Pomera, la start-up che trasforma il sottopelo canino in filati per l’abbigliamento

Tra i tanti temi connessi all’innovazione c’è anche il tema dell’upcycling, un approccio creativo e sostenibile che consiste nel riutilizzare oggetti scartati o non utilizzati, conferendo loro una nuova vita e spesso una nuova funzione.

Questo concetto è alla base dell’idea della start-up Pomera s.r.l., che realizza prodotti tessili innovativi attraverso la valorizzazione del sottopelo canino, per creare filati per l’abbigliamento e che ha partecipato al Premio Innovazione Sicilia nell’ambito della Strategia regionale S3 “Ambiente, risorse naturali e sviluppo sostenibile”.

Il sottopelo canino, spesso considerato un rifiuto, è in realtà un materiale versatile e innovativo e ben si presta a diventare la materia prima per filati da abbigliamento e altri prodotti finiti tra cui tappeti e berretti.

Ne abbiamo parlato insieme a Federico Motta, brillante laureato di Economia aziendale dell’Università di Catania e fondatore dell’innovativa start-up, che ci ha raccontato come è nata la sua originale idea.

Il progetto consiste nel riutilizzare il sottopelo canino, trasformandolo in una risorsa preziosa per prodotti tessili. Si tratta di un “rifiuto prodotto prevalentemente nei negozi di animali, negli allevamenti e che proviene in particolare da tutti i cani che hanno il doppio strato di pelo. I cani con il doppio strato di pelo devono essere spazzolati giornalmente per evitare la formazione di nodi e soprattutto infezioni o malattie alla pelle”. Questo fa sì che si generi un enorme quantità di pelo, “intorno ai 500 chili ogni mese solo in Sicilia, un quantitativo che ad oggi finisce in discarica e non viene valorizzato” – ci ha spiegato Motta.

Da qui l’esigenza di incentivare la raccolta del sottopelo canino da parte dei negozi di animali, coinvolgere la comunità e promuovere l’upcycling riducendo il rifiuto e trasformandolo in filati da abbigliamento

Il progetto ha già riscosso un certo interesse e si pensa già alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spaziano dall’abbigliamento all’arredamento, da accessori fino a una linea di abbigliamento dedicata ai cani stessi.

Parlando del suo progetto Motta ha svelato quali sono i prossimi obiettivi della società: “Stiamo già pensando ad altri prototipi, come il feltro già realizzato, trapunte, tappeti yoga in fase di lavorazione. Vogliamo presentare ai clienti prodotti con dei modelli disegnati dagli stilisti di Boomerang e il logo è già in fase di lavorazione. Abbiamo intenzione di creare un master brand per i modelli di berretti, sciarpe e capi d’abbigliamento per uso umano, puntando sugli hotel di lusso nelle città turistiche invernali, quindi, vogliamo intercettare questo target perché riteniamo sia un target di nicchia, dalla fascia alta e attento alla sostenibilità”.

“Con l’Università stiamo studiando le caratteristiche chimiche del materiale per capire i possibili ulteriori utilizzi e per cercare di far sì che lo scarto sia, oltre che utile, anche profittevole. L’obiettivo è quello di ampliare la raccolta a livello nazionale. Per farlo stiamo mettendo a punto una dashboard, una piattaforma online dove tutti i potenziali fornitori, registrandosi, potranno segnalare quando avranno raggiunto un quantitativo minimo di un chilo, due chili. Oltre a raccogliere un rifiuto che ad oggi finisce in discarica noi vogliamo cercare di realizzare più prodotti possibile per capire la migliore destinazione del mercato e anche la migliore profittabilità per la società” – ha concluso Motta.

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