno annunciati i 7 vincitori, uno per ogni ambito della Strategia della Specializzazione Intelligente S3. Immagine di vectorjuice su Freepik.

Benessere olistico e innovazione, il progetto che unisce passato e futuro arriva dalla Sicilia

Se c'è una cosa che l'innovazione ci ha insegnato, è che è possibile declinarla in infiniti modi. Così, la si può anche accostare alla tradizione, legandola a discipline radicate nel passato, che possono attualizzarsi, ma senza perdere la propria anima. Sono queste le premesse che hanno portato la giornalista Carmen Di Per ha creare Samsara, un progetto che ha candidato al Premio Innovazione Sicilia 2024. La sua idea è creare una struttura di lusso, ispirata alla tradizione olistica e allo yoga, dove si possa soggiornare o anche solo trascorrere qualche ora di relax, in un'atmosfera che richiama gli ambienti e le filosofie orientali. "Samsara - racconta la stessa Carmen - è il primo B&B di lusso in Sicilia a tema olismo. Per me, l'innovazione sta nel coniugare un lusso non sfrenato, ma sempre in linea con le filosofie orientali e yoga, a ciò che ha dato vita a trattamenti come quelli ayurvedici". "Punto a un target di turismo molto settoriale, alto-spendente, come imprenditori, professionisti, persone orientate al benessere. Vorrei offrire una proposta personalizzata, che parte anche da un'app che non è la semplice app di prenotazione: all'ospite viene sottoposto un test, da cui viene fuori il percorso più adatto", aggiunge. Per accompagnare il suo percorso, Carmen Di Per ha trovato un valido supporto in un corso Yes I Start Up: "Mi sta molto aiutando a mettere tutto sotto una prospettiva imprenditoriale, sta cambiando la mia mente, da persona che sogna di creare un progetto a imprenditrice", sottolinea. "Andando, invece, alle difficoltà che mi trovo ad affrontare, le prime sono di natura economica: sto ragionando su possibili finanziamenti da ottenere, anche se la mia età, 56 anni, spesso è un limite. Ad esempio, non posso accedere ai fondi di Resto al Sud. Sono alla ricerca di possibili finanziatori, valutando diverse opzioni", aggiunge. Ancora prima dell'idea imprenditoriale, parlando con Carmen emerge la storia che c'è dietro, che si allinea in modo perfetto con il tema di quest'anno del Premio Innovazione Sicilia: "People". Ogni progetto, ogni intuizione è anzitutto un volto, un'aspirazione che diventa realtà, una proposta. La creatività innovativa è motore per l'azione e, a proposito di questo, Carmen ci dice: "Voglio sottolineare che la mia idea nasce non solo dall'esigenza che io sento di creare qualcosa di mio, ma dalla voglia di realizzare qualcosa che è la mia passione. Da tantissimi anni lo yoga è diventata la mia passione e permea la mia vita. Sto iniziando una nuova fase della mia vita, è un'impresa grande, ma io vado avanti come un treno, perché voglio davvero realizzarla", conclude. I vincitori del Premio Innovazione Sicilia 2024 verranno annunciati il 21 novembre, nel corso dell'evento in programma all'Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo. Il programma è già disponibile online, insieme a tutte le informazioni per registrarsi e per partecipare.

#Diccicomeaiutarti trasforma i social in strumento di self-help per i disturbi alimentari

