Lombricoltura Siciliana: un esempio di agricoltura ecologica e rigenerativa
Ambiente, Risorse naturali - 24/05/2024
di Romina Ferrante
Tra i progetti presentati al Premio Innovazione Sicilia c’è anche “Lombricoltura Siciliana”, un progetto presentato nell’ambito della Strategia S3 “Ambiente, risorse naturali e sviluppo sostenibile”, esempio di gestione virtuosa dei rifiuti, di sostenibilità e rigenerazione ambientale e riuso delle aree degradate.
Ne abbiamo parlato con uno dei quattro fondatori Luis Marin Alcaide: “Lombricoltura Siciliana è un’azienda in campo agricolo sita a Leonforte in provincia di Enna, che condivide la visione di un’agricoltura più sostenibile e consapevole”. Si tratta di “un’iniziativa dedicata alla trasformazione sostenibile e rigenerativa di letame bovino, che viene trasformato in vermicompost anche noto come humus di lombrico. Il vermicompost è un fertilizzante organico molto pregiato e autorizzato in agricoltura biologica”, creato grazie al processo di digestione dei lombrichi trasformando gli scarti di cibo in una massa ricca di sostanze nutritive per il terreno.
“Il nostro impegno è quello di promuovere pratiche agricole sostenibili e di rigenerare aree degradate. La Sicilia è un’isola con forte tradizione agricola e la nostra attività mira a migliorare la gestione dei rifiuti agricoli come il letame, fornendo un fertilizzante organico pregiato, che è già un prodotto venduto al mercato”.
Il progetto risponde ai criteri della sostenibilità e dell’impatto sulla società. “La mia azienda – spiega Luis Marin Alcaide – contribuisce innanzitutto alla sostenibilità ambientale. La nostra attività si inserisce nel cuore di una pratica agricola tradizionalmente inquinante. L’agricoltura è la pratica più inquinante al mondo e offre un’alternativa sostenibile. Trasformiamo un prodotto inquinante in un fertilizzante organico attraverso una pratica con gli animali che è proprio sostenibile. E questo processo non solo riduce i rifiuti come il letame, ma contribuisce anche alla salute del suolo e dell’ambiente”.
“Il secondo punto – continua Alcaide – riferito sempre alla sostenibilità è la rigenerazione di aree degradate. Il nostro progetto ha avuto l’abilità di recuperare, di trasformare un’area precedentemente degradata perché originariamente era destinata all’estrazione di idrocarburi e questo è una dimostrazione di rigenerazione ambientale e anche un chiaro segno green della nostra pratica. Generiamo il suolo siciliano e il nostro stesso suolo”.
“Il nostro lavoro ha poi un impatto positivo sulla comunità agricola siciliana. Offriamo una soluzione ecologica per la gestione del letame, ma è anche un prodotto finale che migliora la fertilità del suolo e la salute delle colture. Se mangiamo meglio migliora anche la società e la nostra salute. La nostra iniziativa mira a sensibilizzare sulle pratiche agricole sostenibili, promuovendo un cambiamento di mentalità e di comportamento. Questo contribuisce a creare consapevolezza e coinvolgimento da parte dell’intera comunità”.
“La sensibilizzazione ambientale è al centro della nostra missione. La consapevolezza crescente sull’importanza della gestione sostenibile dei rifiuti e sulla valorizzazione del letame sta influenzando positivamente le abitudini della comunità e contribuendo a uno stile di vita più eco-sostenibile”.
Come ci racconta Luis Marin Alcaide Lombricoltura Siciliana ha anche un forte impatto sulla società in termini di occupazione: “La nostra iniziativa ha contribuito alla creazione di posti di lavoro locali, offrendo opportunità occupazionali nella gestione dell’attività di compostaggio, nonché la nostra produzione. Questo ha un impatto positivo sul tessuto sociale, promuovendo la crescita economica e migliorando la qualità della vita della stessa comunità”.
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