Investimenti per oltre 15 miliardi di euro e oltre 100 mila posti di lavoro. L‘Economia digitale può diventare il traino dell’economia italiana. A patto e condizione che il nostro Paese prenda la scia dell’innovazione e si candidi a diventare il punto di riferimento dell’economia digitale europea.
La proiezione è frutto di una ricerca di Ida, l’associazione italiana dei costruttori e operatori di data center. I dati sono stati diffusi a margine del primo Data center symposium, evento che nei giorni scorsi ha riunito numerosi attori di questo settore in Italia.
“Il mercato interno dei data center, se stimolato da adeguati investimenti, potrà raggiungere dimensioni considerevoli – afferma la nota di Ida -. Si prevede infatti che tra il 2024 e il 2028 l’Italia attrarrà investimenti significativi per la costruzione e l’allestimento di nuovi data center, con uno scenario di base che prevede 7,8 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture digitali entro i prossimi tre anni. Anche con la crescita dell’intelligenza artificiale, gli investimenti potrebbero raggiungere i 10,5 miliardi di euro, con un impatto totale stimato di circa 15 miliardi di euro, includendo anche spese per apparecchiature IT e costi operativi”.
I data center commerciali hanno più che triplicato le proprie dimensioni negli ultimi cinque anni, afferma Ida, per un totale di 140 infrastrutture, a cui si aggiungono quelli della Ps e gli Enterprise data center, per un totale di 329 MW di potenza IT installata. Una dimensione inferiore al potenziale del Paese. La crescita del settore genererà secondo Ida quasi 100mila posti di lavoro. Numeri “potenzialmente anche superiori”, si legge, poiché “sono già in pipeline 20 progetti, con investimenti dai 10 ai 13 miliardi su 5-10 anni”.
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