Veicolare una corretta informazione sui disturbi alimentari e fornire strumenti di supporto per un percorso di self-help: sono alcuni degli obiettivi di #Diccicomeaiutarti, il profilo Instagram creato dall'Università degli Studi di Palermo nel 2022, da un team composto da ricercatori e clinici. Abbiamo parlato di questo progetto, candidato al Premio Innovazione Sicilia 2024, con Gaia Albano, - psicologa, professoressa ricercatrice e P.I. di #Diccicomeaiutarti - e Mariarita Semola, ricercatrice dell'Università degli Studi di Palermo. Il progetto ha dato vita, ha spiegato Albano, "a un pure self help erogato attraverso Instagram, creando uno strumento che sfrutta tutto il background dei social media e arrivando ai soggetti che possono riportare un disturbo conclamato relativo ai DCA e non solo, o una difficoltà alimentare. Lo abbiamo fatto sfruttando i tools che ci ha dato Instagram e ci siamo focalizzati sulla creazione di 3 icone". Queste tre icone facilitano l'organizzazione delle conoscenze e il riconoscimento delle informazioni, favorendone un apprendimento vicario: Peer support e Positive Thinking: si tratta di contenuti che affrontano il tema del supporto e delle testimonianze di persone che hanno superato il loro DCA; Change/Chance: rappresentano la motivazione al cambiamento e i contenuti sottolineano l’importanza del cambiamento e come quest’ultimo possa rappresentare una nuova chance di vita; Info DCA: si tratta di contenuti che hanno l’obiettivo di fornire informazioni sui DCA. "Cercare di capire come rafforzare il costrutto motivazione e l'ability to change è un imperativo categorico. #Diccicomeaiutarti è un primo step di un progetto più ampio, con un'app e una piattaforma online", ha aggiunto Albano. "Il profilo è cresciuto nel tempo e i feedback sono stati positivi. I post sono stati creati con una metodologia molto serrata, incasellando ogni contenuto in una delle icone, che hanno una valenza scientifica, ma anche un linguaggio fruibile da chi non ha una competenza tecnica", ha sottolineato Mariarita Semola. "Prima di creare il profilo abbiamo fatto alcune ricerche, entrando nel vivo anche di alcuni profili che veicolano informazioni non sempre adeguate al tema. Abbiamo realizzato che molte delle domande che riceviamo dipendono dalla poca informazione, ad esempio relativamente all'accesso alle cure o a come chiedere aiuto. Abbiamo fatto un gran lavoro anche di organizzazione, mappando tutti i servizi pubblici italiani, con una mappa sempre fruibile e i numeri di telefono", ha detto ancora. Gli utenti che si avvicinano a questo profilo sono per lo più donne, di età dai 14 ai 34 anni. L'età di insorgenza dei disturbi alimentari, soprattutto dopo il Covid, si è abbassata, quindi aumentare la consapevolezza è importante. "Ci hanno seguito e ci seguono anche genitori di chi ha avuto un eating disorder o lo sta affrontando o non sa come affrontarlo. Creiamo una serie di tips per questi casi per venire incontro a ogni tipo di utenza, a partire da chi vuole anzitutto informarsi", ha sottolineato a tal proposito la dottoressa Albano. Dietro #Diccicomeaiutarti c'è un team di lavoro che ha lavorato in sincronia. Ha coinvolto diversi professionisti, anche ricercando sui social profili affidati e verificabili e a oggi continua ad ampliare la sua utenza, aprendosi ad altri linguaggi comunicativi e ai giovanissimi anche con un profilo TikTok creato di recente. Immagine di freepik.

Neurosphere, innovazione e inclusività nel social dedicato alle persone neurodivergenti

Creare connessioni tra persone neurodivergenti nel mondo reale e digitale, con sicurezza e facilità: è l'obiettivo di Neurosphere, un social media creato ad hoc, che permetta di avere informazioni, trovare spazi sicuri e confortevoli, attraverso la consultazione di varie piattaforme (dall'app al sito web), in cui avere a disposizione tutti i servizi di mappatura. Neurosphere, candidato al Premio Innovazione Sicilia 2024, si posiziona nel dominio del "phygital", in quanto prodotto digitale e anche spazio reale, che mette in luce il valore dell'inclusività e del fare rete, attraverso comunità condivise. Ne abbiamo parlato con Eleonora Varriale, 24 anni, CEO della startup Neurosphere. Il progetto ha avuto origine da AWE (Academy for Women Entrereneurs), una academy al femminile promossa dal Dipartimento di Stato Americano per supportare donne e ragazze nella creazione e/o nello sviluppo di realtà imprenditoriali, di cui è stata partner l'Università Federico II di Napoli. "Le persone neurodivergenti - ci spiega Eleonora - vedono il mondo in maniera differente, di solito rientrano nello spettro dell'ADHD o dell'autismo". Così nasce l'idea di creare un social media per conoscersi, creare relazioni che possano essere portate nella vita reale, rendendo i luoghi realmente più accessibili. Lo spettro della neurodivergenza è molto ampio e va da chi soffre di attacchi di panico, fino all'autismo, con alcune difficoltà in comune, ad esempio nell'affrontare gli studi o nel relazionarsi con gli altri. Neurosphere pone l'accento sull'importanza dell'innovazione per la creazione di un mondo più inclusivo: "La maggior parte delle persone del nostro team sono neurodivergenti - ci dice Eleonora - quindi conoscono bene le difficoltà. Chi è più sensibile all'ambiente e agli stimoli come luci e suoni, può avere difficoltà a recarsi nei locali". Il social sarà non solo uno spazio sicuro e di autoaiuto nel digitale, ma anche fuori, attraverso un servizio di mapping che includerà luoghi ricreativi inclusivi, aule-studio, centri riabilitativi o studi di psicoterapia: "Vogliamo creare una community di autoaiuto, per integrarsi meglio. Il sogno che abbiamo nel cassetto è aiutare i locali a rendersi più accessibili", conclude Eleonora. Immagine di freepik.

