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Packaging semiotico multisensoriale: l’innovazione che risveglia i sensi

Tra i progetti candidati al Premio Innovazione Sicilia c’è anche una nuova metodologia di packaging per l’agroalimentare, denominata “Packaging semiotic full sensorials combinations”.

Il suo ideatore Vittorio Torresi ci ha spiegato il suo progetto presentato nell’ambito della Strategia regionale S3 “Agroalimentare”.

“Io sono un esperto di invenzioni e innovazione e sono stato invitato dieci anni fa e per cinque anni consecutivi a Bruxelles al concorso nazionale Eureka. La mia innovazione – ci spiega Torresi – riguarda il campo del confezionamento del packaging”.

Si tratta di un “packaging semiotico multi-sensoriale“, che combina tutti e cinque i sensi e offre infinite combinazioni. “Sebbene il nome possa sembrare complesso il concetto è semplice: si tratta di confezioni semiotiche, che coinvolgono tutti i sensi per migliorare l’esperienza del consumatore”.

Oggi, il packaging non è solo un contenitore, ma un potente strumento di comunicazione e marketing, capace di influenzare le emozioni e le scelte d’acquisto dei consumatori. Un buon packaging può distinguersi per il colore, il messaggio e la sua capacità di emozionare, giocando un ruolo cruciale nel mercato moderno, dove i consumatori sono sempre più esigenti e alla ricerca di novità.

Nato inizialmente per contenere merci, il packaging si è evoluto fino a diventare una vera e propria arte. L’innovazione specifica riguarda un packaging progettato per contenere prodotti alimentari con due gusti o prodotti di profumeria e detergenza con due profumazioni.

È un packaging “specifico per confezionare tutti i prodotti di largo consumo, ma specificatamente food, beverage, dolciario e così via. Il prodotto interno deve sempre contenere due gusti o due fragranze. C’è un solo metodo e poi tutte le possibili combinazioni e con queste combinazioni, che sono in numero illimitato, è possibile realizzare tantissimi packaging”.

Ad esempio, per un gelato con due gusti, come rosa e mirtillo nero, il packaging sarà a due colori (rosa e nero) e avrà il nome “rosanero” in rilievo, coinvolgendo così anche il tatto. Questo packaging, oltre a essere esteticamente attraente, ha una forte carica semiotica, evocando la città di Palermo e la sua squadra di calcio.

In questo modo “un’azienda invece di rivolgersi al grafico avrà già dei magazzini pronti, con prodotti che si vanno a via via a creare perché poi alla fine il packaging rimane lo stesso. Questi prodotti di tipo local possono così anche diventare global”.

Questa idea può essere, infatti, adattata a diverse città e prodotti, a patto che abbiano due gusti o due profumazioni, offrendo infinite combinazioni possibili e rendendo il packaging non solo funzionale, ma anche un mezzo di comunicazione emozionale ed efficace.

“Il progetto presentato – conclude Torresi  – soddisfa il criterio dell’originalità perché non si è mai visto niente del genere ed è possibile realizzare un’infinità di combinazioni. Si tratta, poi, di un packaging creativo, realizzabile e sostenibile anche da un punto di vista ambientale. Dal punto di vista dell’impatto sociale il prodotto stimola il senso di appartenenza alla propria città, a un territorio e alle proprie radici”.

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Romina Ferrante