Un hub Mediterraneo per l’innovazione sociale

Un hub Mediterraneo per l’innovazione sociale. A questo si candida Isola Catania Impresa Sociale S.r.l secondo quanto contenuto nel suo bilancio sociale, pubblicato da poco, che racconta l’anno appena trascorso e le prospettive future. Dalle parole introduttive del presidente Antonio Perdichizzi, si percepisce il passaggio da una fase di impostazione progettuale a una di piena operatività. «Il 2024 è stato l’anno della concretezza», scrive, «in cui siamo passati dall’idea alla pratica, mettendo a fuoco un modello che unisce impatto e sostenibilità». Il bilancio sociale 2024 di Isola Catania non è solo un documento di rendicontazione, ma una narrazione strategica di cambiamento: un racconto fatto di numeri, volti, risultati e visioni. L’obiettivo, dichiarato più volte, è contribuire a costruire “una Sicilia dove le nuove generazioni possano immaginare e realizzare il proprio futuro”.

Un contesto difficile, ma in trasformazione

Il bilancio parte da una presa d’atto lucida delle sfide che la Sicilia – e in particolare Catania – continua ad affrontare: povertà educativa, disoccupazione giovanile, fuga dei talenti, frammentazione imprenditoriale e sottoutilizzo del potenziale creativo e culturale. Nel 2024, la città ha guadagnato nove posizioni nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, salendo all’83° posto su 107, ma ancora lontana dai livelli del Centro-Nord. Nonostante il PIL siciliano sia cresciuto del 2,2% (la miglior performance regionale a livello nazionale), il documento sottolinea come questo dato non si traduca in una riduzione strutturale delle disuguaglianze. È in questo contesto che Isola interviene, definendo quattro ambiti prioritari d’impatto: scuola, competenze e lavoro, imprenditorialità e innovazione, cultura e creatività.

Un modello ibrido per generare valore

Il social business model di Isola si articola lungo tre direttrici operative: Spazi, Coalizioni e Progetti. Gli spazi – coworking, aule formative, servizi per eventi – rappresentano l’asset fisico e produttivo che genera sostenibilità economica. Le coalizioni sono piattaforme relazionali che connettono soggetti diversi (pubblici, privati e del terzo settore) attorno a temi condivisi. I progetti, infine, sono il cuore operativo dell’impatto: percorsi concreti di orientamento, formazione, accelerazione e networking per giovani, studenti, professionisti e organizzazioni culturali.

Una scelta strategica ha segnato il 2024: spostare il focus dagli spazi ai progetti. «Non vogliamo essere solo contenitori», si legge nel bilancio, «ma produttori di contenuto». A sostegno di questa evoluzione, Isola ha ampliato la compagine societaria e rafforzato il team interno, attirando nuovi soci e investitori. Il tutto si è concretizzato in un aumento di capitale che consentirà di sostenere la crescita futura. All’operazione hanno partecipato la Fondazione Opes Lcef Onlus, la Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore e la società benefit Avanzi S.p.A. Una squadra di investitori accomunati da un obiettivo chiaro: rafforzare la capacità di Isola di generare impatto sociale duraturo, sostenendone la visione nel lungo periodo.

Educazione, lavoro e inclusione: i numeri dell’impatto

Sul fronte della scuola, Isola ha affrontato la dispersione scolastica – che in Sicilia resta tra le più alte d’Europa – attraverso programmi di orientamento e iniziative internazionali come “Exploring Entrepreneurial Endeavors in Catania”, che ha coinvolto studenti americani in visita formativa nel territorio. Nel campo delle competenze e del lavoro, si segnalano due progetti simbolo: “NeetON”, in partnership con Manpower e Bosch, per la formazione di giovani inoccupati nei settori dell’automazione industriale, e “CODE”, progetto selezionato dal Fondo per la Repubblica Digitale, per la formazione gratuita di sviluppatori web under 34. In totale, nel 2024 sono stati ospitati 7 tirocinanti Erasmus+, 12 retreat aziendali, decine di eventi e percorsi di orientamento professionale.

Cultura e innovazione, motori ancora sottoutilizzati

La Sicilia ha grandi potenzialità nel settore culturale, ma continua a scontare un’offerta disomogenea e una scarsa partecipazione del pubblico. Isola ha promosso collaborazioni con fondazioni, cooperative, artisti e startup creative, stimola la co-progettazione culturale e sostiene le industrie creative emergenti. L’obiettivo dichiarato è favorire la visibilità e la sostenibilità delle imprese culturali e ampliare l’accesso a reti nazionali e internazionali.

Fondazione Marea: l’outcome che segna un punto di svolta

Il bilancio 2024 segna anche la nascita di Fondazione Marea, primo grande “outcome” di Isola, nata per affrontare la sfida della diaspora siciliana. Marea si pone l’obiettivo di trasformare l’emigrazione in una risorsa per lo sviluppo: una comunità diffusa che reinveste nel territorio di origine, attraverso iniziative filantropiche e progetti ad alto impatto sociale. Si tratta, continua il bilancio “di un’ulteriore evoluzione del modello Isola, che da impresa sociale diventa incubatore di idee e soluzioni sistemiche, capace di generare nuovi soggetti e strumenti d’intervento per lo sviluppo del Sud”.

Eventi internazionali e riconoscimenti

Il 2024 è stato anche l’anno dei grandi eventi. Isola ha ospitato o contribuito a realizzare iniziative come “Gen-E”, il festival europeo dell’imprenditorialità giovanile, “SEOC” – Social Enterprise Open Camp – e l’evento “Pratolungo Unconference | Etna”, confermando la propria vocazione internazionale. Non è mancato il riconoscimento istituzionale: Isola ha ottenuto la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la Parità di Genere, e si è aggiudicata il bando “Italia Economia Sociale” promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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