MeGo.Tickets: blockchain e ticketing, un binomio vincente

MeGo.Tickets è uno dei progetti presentati durante la prima edizione del Premio Innovazione Sicilia nell’ambito della Strategia regionale S3 “Smart cities & communities”. Si tratta di una soluzione di ticketing multi-rete che integra sistemi di pagamento fiat e crypto, permettendo una gestione semplice e veloce degli eventi attraverso NFT. Questa piattaforma elimina le barriere per gli utenti web2 grazie al "MeGo Wallet", offrendo un'esperienza senza frizioni anche per chi non è familiare con blockchain e wallet. Gli NFT ticket offrono vantaggi significativi rispetto ai biglietti tradizionali, come autenticità on-chain, esperienze aggiuntive, collezionabili digitali e programmazione delle regole di trasferimento. Questi ticket mantengono valore e utilità anche fuori dal contesto dell'evento, fungendo da badge digitali per fidelizzazione e partecipazione a community. MeGo.Tickets semplifica l'interfaccia utente, rendendo accessibile l'uso degli NFT anche ai non esperti, riducendo l'impatto ambientale rispetto ai sistemi tradizionali e offrendo una gestione innovativa degli eventi per gli organizzatori. Ne abbiamo parlato con il fondatore di Yomi e ideatore di MeGo.Tickets Roberto Diano che ci ha raccontato il suo progetto: "Lavoro nel settore informatico da circa 25 anni", spiega. Dopo essersi specializzato in server e sicurezza e tutto quello che riguarda la preservazione e conservazione dei dati per le aziende, nel 2014 si imbatte nel bitcoin. Inizialmente scettico sulla speculazione, si appassiona alla tecnologia blockchain. Nel 2016, fonda la sua prima mining farm, la seconda in Sicilia. L'anno successivo lancia “Scripta”, la prima blockchain italiana, tuttora attiva. Nel 2022, decide di costituire una start-up innovativa per espandere il loro lavoro all'estero. "Il 90% dei nostri clienti erano stranieri," aggiunge. Da questa esigenza è nato MeGo, un ecosistema di identità digitale interamente basato sulla blockchain. La rivoluzione del ticketing con MeGo.Tickets MeGo.Tickets è un progetto che sfrutta la tecnologia degli NFT per rivoluzionare il mondo del ticketing. "Abbiamo deciso di iniziare creando dei ticket digitali”, racconta Diano. Gli utenti possono acquistare biglietti per eventi utilizzando criptovalute o moneta fiat. Questo sistema crea automaticamente un wallet per l'utente, anche per chi non ha familiarità con le criptomonete. "La nostra tecnologia multi-chain permette di utilizzare diverse blockchain per il servizio", continua. MeGo.Tickets offre vantaggi come autenticità, impossibilità di duplicazione e utilità estesa al di fuori degli eventi. "Abbiamo avuto l'idea di utilizzare l'identità digitale anche per i profani," afferma Diano. Questo ha permesso di ampliare l'uso degli NFT a un pubblico più vasto. Versatilità e innovazione: oltre il ticketing Il progetto MeGo non si limita al ticketing. "Abbiamo prodotto un chip che permette di rendere il wallet portatile," dice Diana. Questo chip può essere inserito in braccialetti, magliette o cappellini, permettendo l'interazione con negozi e community. "Immagina di entrare in un negozio, scannerizzare la maglietta e ottenere uno sconto automaticamente”. Questo sistema offre vantaggi sia per i commercianti che per i consumatori, migliorando la fidelizzazione e la sinergia tra aziende. "Stiamo collaborando anche con squadre di calcio e artisti," aggiunge. La tecnologia di MeGo permette la certificazione digitale di vinili, badge per musei e tessere associative. Diano conclude: "La nostra piattaforma è user-friendly, innovativa e aperta a molteplici utilizzi".

