Imprese e PA verso la svolta digitale: come Tutor AI sta trasformando la formazione in Italia
News - 12/06/2025
di Luisa Cassarà
Nel contesto di una trasformazione digitale sempre più rapida e complessa, il divario tra competenze richieste e competenze possedute — il cosiddetto skill mismatch — rappresenta uno degli ostacoli principali alla crescita di aziende e pubbliche amministrazioni. Secondo lo studio “Percorsi formativi per la transizione verso l’AI nelle competenze e nel lavoro”, realizzato da The European House – Ambrosetti per IBM, solo il 5% delle grandi imprese italiane sta investendo in modo concreto sulla formazione GenAI, mentre l’83% delle professioni è destinato a essere impattato dall’intelligenza artificiale.
In questo scenario si inserisce Learning365, la prima piattaforma di formazione online in Italia ad aver integrato un proprio Tutor AI: ne parliamo con Andrea Rosini, co-founder di Differens, la società che ha progettato la piattaforma.
Learning365 nasce come risposta alle esigenze formative di aziende e pubbliche amministrazioni. “È una piattaforma di formazione online, un LMS dedicato principalmente alle aziende e agli enti pubblici che intendono migliorare le competenze del proprio team, in particolare sugli applicativi Microsoft,” spiega Rosini. Il focus è chiaro: Excel, PowerPoint, Word, Outlook, SharePoint, Copilot e altri strumenti della suite Microsoft sono il fulcro dell’offerta.
Supporto per la formazione asincrona
Un significativo punto di svolta è arrivato con l’introduzione di Tutor AI, un assistente virtuale progettato per interagire con chi sta seguendo i corsi e fornire risposte mirate. “L’esigenza nasce dal bisogno di affiancare la formazione asincrona con uno strumento che potesse rispondere anche a domande molto specifiche”, spiega Rosini.
Il tutor, sviluppato internamente in PHP e JavaScript, è in grado di comprendere il contesto della lezione che l’utente sta seguendo: “Capisce il contesto, quindi l’utente non ha bisogno di formulare una domanda con troppe premesse”, precisa Rosini. Allo stesso tempo, può spaziare tra argomenti diversi: “Anche se stiamo vedendo un corso su Excel, è possibile fare una domanda su Word, perché il tutor è addestrato sull’intero patrimonio didattico”.
Come funziona Tutor AI
L’assistente AI è stato addestrato con più di 80 ore di contenuti video presenti sulla piattaforma. “Abbiamo sbobinato tutto, parola per parola, e integrato queste informazioni con la conoscenza di base del modello linguistico”, racconta Rosini. Il funzionamento richiama quello dei chatbot conversazionali più noti, ma in modo verticale: “Il tutor risponde in maniera didatticamente efficace, spiega il passo passo, ti fa vedere come si fa, ti chiede se vuoi un esempio pratico. È come un docente, ma disponibile sempre”.
Per Rosini, l’innovazione non elimina la figura dell’insegnante. Anticipando quello che potrebbe essere il quadro futuro, afferma: “Qualcuno ha detto che i docenti andranno in pensione. Io dico che non è vero, perché l’intelligenza artificiale non saprebbe che cosa dire se non ci fossero i docenti a preparare i contenuti”.
Offerta formativa in aggiornamento
L’offerta di Learning365, oggi composta da 16 corsi e oltre 550 video-lezioni, è in costante evoluzione. “Ogni volta che Microsoft aggiorna un’interfaccia, noi rifacciamo i corsi da zero. È successo di recente con OneDrive e Outlook”, spiega Rosini. I nuovi moduli in arrivo includono Project, aggiornamenti per Excel, che rappresenta a oggi l’applicativo di maggior interesse per i professionisti.
L’approccio modulare consente a enti e aziende di selezionare i corsi più rilevanti o attivare un pacchetto completo. “L’azienda può indicare quali corsi rendere obbligatori e lasciare gli altri come facoltativi”. aggiunge. Ogni corso include test intermedi e finali, con rilascio di attestati e un cruscotto di monitoraggio per i responsabili HR, che consente di tracciare tempi di fruizione, progressi e risultati.
L’interesse delle pubbliche amministrazioni e i dati sull’adozione
“Abbiamo superato i 100mila partecipanti in un anno” afferma Rosini. “E le mail di richiesta supporto sono pochissime, segno che la piattaforma è intuitiva e accessibile”. L’accessibilità è anche certificata secondo i requisiti AgID. L’interesse è elevato anche nel mondo pubblico: “Ci sono amministrazioni che iniziano con 300 partecipanti, poi estendono a tutta la platea. Il tasso di rinnovo è del 70%,” spiega. L’introduzione della Direttiva Zangrillo, che obbliga i dipendenti pubblici a frequentare almeno 40 ore di formazione IT all’anno, ha dato ulteriore impulso alla domanda.
L’IA non sostituisce, ma affianca
La visione di Rosini è chiara: “Il programma didattico di un corso avrà sempre la sua valenza. Ma se ci metti in più il boost, il turbo di questa estrema personalizzazione che ti dà uno strumento di intelligenza artificiale, l’accelerazione è massima”. L’esperienza sembra confermare questa prospettiva. “Abbiamo clienti che, dopo aver provato Tutor AI, lo richiedono spontaneamente. È diventato per molti un add-on indispensabile”.