Impianto cerebrale grande come un neurone potrebbe ridare la vista ai ciechi

Un team di ricercatori ha realizzato un impianto visivo dotato di microelettrodi delle dimensioni di un neurone, con l’obiettivo di aiutare le persone non vedenti a riacquistare la vista.

Gli impianti visivi

Lo sviluppo degli impianti visivi ha avuto inizio negli anni ’90. Questa tecnologia si rivolge ai pazienti che hanno subito danni agli occhi ma la cui corteccia visiva — il centro visivo del cervello — è attiva e capace di ricevere segnali.

Nonostante il potenziale di questa soluzione, i metodi esistenti sono limitati dalle dimensioni eccessive degli elettrodi e dalla corrosione dei metalli. Il team di ricerca sostiene, però, di aver affrontato entrambe queste sfide.

Un nuovo umpianto di dimensioni nanometriche

Gli impianti visivi contengono elettrodi che inviano segnali al cervello per trasmettere informazioni visive, come i pixel creano un’immagine.

Sviluppando elettrodi microscopici, il team è stato in grado di inserire un numero maggiore di questi su un singolo impianto. Ciò, a sua volta, permette una maggiore stimolazione cerebrale e crea un’immagine più dettagliata per il paziente.

Il livello di dettaglio qui gioca un ruolo fondamentale perché l’immagine creata con i segnali cerebrali non è chiara come la vedrebbe una persona con una vista normale.

L’impianto utilizza anche una speciale miscela di materiali per prevenire la corrosione: ciò comprende un polimero conduttivo che converte i segnali elettrici, agendo anche come rivestimento protettivo che copre il metallo.

Secondo i ricercatori, questa combinazione di materiali garantisce sia longevità che funzionalità.

“Ora sappiamo che è possibile realizzare elettrodi piccoli quanto un neurone (cellula nervosa) e mantenere questi elettrodi funzionanti efficacemente nel cervello per lunghi periodi di tempo,” ha dichiarato Maria Asplund, leader del progetto e coautrice dello studio.

“Il prossimo passo sarà creare un impianto che possa avere connessioni per migliaia di elettrodi,” ha aggiunto.

I risultati preclinici sono promettenti. I test iniziali sui topi hanno mostrato che l’impianto può stimolare efficacemente la percezione visiva utilizzando solo una piccola quantità di elettricità.

La promessa della neurotecnologia

I progressi nella neurotecnologia stanno diventando sempre più diffusi sia in contesti terapeutici che medici.

Dall’imaging cerebrale e la stimolazione del cervello ai dispositivi di monitoraggio, i benefici della tecnologia stanno affrontando condizioni precedentemente incurabili o difficili da trattare, comprensi l’Alzheimer e deficit uditivi. Fonte: The Next Web.