“Progetti di Rete”, la piattaforma che sostiene le microimprese siciliane

Tra le idee presentate durante la prima edizione del Premio Innovazione Sicilia c’è anche “Progetti di Rete“, una piattaforma online che permette alle imprese, in particolare alle microimprese, di accedere gratuitamente a progetti di investimento sviluppati da esperti.

Lo scenario attuale vede la maggior parte delle imprese italiane costituite da piccole realtà con meno di dieci addetti, spesso escluse dai processi di transizione digitale, ecologica e di internazionalizzazione, a causa di scarsa informazione e strutturazione.

La soluzione proposta punta a realizzare forme di aggregazione per migliorare innovazione e competitività attraverso la creazione di una “rete di imprese”. Le imprese possono registrarsi gratuitamente sulla piattaforma, inserire informazioni aziendali e attività di sviluppo desiderate.

Un gruppo di esperti elabora progetti esecutivi, che vengono presentati alle aziende interessate previo pagamento di una quota simbolica, che diventa quota di ingresso in caso di adesione.

I punti di forza includono la gratuità dei progetti, il superamento della difficoltà nel decidere gli investimenti, la creazione di partnership e la condivisione dei costi.

Ne abbiamo parlato con il suo ideatore Giuseppe Finocchiaro che ci ha spiegato a fondo il progetto: “Io sono di Catania e sono l’amministratore di Eskaton International, che è una società che si occupa di creazione e gestione di reti di imprese per favorire i processi di internazionalizzazione. E sono anche presidente di un’associazione che si chiama “Area mediterranea”, che cerca di mettere assieme imprese e lavoratori per affrontare il tema del mismatch tra le competenze che mancano e che cercano le imprese“.

“La mia proposta di progetto – spiega Giuseppe Finocchiaro – riguarda l’innovazione di processo perché il nostro obiettivo è quello di introdurre un modello organizzativo che è quello delle reti d’impresa, utilizzando la tecnologia, perché utilizzeremo una piattaforma on line per poter attuare l’idea progettuale”.

“L’idea nasce da alcuni dati che abbiamo raccolto in questi ultimi anni, relativi innanzitutto al tessuto imprenditoriale italiano, e quindi anche a quello siciliano, che per il 95% è costituito da micro e piccole imprese, con meno di dieci addetti. In questo momento in cui c’è una grande prospettiva di cambiamento sul tema della transizione digitale ecologica e anche dell’allargamento dei mercati, questo tipo di imprese con meno di dieci addetti rischiano di restare fuori da questo grande cambiamento, che si prospetta soprattutto in vista delle risorse del PNRR che sono ingenti e che rischiano di non essere utilizzate”.

“C’è un allarme, lanciato da Unioncamere – sottolinea Finocchiaro – che continua a ripetere che l’80% delle imprese non conosce i bandi che appunto attengono a queste tematiche e di queste il 64%, anche conoscendo le misure, non sanno come investire fondamentalmente queste risorse. Noi cerchiamo di avviare questo processo, questo nuovo modello organizzativo, che cerca di aggregare questi soggetti che da soli non sarebbero in grado forse di realizzare progetti complessi, ma supportandoli, anche con la progettualità che manca, all’interno di una piattaforma online. Il tutto verrà fatto coinvolgendo consulenti, società specializzate di professionisti, che operano nell’ambito della progettazione e che possono offrire gratuitamente dei progetti chiavi in mano, a partire dalla progettualità complessiva compreso le risorse finanziarie che si possono utilizzare e come eventualmente si debbano impiegare. Quindi noi crediamo che in questo momento questo sia uno strumento necessario perché il rischio è che poi queste risorse ingenti non vengano utilizzate proficuamente”.

“L’originalità – commenta Finocchiaro – sta nel fatto che mettiamo a disposizione un team di professionisti che offrono progetti chiavi in mano e quindi hanno una visione complessiva, che magari le imprese da sole non avrebbero. Perché noi quando parliamo di progettualità ci riferiamo a un settore specifico di un’azienda, piuttosto che a un’attività più specifica”.

La progettualità che noi vogliamo dare è una progettualità più ampia per cui anziché parlare di settori merceologici, sarebbe interessante parlare anche dello sviluppo di territori, e quindi questa diventa un’originalità e diventa importante rispetto all’impatto sociale, perché noi vorremmo creare appunto una dimensione comunitaria, quelle che si chiamano imprese coesive, che coinvolgono tutto il territorio, dai clienti ai fornitori alla comunità al terzo settore e quindi creare un contesto nel quale ci sia la volontà comune di sviluppare delle iniziative che valorizzino il territorio. Teniamo conto che le imprese sono quelle che generano lavoro e il lavoro necessita di competenze e quindi se non si uniscono assieme tutti questi aspetti rischiamo di non realizzare quello sviluppo, che in questo momento è necessario”.

“Ritengo che sia realizzabile abbastanza facilmente – conclude Finocchiaro – perché bisogna creare una piattaforma online che fondamentalmente raccolga dei dati, quindi, vada a costituire un database alla luce di una serie di criteri che noi abbiamo già in qualche modo individuato. E a partire da questi criteri si potranno realizzare delle ipotesi progettuali, a cui poi le aziende potranno decidere liberamente se aderire, in base ovviamente a delle condizioni economiche che poi saranno illustrate preventivamente oppure se andare per la propria strada”.

Foto da Depositphotos.com

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