SDG 2030, il Sud Italia guida il cambiamento con startup sostenibili

Sud in prima linea

Dal nuovo report “Reach the Goals” di Cariplo Factory, emerge con forza il contributo delle startup e PMI innovative del Sud Italia nel perseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030. Sebbene il 64% delle imprese si concentri nel Nord del Paese, molte realtà meridionali si distinguono per l’impegno su ambiti chiave come Salute e benessere (Goal 3), Istruzione di qualità (Goal 4), Consumo e produzione responsabili (Goal 12) e Lotta contro il cambiamento climatico (Goal 13).

Questi risultati indicano una forte specializzazione tematica, favorita da esperienze locali e bisogni sociali e ambientali specifici, che le startup del Sud stanno trasformando in opportunità imprenditoriali innovative.

Una geografia dell’innovazione che parte da Sud

Nonostante molte imprese si siano poi localizzate al Nord per accedere più facilmente a mercati, capitali e network, il report sottolinea che numerosi founder provengono dal Sud. La migrazione imprenditoriale è un segnale di vivacità creativa che parte dal Mezzogiorno ma trova spesso sbocco nelle regioni settentrionali, più favorevoli allo sviluppo di impresa.

Questa dinamica riflette un’Italia a due velocità: da un lato, un Sud ricco di idee, competenze e vocazioni sostenibili; dall’altro, un Nord con maggiori risorse e infrastrutture per trasformarle in business scalabili.

Settori d’impatto: ambiente, salute e sociale

Nel Mezzogiorno emergono startup che operano in ambiti complessi e ad alto impatto. Tra queste:

  • soluzioni per il risparmio idrico in agricoltura e sistemi di monitoraggio ambientale;
  • poliambulatori accessibili in aree urbane complesse, che offrono cure gratuite alle fasce vulnerabili;
  • progetti educativi che uniscono tecnologia, teatro e ricerca per formare le nuove generazioni;
  • piattaforme per la crescita professionale di neogenitori e per l’inclusione lavorativa;
  • startup femtech con focus sulla salute femminile in fase di menopausa;
  • soluzioni circolari come materiali ricavati dagli scarti dei tappi di sughero sardi.

Queste iniziative mostrano una visione concreta di innovazione al servizio della comunità, con approcci capaci di coniugare impatto sociale, ambientale ed economico.

Donne e team misti: una spinta inclusiva dal Sud

Il report evidenzia una maggiore presenza femminile o di team misti tra le imprese del Sud, soprattutto nei settori legati a Parità di genere (Goal 5), Consumo responsabile (Goal 12) e Acqua pulita (Goal 6).

Una tendenza che mostra come l’innovazione sostenibile nel Mezzogiorno sia anche un motore di inclusione e riequilibrio di genere, a differenza del Nord dove dominano i team esclusivamente maschili.

Accesso ai finanziamenti: una barriera ancora forte

Nonostante l’impegno, le startup del Sud devono fare i conti con una minore accessibilità a bandi e fondi pubblici: solo il 20% delle aziende del Centro-Sud ha ricevuto supporto finanziario per progetti sostenibili. Il divario è ancora più evidente tra le imprese fondate da donne o in fase pre-seed.

Ciò nonostante, le startup meridionali mostrano una buona partecipazione ai programmi di incubazione e accelerazione, fondamentali per la crescita: in particolare nei settori della salute (Goal 3) e dell’educazione (Goal 4), la partecipazione supera l’80%.

Investimenti e prossime sfide

Più del 70% delle startup ha già ricevuto almeno un round di investimento, e ben quattro su cinque sono alla ricerca di nuovi capitali. Anche qui, il Sud fa registrare una forte presenza di investitori legati al territorio, come incubatori e acceleratori, mentre al Nord si affiancano venture capital e CVC.

Secondo Riccardo Porro, COO di Cariplo Factory, la chiave è nella collaborazione tra imprese, nella creazione di filiere sostenibili e nell’adozione di modelli di open innovation, per superare la frammentazione attuale e affrontare in modo sistemico le sfide globali.

Una metodologia inclusiva per mappare l’innovazione dal basso

“Reach the Goals” è stato realizzato attraverso una survey su 128 realtà italiane, attive su almeno un SDG e con un livello tecnologico elevato (TRL ≥ 4). La metodologia prevede call pubbliche, criteri di selezione rigorosi e un’analisi approfondita degli insight attivabili.

Il progetto è sostenuto, oltre che dalla Commissione Europea, da partner come Aifi, Bocconi4Innovation, Innovup, Lifegate Way e altri attori dell’ecosistema dell’innovazione sociale e sostenibile.