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Da Berlino a Palermo a caccia di talenti, ecco come è nata Develhope

Cosa resta da fare quando, dopo aver fondato una app di successo mondiale a Berlino, ti rendi conto che nel cuore dell’Europa non riesci a trovare quei talenti necessari a far crescere ancor di più la tua idea? Semplice, vieni a Palermo, frontiera sud dell’Europa e fondi una start up – ancora una volta di successo – per formare quei talenti che nel Mezzogiorno non trovano sbocco professionale. Sembra fantascienza? E’ successo davvero. Perchè questa è in sintesi la storia di Massimiliano Costa e di Develhope, la start up nata a Palermo nel 2019, da un’idea di Costa, Sasa Sekulic e Alessandro Balsamo.

Facciamo un salto di otto anni indietro. E’ il 2015 ed a Berlino nasce “Share the meal“. Costa è il direttore di quell’iniziativa che ben presto diventa una app di beneficenza. E’ in partnership con il Programma Alimentare Mondiale (WPF) delle Nazioni Unite. L’app ha un obiettivo virtuoso: aiutare a colmare la distanza tra i bambini bisognosi e coloro che possono aiutarli. Il denaro viene donato in modo diretto tramite l’app e i fondi vengono utilizzati dalle Nazioni Unite per sostenere le operazioni in diverse regioni nel mondo. L’app funziona come uno strumento di crowdfunding: sono gli utenti a scegliere quale progetto sostenere. Nel 2020 “Share the meal” viene premiata “Best of 2020” da Tim Cook, il CeO di Apple.

Develhope, la formazione equa e solidale

Per crescere servono nuove risorse umane. A Berlino non si trovano. Così, Massimiliano Costa fa rotta su Palermo: “Ho fondato Develhope nel 2019, partendo dalla necessità di risolvere un mio problema. Avevo creato a Berlino una start up di donazioni. Ottenevamo risultati eccezionali ma facevamo molta fatica a trovare sviluppatori capaci. Così ho pensato di venire qui e provare a fare un’iniziativa imprenditoriale in Sicilia. Qui ci sono i talenti e c’è la possibilità di formarli per partecipare al mondo tecnologico”.

Develhope nasce per combattere il divario occupazionale tra Nord e Sud e supplire alla mancanza di sviluppatori in Italia, risorse indispensabili per sostenere la trasformazione digitale del nostro Paese. La scuola si basa su un modello innovativo e inclusivo: lo studente non paga i corsi (del valore di quasi 4mila euro) finchè non trova lavoro, “penso che questo sia un modo per rendere l’accesso alla formazione più equa ed inclusiva”.

Develhope e la partnership con Amazon

Adesso Develhope è entrata in partnership con Amazon, uno dei big player dell’ìnnovazione e dell’hi tech. Costa non sente di avere le mani legate: “Sicuramente avere questa partnership è molto importante. Dà una grande validazione alla formazione che offriamo. Insieme ad Amazon siamo riusciti a lanciare diverse iniziative. Non solo percorsi di formazione ma anche borse di studio per giovani siciliani e campani. Adesso abbiamo lanciato un incubatore di impresa per chi ha un’idea di start up sostenibile”.

La burocrazia non diventi alibi per non fare

Per Costa vanno abbattuti anche vecchi luoghi comuni. In primis, il mito della burocrazia che danneggia tutto: “Si, magari l’Italia può essere un posto dove la burocrazia è più pesante che altrove. Tutti gli attori dell’innovazione – anche le istituzioni e le Università – devono fare rete per far sì che queste problematiche vengano risolte.  Però va anche detto che sostenere che in Sicilia o in Italia ci sia troppa burocrazia, rischia di essere una scusa, un alibi per non partire”.

Catania o Palermo? Le buone idee nascono dappertutto

Se Catania negli ultimi venti anni è stata il faro dell’innovazione in Sicilia, Costa ribadisce che le stesse opportunità di sviluppo si possono riscontrare anche nella Sicilia occidentale, “Catania ha una grandissima tradizione e grandissimi talenti e ci sono le grandi imprese. Ma non esiste alcun motivo al mondo per cui una start up non possa nascere anche qui a Palermo o nella Sicilia occidentale”.

Alla fine contano soltanto la forza di volontà e il talento, perché – sostiene Costa – “dove c’è una persona determinata a risolvere un problema, e che riesce a creare attorno a se un team competente, allora può nascere una start up”.

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Piero Messina