La Sicilia dell’Innovazione non riesce a “dialogare” con il Venture Capital. Se il mondo della finanza, ormai da anni, punta cospicue fiches su innovazione e tecnologie digitali, sostenendo la nascita, la scalabilità e dunque la crescita di start up, la nostra regione non riesce a dimostrarsi attrattiva per chi decide quando e come aprire i cordoni della borsa.
“L’anno scorso in Italia ci sono stati investimenti Venture capital nell’ordine di 1,4 billion, un dato leggermente in crescita rispetto all’anno precedente. I dati della Sicilia, i primi sei mesi del 2023, parlando di round per un valore intorno ai 14 milioni di euro. Di questo piccolo tesoretto, dodici milioni di euro sono stati destinati a due realtà”: i numeri non mentono mai. Dall’analisi di Danilo Mazzara, uno dei più influenti advisor del mondo Venture Capital, emerge un gap profondo tra la Sicilia dell’Innovazione e le altre regioni d’Italia. Per Mazzara – che opera anche con una “base” in Sicilia dopo aver consolidato una profonda esperienza manageriale con corporation “globali”, il punto debole dell’innovazione in salsa siciliana è l’assenza di “pipeline”, ovvero di quel tessuto connettivale in grado di far crescere realtà imprenditoriali, all’interno di un ecosistema virtuso.
Tornando ai numeri, la sproporzione tra gli investimenti del Venture Capital tra Italia e Sicilia si spiega anche così: “il percorso affinchè i Venture Capital possano investire in realtà innovative in Sicilia non è ancora pienamente compiuto. Ci sono tanti fondi disponibili, anzi per il sud ce ne sono tantissimi. Il tema vero è si deve trovare l’universo investibile, quindi realtà imprenditoriali su cui effettivamente abbia senso fare una scommessa. Il Venture capital è un investitore in capitale di rischio che finanzia nuove imprese con modelli di business che fanno leva su tecnologia. E’ necessario dunque generare una pipeline di nuovi progetti imprenditoriali che siano appealing per il mondo del Venture capital”.
In realtà esistono modelli virtuosi anche al Sud. Modelli che potrebbero essere replicati con una nuova vision da parte anche dell’Amministrazione pubblica. Mazzara indica la Puglia – che ha operato con una precisa gradualità di interventi – come “case history” da emulare: “ la Puglia prima ha investito prima per creare una pipeline di progetti imprenditoriali attraverso per esempio la misura dei nidi che finanziava proprio la nascita di nuove realtà imprenditoriali. In quella modalità viene data finanza non solo in conto capitale ma anche in conto esercizio. Adesso, sempre la Puglia sta lanciando delle operazioni di equity e Venture Capital. Quindi che investiranno capitale a favore di questo tipo di realtà che devono crescere”.
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