Progetti

La ‘Città della Gioia Universale’: un distretto creativo per la Sicilia

Tra i progetti presentati al Premio Innovazione Sicilia nell’ambito della Strategia S3 “Smart cities & communities” c’è anche la “Città della Gioia Universale”.

Il progetto nasce con l’obiettivo di offrire al variegato e universale mondo degli operatori artistici, dei collezionisti e degli appassionati di arte, un’idea della Sicilia intesa come “luogo ideale di produzione e divulgazione artistico-culturale”, capace di favorire l’interscambio e la coesione tra gli stessi operatori, e tra questi e le istituzioni, per lo sviluppo e la diffusione della loro produzione artistica nel mondo, prediligendo e valorizzando la qualità certificata e l’eccellenza.

Ne abbiamo parlato con il suo ideatore Piero Franco Spaticchia, docente di Storia dell’arte e disegno e giornalista pubblicista, originario di Capo d’Orlando.

“Io sono impegnato sul territorio in senso sociale, artistico e culturale e da tempo ho elaborato un piano di sviluppo territoriale con il quale sarebbe possibile poter mettere insieme, integrare 42 comuni dell’Area Territoriale Tirreno-Nebrodi. Si tratterebbe di un progetto pilota, che partendo da questi 42 comuni, omogenei per identità, cultura, tradizioni, consentirebbe di creare una vera e propria armonia tra i produttori di arte e cultura e il patrimonio culturale artistico già esistente, che in questo modo non sarebbe solo tutelato, ma anche promosso, valorizzato e ricondotto su una dimensione di sviluppo e di produttività e anche verso una possibile internazionalizzazione”.

“Questo progetto di sviluppo – prosegue Spaticchia – tiene conto di vari ambiti, ma noi ne abbiamo estrapolato soltanto uno quello del distretto creativo 1. Praticamente con questo distretto creativo noi abbiamo la possibilità, attraverso la firma di un protocollo d’intesa fra i vari Comuni di poter sollecitare e stimolare tutti i produttori e giovani e artisti e creativi che fanno parte di un circuito digitale e informatico e poter creare in Sicilia quell’humus ideale per poter poi esportare anche l’arte e la produzione artistica, chiaramente con specifici protocolli di qualità, in modo tale che questa garanzia possa sostenere una possibile domanda di arte e di cultura che in Sicilia potrà essere arricchita non solo dalla creatività, ma anche da un valore aggiunto: la nostra capacità di interazione, di integrazione e di sostegno”.

Secondo Spaticchia non si tratta di immaginare l’idea solo da un punto di vista economico, ma intenderla come una “proposta culturale a base identitaria che parte dalla Sicilia e si può diffondere in tutto il mondo con i mezzi che abbiamo. E per questo motivo io ho chiamato l’idea ‘Città della Gioia Universale’, perché produrre gioia significa produrre bellezza e la bellezza è necessaria al mondo intero”.

“Per farlo ho iniziato creando queste città e questa ‘Città Universale della Gioia’, prima sui social, con 20 pagine su Facebook e Instagram, con l’obiettivo di sviluppare in futuro il progetto a livello territoriale, potendo contare sulle necessarie risorse. I 42 Comuni in questo modo diventerebbero distretto città. Il progetto sarebbe così innovativo non soltanto per la metodologia, ma anche dal punto di vista strutturale e potrebbe offrire ai giovani diverse possibilità, sogni e nuovi input”, nel territorio in cui sono nati e cresciuti.

“Il progetto è originale per la sua metodologia e l’impatto che potrebbe avere sulla società, ma anche sostenibile dal punto di vista sociale. Coinvolgerebbe infatti le popolazioni di questi 42 territori (parliamo di 120.000 abitanti)”. Infine, dal punto di vista della realizzabilità – conclude Spaticchia – sarebbe solo da implementare, correggere e rendere più e professionale per la sua effettiva realizzazione. Bisogna crederci e far comprendere alle istituzioni l’importanza di questo progetto di sviluppo territoriale”.

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Romina Ferrante