Empowerment femminile e inclusione: i 7 punti chiave di Elita Schillaci per renderli efficaci
Empowerment femminile e gender gap sono temi cruciali di un dibattito più attuale che mai, ma non solo. Sono, anzitutto, concetti che bisogna conoscere e approfondire, per una riflessione che chiama in causa tutti, senza distinzione di genere. A questo proposito, vogliamo condividere un estratto del talk diElita Schillaci, docente dell’Università di Catania, nell’ambito del TEDxGela.
Schillaci ha fatto propria la definizione di “unstoppable woman“, assegnatale da StartUpItalia, rendendola titolo di una riflessione che non solo rende universale il concetto di empowerment, ma lo concretizza anche, trasformandolo in 7 pillars, punti chiave per mettere in atto strategie realmente inclusive.
Per unire i percorsi di empowerment e inclusione, Elita Schillaci sintetizza il suo pensiero in 7 punti: storie di donne e uomini che lottano contro le discriminazioni.
To be the first: il tema non è essere “le prime” a fare qualcosa, ma non rinunciare a colmare nuovi ambizioni, a creare nuovi scenari. Schillaci invita tutte e tutti a essere ambiziosi, perché l’ambizione è la capacità di spiegare le proprie ali e volare verso ambiti diversi.
Il piacere di creare: creare è bellissimo e rimane ciò che è importante, anche quando c’è qualcuno che vuole distruggere. Ciò che creiamo è patrimonio di tutti.
Il condizionamento della modestia: le donne sono modeste e credono di valere meno. In moltissimi Paesi c’è un problema di gender pay gap, una differenza retributiva che va contro il merito. È importante, invece, saper chiedere il valore di ciò che meritiamo.
Abuso di perdono: bisogna stare attenti, perché deve esserci un limite, nell’ottica del rispetto della propria dignità.
Ridefinizione dell’idea di successo: cosa è il successo della donna o delle comunità che non sono nell’ambito del paradigma classico? Spesso le donne si autoescludono e ci sono dei percorsi che le escludono, perché devono creare forme di valorizzazione contemporanea, del lavoro di cura (a casa e negli ambienti organizzativi). L’idea del successo non si valuta su parametri economico-finanziari: bisogna mantenere i propri ambiti di autonomia e potersi dire “io sono autentica col mio percorso di vita personale o professionale”.
Il timing sbagliato: non esiste un tempo giusto o sbagliato. Il tempo è sempre giusto se fai ciò che ami. E, soprattutto, non bisogna mai vergognarsi delle proprie emozioni.
La bellezza di fare strada alle tante: esistono tantissime storie straordinarie di donne che valorizzano la sorellanza. L’unica vera forma sostenibile è quella win-win. E, quindi, “arriviamo insieme”, perché la strada di ciascuno è la vittoria di tutti.