“Ci vediamo il 21”
News - 20/11/2025
di Antonio Giordano
Ci vediamo il 21. Oramai è un appuntamento fisso. Mi è capitato spesso di sentire “ci vediamo il 21” in queste settimane incontrando diverse persone per lavoro. Tutte più o meno legate da un filo comune: “ci vediamo il 21, al Premio”. Banche, innovatori, docenti universitari, imprenditori: “ci vediamo il 21”. Dopo tre anni è diventato un appuntamento fisso.
Un evento, ma anche una festa, che serve a fare il punto della situazione. Sulle sfide in corso, sull’ecosistema in movimento, su quello che si è fatto e su quello che c’è ancora da fare. Guardiamoci indietro: tre anni fa alla prima edizione del Premio si era partiti in maniera “pioneristica” buttandoci “a pesce” sull’iniziativa. La seconda edizione è stata la conferma del lavoro fatto e della strada intrapresa. La terza edizione (volevo scrivere di spettacoli in gioventù) è come quella che si chiamava “la prova del terzo disco” dei gruppi o dei cantanti: la prova della maturità.
E la maturità possiamo dire di averla raggiunta creando un appuntamento atteso da tanti. Da tanti che credono ancora che in Sicilia possa esserci un futuro fatto di impresa, che possa essere un luogo dove poter lavorare (bene) e non solo passare le vacanze.
In tre edizioni, il Premio Innovazione Sicilia è diventato uno degli strumenti principali di valorizzazione delle idee nate o sviluppate nell’Isola, raccogliendo oltre 400 progetti e più di 1.000 partecipanti tra imprenditori, ricercatori, studenti e investitori nelle prime due edizioni. Quest’anno arriviamo all’evento con numeri ancora più chiari: 185 candidature, tra Early e Advanced, che raccontano una Sicilia viva, competente, diversificata. Non è più un segnale isolato, è una massa critica.
Parallelamente, la community di Innovation Island supera i 15.000 iscritti, confermando che non siamo di fronte a un “evento una tantum”, ma a un hub permanente di connessioni, uno dei network più dinamici del Sud Italia. Il Premio, infatti, è il momento in presenza di un percorso che vive 365 giorni l’anno su innovationisland.it: una piattaforma che mappa bisogni, diffonde conoscenza, mette in rete esperienze e opportunità pubbliche e private. Non a caso il tema di questa terza edizione è esplicito: “Challenge S3 – La sfida di fare sistema”.
Le 185 candidature ci dicono che il talento c’è, così come i progetti in grado di incidere su agroalimentare, economia del mare, energia, scienze della vita, smart cities & communities, turismo e beni culturali, ambiente e risorse naturali: le aree chiave della S3 regionale. Quello che spesso manca – e che questa edizione vuole affrontare a viso aperto – è l’infrastruttura relazionale: il modo in cui imprese, PA, università, finanza, associazioni e cittadinanza imparano a lavorare insieme con continuità. Senza questa trama, un ecosistema resta la somma di singole eccellenze, non diventa mai davvero un sistema capace di generare sviluppo diffuso.
ll programma è costruito proprio per questo: pochi panel, molti spotlight, tempi rapidi, storie concrete di innovazione che parlano di open source, impresa globale nata in periferia, contaminazione tra scienza, tecnologia e umanità, nuove forme di imprenditorialità e investimento. È la Sicilia che non si limita a raccontare i problemi, ma mostra soluzioni in atto.