Scienze della vita, anche la Sicilia punta ai Big Data per migliorare la Sanità

Giacomo Cuttone ha dedicato gran parte della sua carriera all’applicazione della fisica nel campo della medicina, della salute o, più in generale, delle scienze della vita. Adesso, il fisico siciliano in forza all’Istituto nazionale di fisica nucleare, ha anche il compito di coordinare le attività della strategia regionale dell’Innovazione per quello specifico campo interdisciplinare delle scienze della vita e della biotecnologia, che combina le scienze naturali, la medicina e la tecnologia. Si tratta di studia la “vita” in tutte le sue sfaccettature per sviluppare prodotti innovativi nel campo della salute, dell’alimentazione e dell’ambiente.

Innovazione in Sanità, i Big data rendono la vita più semplice

Secondo Cuttone, “è un argomento assolutamente importante in tutte le programmazioni europee e nazionali e ovviamente anche in quella regionale. In questo senso, il focus iniziale che è stato messo anche in virtù di quelle che erano le raccomandazioni che ci venivano dalla Commissione europea, era quella di cercare di dare una valorizzazione degli investimenti già presi, soprattutto delle realtà cliniche, industriali e di ricerca che sono presenti nella nostra regione. Da questo punto di vista la nostra regione non è certamente seconda a nessuno per andare a migliorare”.

Un percorso step by step

Si tratta di un percorso che deve migliorare le performance della Sanità in Sicilia. Dalla prevenzione alla cura. “E chiaro che per arrivare alla cura si deve passare attraverso tanti passi, attraverso tanti step intermedi, in termini soprattutto di innovazione. E non parliamo soltanto di tecnologia, ma anche di innovazione anche dal punto di vista della gestione di grandi mole di dati”.

Cuttone tocca un tasto dolente. Liste d’attesa infinite e pronto soccorso intasati. Il caos modello Sicilia. Il fisico spiega che anche in questa caso l’innovazione potrebbe porre rimedio: “prima, ovviamente, di arrivare alla clinica, vi sono tutta una serie di passaggi che devono essere di verifica e devono essere compiute. La nostra Regione ha da questo punto di vista, anche negli anni precedenti aveva sempre posto grande attenzione a questi punti, al mettere assieme la parte clinica con la parte del mondo della ricerca e col mondo dell’industria. E quindi, con quest’azione nuova della Strategia S3 2021 27, abbiamo voluto ulteriormente sottolineare questi aspetti che sono fondamentali per la crescita della nostra regione, per il miglioramento dell’offerta sanitaria nella nostra regione”.

Cerchiamo di fare qualche esempio concreto. Qualche settimane fa è stato inaugurato un laboratorio di ricerca di Palermo, realizzato anche con fondi di quell’asse dell’Innovazione, attraverso l’assessorato regionale alle Attività produttive.

I progetti già realizzati con la Strategia dell’Innovazione

Cuttone entra nel dettaglio: “in occasione della visita della commissaria UE Ferrero a Palermo, sono stati presentati due grandi progetti del precedente programma quadro per le infrastrutture di ricerca strategiche per la Regione Siciliana. Con nuove infrastrutture di ricerca si intende un luogo aperto anche ad altri ricercatori di altri paesi dove, grazie agli investimenti e alla strumentazione disponibile, si possono ampliare e continuare a portare avanti programmi di ricerca innovativi. In particolare , all’Ismett, si tratta di un intervento di grandissimo valore, perché è stato fatto un grande laboratorio di biologia, di genetica che permette di studiare malattie che non sono solamente quelle oncologiche, ma anche quelle cardiovascolari o degenerative, in un modo assolutamente nuovo e innovativo, partendo anche da analisi che tengono in conto di quella che è la storia il patrimonio genetico di ognuno di noi, nell’ambito di una visione di medicina personalizzata che mette assieme però tutte le informazioni”.

La raccolta dei dati, quindi, è un parametro da implementare. Per Cuttone, “ogni paziente ha bisogno di poter essere trattato, anche a parità di condizione, in un modo unico, in un modo personalizzato, perché la stessa espressione di malattia può essere diversa indipendentemente dai contesti in cui ci si sta, ci si deve e ci si deve muovere. Da questo punto di vista, l’analisi di grandi moli di dati con tecniche di intelligenza artificiale permette di avere azioni più presenti, più forti e più cogenti, che riescono a dare risultati migliori dal punto di vista del trattamento della malattia”.