Tra i progetti candidati alla prima edizione del Premio Innovazione Sicilia c’è anche il progetto Medea, un innovativo sistema di gestione e trattamento in house dei rifiuti, presentato nell’ambito della Strategia regionale S3 “Ambiente, risorse naturali e sviluppo sostenibile”.
Il progetto prevede l’adozione di un insieme di tecnologie a zero emissioni in atmosfera e suolo, per garantire procedure ecocompatibili di smaltimento o recupero dei materiali di scarto.
Il rifiuto diventa così una risorsa preziosa da recuperare e valorizzare in un’ottica di economia circolare certificata, rispetto e tutela dell’ambiente.
Ne abbiamo parlato con il suo ideatore Stellario Grippa, esperto nella gestione e trattamento dei rifiuti, un’attività che ormai segue da circa 30 anni, esperienze di trattamento dei rifiuti di origine sanitaria in ambito nazionale e procedure industriali in ambito locale da cui è nato il progetto Medea: “Dopo tutti questi anni ho tirato su una sorta di sommatoria di tutte le esperienze e ne è venuto fuori un progetto per il trattamento dei rifiuti urbani a ridotto impatto ambientale. Rifiuti urbani che sono la croce e delizia per tutti i Comuni, anche per quelli che hanno avviato la raccolta differenziata. Il mio progetto sostanzialmente tratta il rifiuto più impattante, quello indifferenziabile, che a differenza dell’indifferenziato non è possibile recuperare. L’umido, l’organico di origine alimentare è potenzialmente infetto, sono rifiuti che oggi vengono conferiti in discarica con altissimo impatto ambientale con costi elevatissimi, tanto che in Sicilia si è passati ida 180€ a tonnellata, 550€ a tonnellata ed è un rapporto economico che tende sempre ad aumentare”.
“Il nostro progetto innovativo è in linea con le direttive comunitarie per quanto riguarda il trattamento localizzato di questi rifiuti con impianti brevettati, che aspettano soltanto la Sicilia per essere installati e che hanno un ridotto trasporto su strada, anzi il trasporto su strada sostanzialmente scompare”.
In particolare, viene eseguito “un post trattamento sui rifiuti attraverso dei generatori”. Si parla in questo caso di “termovalorizzatori di terza generazione, non dei termovalorizzatori di seconda generazione, quelli che utilizzano la vasca di raccolta che oggi è un sistema oramai superato”. Oggi non si parla più di termovalorizzatori ma di “generatori, che sostanzialmente utilizzano il post-trattamento di questi materiali per produrre energia elettrica. Qui entriamo nell’economia circolare del rifiuto. Questi impianti sono a ridottissimo impatto ambientale, impianti brevettati che attendono solo la giusta collocazione”.
Il progetto che scaturisce da 30 anni di esperienza nel settore – continua Grippa – riduce l’impatto ambientale con zero emissioni, zero percolato di discarica perché non conferendo più in discarica non creiamo più questi veleni che giornalmente inquinano le falde e zero emissioni anche in atmosfera perché non abbiamo più sostanzialmente gas metano immesso in atmosfera, più radon e quant’altro. Noi rientriamo nei parametri europei. La Sicilia attualmente è fuori dai parametri sulle emissioni e sull’impatto ambientale scaturito dal trasporto. Questi impianti essendo localizzati vengono cuciti alla perfezione sui comuni, perché non tutti i comuni hanno la stessa produzione di rifiuto, con un business plan, comunque un progetto, un piano abbastanza ben definito. Ne viene fuori un impianto cucito sulle esigenze della città, del paese o comunque del luogo in cui deve essere collocato. I nostri impianti trattano tutti quei rifiuti che oggi hanno un elevato impatto ambientale e non vengono valorizzati. Si tratta di rifiuti indifferenziabili e l’organico, visto che non abbiamo impianti di biogas e la medicazione domiciliare che oggi viene conferita nell’indifferenziato. Si immagini e quanto volume e quanto materiale potenzialmente infetto viene conferito all’interno dell’indifferenziato”.
Il Progetto Medea grazie al suo trattamento in house trasforma invece il rifiuto in prodotto recuperabile al 100% con certificazione ambientale.
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