Alphafood, dal grillo alla tavola: la nuova frontiera dell’alimentazione sostenibile

Alphafood è uno dei progetti innovativi presentati nel corso della prima edizione del Premio Innovazione Sicilia, nell'ambito della Strategia regionale S3 "Agroalimentare", che si propone di allevare insetti, in particolare grilli, in modo ecologico e sostenibile per produrre farine e derivati, offrendo valide alternative alimentari proteiche e producendo ammendanti per contribuire alla salvaguardia delle coltivazioni. L’obiettivo di Alphafood è quello di offrire una valida alternativa alla crescente domanda globale di proteine, attraverso una pratica ecologica, che promuove la salute umana e il benessere planetario. L'azienda in una fase iniziale prevede l'acquisto di 100.000 grilli adulti, allevandoli in un'area di 172 m². Il processo produttivo include riproduzione, schiusa, accrescimento e raccolta, seguiti da congelamento, essiccazione e macinatura per ottenere polvere di grillo, un prodotto 100% italiano. La roadmap del progetto, seguito da un team di esperti in sicurezza delle produzioni animali, economia e ingegneria biomedica, prevede il lancio dei prodotti nel 2024 e l'inizio della produzione industriale di 4 tonnellate al mese nel 2025. Ne abbiamo parlato con Davide Carloni, uno dei suoi ideatori e soci fondatori della società. Carloni, laureato in Ingegneria Biomedica al Politecnico di Milano, insieme a Marcello Reale e Paolo Manzone, due professionisti laureati in scienze zootecniche e Luigi Parisi, laureato magistrale in economia, hanno dato vita a questa società nel mese di marzo 2003 con tanti progetti e sogni nel cassetto. “Oggi siamo pronti a presentare il nostro progetto, che è il primo allevamento verticale completamente automatizzato di grilli in Sicilia, per produrre alcune farine e derivati in maniera completamente innovativa e sostenibile”. “Gli allevamenti di insetti – spiega Carloni – non sono così comuni, quantomeno in Europa, soprattutto per il mangime per l’uso animale e per l'alimentazione umana. Con la nostra società e ai nostri lavori vogliamo poter creare un grandissimo impatto sulla Regione Siciliana e in tutto il Paese”. “Nel dettaglio stiamo già allevando grilli della tipologia acheta domesticus, tramite una nuova tecnologia di allevamento definita vertical farming (allevamento verticale), grazie a cui vogliamo poter allevare questi insetti in modo verticale e in maniera completamente automatizzata. Questo perché gli insetti possono produrre una serie di elementi che sono molto importanti per l'alimentazione. Per esempio, su 100 grammi di prodotto di farina possiamo ottenere fino a 70 grammi di proteine. Inoltre, crediamo fortemente anche in questa nuova tecnologia, grazie soprattutto alla sua sostenibilità. Grazie all'allevamento verticale si possono salvare gli spazi e soprattutto si può generare un gran risparmio per via dei consumi di acqua e comunque di tutta una serie di tecniche di energia”. “Nel 2020 sono iniziati gli studi, nel marzo 2023 abbiamo costituito la società e attualmente siamo in una fase di produzione semi-industriale. Nel 2024 vorremmo iniziare a lanciare i nostri prodotti, per cui siamo una realtà, seppur giovane, molto solida e avviata. Noi siamo già produttivi – sottolinea Carloni – siamo dunque molto concreti e già avviati”. Per quanto riguarda la sostenibilità “questa nuova tecnologia ci permette di poter allevare gli insetti in modo verticale, andando a risparmiare quantitativo d'acqua, diluendo soprattutto la produzione di tutta una serie di altri elementi che poi sono presenti negli allevamenti tradizionali, che comunque necessitano poi di molto spazio”. “Per quanto concerne, invece, l'impatto sulla società il mercato è quasi nuovo per quanto concerne l'alimentazione umana, mentre è già presente per la parte mangimistica animale. Noi con questo allevamento vogliamo inserirci in questo mercato che non è molto esplorato”. Il progetto è originale perché questo genere di allevamenti, quantomeno in Europa non sono così comuni. Nel nostro caso, inoltre, usiamo dei concimi completamente biologici per fare in modo che non vada sprecato assolutamente niente”.

