Resto al Sud, come accedere all’incentivo che sostiene l’impresa nel Mezzogiorno

Un miliardo e 250 milioni per sostenere imprenditori e liberi professionisti del Mezzogiorno. Zero bandi, zero graduatorie: ecco tutto quello che c’è da sapere per ottenere i contributi di Resto al Sud.

Resto al Sud è l’incentivo che promuove la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero-professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. Il fondo disponibile ammonta a 1,25 miliardi di euro. Il programma si rivolge a persone tra i 18 e i 55 anni , in possesso di determinati requisiti, che approfondiremo di seguito.

Cosa finanzia Resto al Sud?

Il programma copre il 100% delle spese ammissibili con un finanziamento massimo di 50mila euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200mila euro nel caso di società composte da 4 soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60mila euro. A questi si aggiunge un contributo a fondo perduto per le spese di gestione: 15.000 euro per ditte individuali e professionisti; fino a 40.000 euro per le società.

Sono finanziabili:

  • attività produttive nei settori Industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
  • fornitura di servizi a persone e imprese
  • turismo
  • commercio
  • libere professioni, sia individuali che in forma societaria

Restano escluse le attività agricole in senso stretto.

Quali sono le spese ammissibili?

Tra i costi finanziabili rientrano:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di immobili (fino al 30% del programma di spesa)
  • macchinari, impianti, attrezzature nuove
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione
  • spese di gestione (umaterie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurativ), fino al 20% del programma di spesa

Sono esclude dai costi finanziabili le spese per progettazione, promozione, consulenze e per il personale dipendente.

Chi può accedere a Resto al Sud?

Possono fare domanda gli under 56 che siano:

  • al momento della presentazione della domanda sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria), nelle isole minori marine del Centro-Nord, nonché in quelle lagunari e lacustri (guarda l’elenco delle isole), oppure trasferiscano la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria
  • non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017
  • non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
  • non hanno un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento

Sono ammesse:

  • imprese costituite dopo il 21/06/2017
  • imprese costituende, da formalizzare entro 60 giorni (o 120 dall’estero) dalla concessione del contributo
  • liberi professionisti che, nei 12 mesi precedenti la domanda, non abbiano avuto una partita IVA con attività simile (codice ATECO fino alla terza cifra)

Per le aree del cratere sismico: non ci sono limiti di età per i 24 Comuni compresi nelle aree del cratere sismico del Centro Italia nei quali più del 50% degli edifici è stato dichiarato inagibile.

Come fare domanda?

La domanda si presenta esclusivamente online, attraverso il portale di Invitalia. Per accedere sono necessari:

  • identità digitale (SPID, CNS, CIE)
  • firma digitale e indirizzo PEC
  • compilare la domanda online, caricare business plan e allegati richiesti

Al termine dell’invio, il sistema rilascia un protocollo elettronico. La valutazione avviene in ordine cronologico di arrivo. Non ci sono bandi, graduatorie o scadenze prefissate. Entro 60 giorni dalla presentazione (salvo integrazioni), Invitalia verifica i requisiti e valuta il progetto, anche tramite colloquio con i proponenti. Immagine di pch.vector su Freepik.