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Droni e robot per l’ex Fiat di Termini Imerese, l’idea di Sciara Holding

Produrre droni e robot per il controllo di obiettivi sensibili e complessi a Termini Imerese riportando le produzioni attualmente tutte allocate in Cina. Ma anche aprire un’accademia per la formazione in termini di sicurezza cyber. Sono alcuni degli obiettivi di Sciara Holding, un insieme di società, che è entrata a fare parte del Consorzio Sud che ha presentato la domanda per partecipare al bando della zona industriale di Termini Imerese. I dettagli dell’operazione sono stati forniti dal Ceo di Sciara Holding, Fabio Bertolotti, partecipando ad un panel di Ecomondo sui brownfield in Italia ovvero gli stabilimenti industriali abbandonati. 

Sciara Holding, cosa fanno

“La Sciara Holding è l’ultima nata fra le nostre aziende e farà da coordinatrice per tutte le società di proprietà, partecipate o controllate, che si trovano in diverse nazioni, fra cui Ungheria, Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Svizzera, Portogallo, in piccola parte Italia e altri Paesi”, ha spiegato Bertolotti, “la prima delle nostre aziende nasce nel 78, ed è stata per anni leader nella progettazione e costruzione di impianti per telecomunicazioni di radio e televisioni private. Pensate che, nei primi anni ’90, oltre duemila radio europee trasmettevano con i nostri impianti”. Quindi il passaggio al settore informatico e nel 2000 “abbiamo cominciato a studiare in dettaglio l’universo della mobilità elettrica, informatica e tutto ciò che ruotava intorno” e “grazie alla H4Research, siamo arrivati addirittura nello Spazio, con la messa in orbita di satelliti per la sperimentazione di nuove tecnologie nell’ ambito dell’osservazione della Terra e delle telecomunicazioni”. “Grazie a queste esperienze”, ha spiegato Bertolotti,  “abbiamo creato robot -da tutti conosciuti come Droni- aerei, marini e terrestri, in grado di interagire fra loro per lo svolgimento di obiettivi complessi”. Da oltre un ventennio, tutta la produzione si svolge prevalentemente in Cina, mediante alcune aziende partner o controllate. “Parlando di Termini”, spiega, “il nostro obiettivo primario consiste nel riportare in Italia la produzione. Gli spazi sono idonei, si possono creare diverse linee di produzione orizzontali variabili da 30 fino a 200 metri di lunghezza, con le quali produrre un prodotto finito realmente Made in Italy”.

Dai robot alle moto elettriche fino ai sensori

“In queste catene di produzione realizzeremo: robot aerei, marini e terrestri, moto elettriche, scooter, batterie al sale, componentistica, sensori e tanto altro”, ha detto ancora Bertolotti che ha anche fornito qualche dettaglio sul piano occupazionale previsto dalla proposta. “Sono previste inizialmente circa 25/30 linee produttive, con una media di circa 9 operatori a linea su tre turni, per un complessivo occupazionale di circa 675/810 dipendenti”, ha detto. All’interno della Sciara Holding si sono sviluppati anche altri campi nel tempo come quello della Cyber sicurezza applicata anche alla sicurezza in azienda. A Termini è prevista anche una accademia di formazione su questi temi. “ne consegue che l’apporto di Sciara all’interno del Progetto Sud, oltre a garantire un piano occupazionale minimo di circa 800/1.100 dipendenti e un conseguente investimento economico non inferiore ai 275/350 milioni di euro se si considera anche l’acquisto delle materie prime, può assolvere al processo di riqualificazione industriale, oltre che dare nuova linfa e speranza a un territorio ferito ma che, nonostante tutto, può e deve farcela per i nostri figli”, ha aggiunto. 

Ancora una settimana per la scadenza del bando

Ancora poco più di una settimana per la nuova scadenza del bando per l’area ex Blutec di Termini Imerese. Vertenza ormai che ha più di dieci anni (lo stabilimento ex Fiat ha chiuso la produzione nel 2011) e finora mai risolta se non con proroghe di cassa integrazione per i lavoratori e mai con un vero rilancio. Il bando, in realtà, dopo una prima proroga si era chiuso il 4 ottobre con la presentazione di tre domande per l’area ma la struttura commissariale dopo un mese ha riaperto i termini portando la scadenza al quattro di dicembre. Le tre domande che sono giunte al tavolo dei commissari sono quella di Ross Pelligra, l’imprenditore italo australiano patron del Catania Calcio, che vorrebbe realizzare anche valorizzazione immobiliare del sito; una domanda da parte di un imprenditore di Termini Imerese attivo nel settore della nautica da diporto interessato, però, ad uno solo dei tre stabilimenti che compongono il complesso e la domanda del Consorzio Sud, un insieme di imprese che da tempo ha puntato gli occhi sulla zona industriale in provincia di Palermo per un progetto di economia circolare. 

Antonio Giordano