Se qualcuno avesse dato a Musk una foto di Termini…

La prendo alla lontana dopo avere letto un pezzo del direttore de il Foglio, Claudio Cerasa. La visita di Elon Musk alla festa di Atreju a Roma poteva essere una occasione ma non lo è stata. Una nuova occasione persa per lo sviluppo dell’Italia e della Sicilia. Accolto come una rockstar, il fondatore di Tesla ha parlato dal palco della festa dei giovani di Fdi. Ha parlato di demografia, di imprenditoria, di innovazione. Di fronte allo stesso capo di quel governo che ha bloccato la coltivazione della carne sintetica, che vede in Uber il peggiore dei nemici, mentre Ryanair sembra non godere di buoni uffici nelle stanze romane e le multinazionali vengono viste quasi come nemici dell’italico fare. Insomma un cortocircuito che ancora una volta dimostra quanto le ruote di politica e l’imprenditoria vadano a velocità diverse. Musk è alla ricerca di una nuova area dove investire in Europa dopo quella trovata in Germania a Berlino per una gigafactory (12 mila posti di lavoro previsti) ed ha già preso contatti con Francia e Spagna. In mezzo al Mediterraneo in un’area che ricade in una Zona economica speciale c’è un impianto industriale che produceva auto dismesso dal 2011. Ecco l’occasione persa tra un figlio in braccio e una boutade sulla sfida di lotta con il capo di Facebook al Colosseo: qualcuno del governo Meloni avrebbe potuto allungare una nota al miliardario con un paio di fotografie di Termini Imerese e suggerirlo come possibile insediamento. Speriamo lo faccia qualcuno alla prossima festa di partito.