“Progetti di Rete”, la piattaforma che sostiene le microimprese siciliane

Tra le idee presentate durante la prima edizione del Premio Innovazione Sicilia c’è anche "Progetti di Rete", una piattaforma online che permette alle imprese, in particolare alle microimprese, di accedere gratuitamente a progetti di investimento sviluppati da esperti. Lo scenario attuale vede la maggior parte delle imprese italiane costituite da piccole realtà con meno di dieci addetti, spesso escluse dai processi di transizione digitale, ecologica e di internazionalizzazione, a causa di scarsa informazione e strutturazione. La soluzione proposta punta a realizzare forme di aggregazione per migliorare innovazione e competitività attraverso la creazione di una "rete di imprese". Le imprese possono registrarsi gratuitamente sulla piattaforma, inserire informazioni aziendali e attività di sviluppo desiderate. Un gruppo di esperti elabora progetti esecutivi, che vengono presentati alle aziende interessate previo pagamento di una quota simbolica, che diventa quota di ingresso in caso di adesione. I punti di forza includono la gratuità dei progetti, il superamento della difficoltà nel decidere gli investimenti, la creazione di partnership e la condivisione dei costi. Ne abbiamo parlato con il suo ideatore Giuseppe Finocchiaro che ci ha spiegato a fondo il progetto: “Io sono di Catania e sono l'amministratore di Eskaton International, che è una società che si occupa di creazione e gestione di reti di imprese per favorire i processi di internazionalizzazione. E sono anche presidente di un'associazione che si chiama “Area mediterranea”, che cerca di mettere assieme imprese e lavoratori per affrontare il tema del mismatch tra le competenze che mancano e che cercano le imprese". “La mia proposta di progetto – spiega Giuseppe Finocchiaro – riguarda l'innovazione di processo perché il nostro obiettivo è quello di introdurre un modello organizzativo che è quello delle reti d'impresa, utilizzando la tecnologia, perché utilizzeremo una piattaforma on line per poter attuare l'idea progettuale”. “L'idea nasce da alcuni dati che abbiamo raccolto in questi ultimi anni, relativi innanzitutto al tessuto imprenditoriale italiano, e quindi anche a quello siciliano, che per il 95% è costituito da micro e piccole imprese, con meno di dieci addetti. In questo momento in cui c'è una grande prospettiva di cambiamento sul tema della transizione digitale ecologica e anche dell'allargamento dei mercati, questo tipo di imprese con meno di dieci addetti rischiano di restare fuori da questo grande cambiamento, che si prospetta soprattutto in vista delle risorse del PNRR che sono ingenti e che rischiano di non essere utilizzate”. “C'è un allarme, lanciato da Unioncamere – sottolinea Finocchiaro – che continua a ripetere che l'80% delle imprese non conosce i bandi che appunto attengono a queste tematiche e di queste il 64%, anche conoscendo le misure, non sanno come investire fondamentalmente queste risorse. Noi cerchiamo di avviare questo processo, questo nuovo modello organizzativo, che cerca di aggregare questi soggetti che da soli non sarebbero in grado forse di realizzare progetti complessi, ma supportandoli, anche con la progettualità che manca, all'interno di una piattaforma online. Il tutto verrà fatto coinvolgendo consulenti, società specializzate di professionisti, che operano nell'ambito della progettazione e che possono offrire gratuitamente dei progetti chiavi in mano, a partire dalla progettualità complessiva compreso le risorse finanziarie che si possono utilizzare e come eventualmente si debbano impiegare. Quindi noi crediamo che in questo momento questo sia uno strumento necessario perché il rischio è che poi queste risorse ingenti non vengano utilizzate proficuamente”. “L'originalità – commenta Finocchiaro – sta nel fatto che mettiamo a disposizione un team di professionisti che offrono progetti chiavi in mano e quindi hanno una visione complessiva, che magari le imprese da sole non avrebbero. Perché noi quando parliamo di progettualità ci riferiamo a un settore specifico di un'azienda, piuttosto che a un'attività più specifica”. La progettualità che noi vogliamo dare è una progettualità più ampia per cui anziché parlare di settori merceologici, sarebbe interessante parlare anche dello sviluppo di territori, e quindi questa diventa un'originalità e diventa importante rispetto all'impatto sociale, perché noi vorremmo creare appunto una dimensione comunitaria, quelle che si chiamano imprese coesive, che coinvolgono tutto il territorio, dai clienti ai fornitori alla comunità al terzo settore e quindi creare un contesto nel quale ci sia la volontà comune di sviluppare delle iniziative che valorizzino il territorio. Teniamo conto che le imprese sono quelle che generano lavoro e il lavoro necessita di competenze e quindi se non si uniscono assieme tutti questi aspetti rischiamo di non realizzare quello sviluppo, che in questo momento è necessario”. “Ritengo che sia realizzabile abbastanza facilmente – conclude Finocchiaro – perché bisogna creare una piattaforma online che fondamentalmente raccolga dei dati, quindi, vada a costituire un database alla luce di una serie di criteri che noi abbiamo già in qualche modo individuato. E a partire da questi criteri si potranno realizzare delle ipotesi progettuali, a cui poi le aziende potranno decidere liberamente se aderire, in base ovviamente a delle condizioni economiche che poi saranno illustrate preventivamente oppure se andare per la propria strada”. Foto da Depositphotos.com

