Faraci, “Per fare risalire i consumi imprese siciliane puntino su formazione e IA”

Una diminuzione della fiducia dei consumatori, un calo della capacità di spesa e, inevitabilmente, conseguenze sulle imprese: in Sicilia la ripresa dei consumi non decolla e i siciliani riducono i consumi. Partendo da queste premesse, quali possono essere le prospettive future? A rispondere è Rosario Faraci, ordinario di Economia e Gestione delle imprese all’Università di Catania, interpellato dal Quotidiano di Sicilia.

I dati Confesercenti hanno rilevato, perfino in queste settimane di saldi, un calo del 20% degli acquisti rispetto al 2024. Sebbene secondo Faraci il dato relativo ai saldi di fine stagione è sia da considerarsi parziale, poiché limitato a una porzione dell’anno, è un segnale del peggioramento del clima di fiducia dei consumatori. Questo clima di sfiducia riguarda si rispecchia non solo nelle attese sulla situazione economica del Paese, ma anche di quelle sulla disoccupazione.

Una soluzione potrebbe venire anzitutto dall’ambito della formazione, con il supporto dei fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua: secondo Faraci, si potrebbe iniziare da qui, promuovendo un percorso di qualificazione professionale dei commercianti e degli operatori economici. Secondo l’ordinario di Economia e gestione delle imprese, occorrono nuove idee, supportate anche dalle tecnologie come l’Intelligenza Artificiale.

In conclusione, l’analisi di Faraci fornisce una visione di più ampio respiro: “Alla Sicilia, come all’Italia – spiega – servono una politica economica capace di guardare oltre il breve termine e una politica industriale seria, visionaria e per obiettivi”. Image by freepik.