Innovazione e comunicazione digitale: un nuovo paradigma per la Scuola

Uno dei progetti candidati alla prima edizione del Premio Innovazione Sicilia, nell’ambito della Strategia regionale S3 “Turismo, cultura e beni culturali” è quello presentato da Annamaria Milano, Responsabile Comunicazione e Supporti web&social per la transizione digitale nella scuola pubblica, presso l’Istituto Comprensivo Guglielmo Marconi di Licata, il primo ad avvalersi di questa figura professionale in Sicilia. Il compito di questa figura professionale è quello di redigere un piano di comunicazione annuale per ogni ordine di scuola in linea con le progettualità e le attività proposte dal Ministero dell’Istruzione e della cultura, dalle agenzie educative nazionali, regionali e locali rendendo interattivo l’intero istituto grazie all’account Instagram @i.c.g.marconilicata e la pagina Facebook Istituto Comprensivo “G. Marconi” Licata e rafforzare la comunicazione esterna creando un canale di ascolto con altre scuole, altri enti, stakeholder e famiglie. È stata lei stessa a raccontarci come è nata la sua idea: “Il mio progetto è la mia attività attuale che è partita in fase sperimentale nel 2019 che è diventata definitiva nel febbraio 2021. Inizialmente ero ‘Referente alla Comunicazione Supporti innovativi, digitali, didattici, innovativi’. Nel 2021 il mio ruolo ha poi acquisito la nuova dicitura di ‘Responsabile Comunicazione e Supporti web&social per la transizione digitale nella scuola pubblica’. Cosa significa tutto questo? Io ritengo prioritario e centrale il rafforzamento delle risorse umane all'interno di sistemi come quello scolastico pubblico”. “L'originalità – spiega Milano – consiste nell'avere portato o comunque individuato intanto una figura professionale, una risorsa umana da inserire all'interno di un sistema scuola dove non c'era. Il progetto ha avuto un impatto positivo, perché ha creato un’interazione tra tutti i vari ordini di scuola, visto che si tratta di un comprensivo”. L’attività portata avanti da Annamaria Milano sta avendo delle ricadute positive in termini “di sostenibilità, di divulgazione e crescita sociale tra i genitori, tra genitori e figli e quindi famiglie che sono fondamentalmente i destinatari delle attività”. Per quanto riguarda la realizzabilità, questa è sostenuta dalle nostre “attività corroborate da articoli della stampa, come manifesto della nostra giornata “Libriamoci”, questa attività svolta nel 2019 insieme allo chef stellato Pino Cuttaia che allora sviluppò e presentò il progetto ‘Numari’ (nel mare) presso l'istituto Guglielmo Marconi di Licata”.   “Ancora prima di fare questa attività avevamo fatto per esempio l'esperienza “Allaghiamo la scuola” il collegamento dalla sala informatica dell'Istituto Marconi via Messenger direttamente con lo SLab Resilario, vivendo un collegamento in diretta con i biologi marini immersi nei fondali del lago di Como”. Un’occasione imperdibile per parlare in modo unico e coinvolgente degli ecosistemi acquatici e dell’acqua da un punto di vista geologico, ecologico e delle sue criticità. “L'anno scorso – ha poi concluso – abbiamo partecipato a #Ioleggoperché e anche al contest “Alla luce della lettura” che è un'altra attività di lettura ad alta voce in cui per esempio io insieme agli insegnanti e docenti abbiamo stilato un elenco di testi e non a caso il testo presentato da me è stato ‘Spillover’ di David Quammen, che sostiene come connettere fatti sparsi crei la realtà, l’innovazione e la stessa evoluzione umana”.

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