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xAI e il supercomputer Memphis: l’arma segreta di Elon Musk per conquistare l’IA

Elon Musk, già a capo di sei aziende innovative (Tesla, SpaceX, Starlink, X, Neuralink e xAI), non si ferma e annuncia nuovi ambiziosi progetti per xAI, la sua azienda di intelligenza artificiale.

xAI, che offre modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) come Grok e il chatbot omonimo agli abbonati a pagamento di X, ha iniziato un’attività sull’“addestratore di IA più potente del mondo”, il cosiddetto Memphis Supercluster.

Il supercluster, situato nella parte sud-occidentale della città del Tennesee, rappresenta il più grande investimento di capitale da parte di una nuova azienda nel mercato locale.

Nvidia H100: la potenza di calcolo dietro l’IA di xAI

Il cluster è composto da 100.000 unità di elaborazione grafica (GPU) H100 raffreddate a liquido, chip Nvidia molto richiesti dai fornitori di modelli di IA, inclusi i rivali di Musk, OpenAI. Il cluster opera su un singolo fabric RDMA (Remote Direct Memory Access), che consente un trasferimento dati più efficiente e a bassa latenza tra i nodi di calcolo.

L’obiettivo ambizioso di xAI: l’IA più potente entro dicembre 2024

L’obiettivo di xAI è addestrare i propri LLM sul supercluster e creare “l’IA più potente del mondo sotto ogni aspetto” entro dicembre 2024. Musk ritiene che il Memphis Supercluster offrirà un “vantaggio significativo” in questo senso. Tuttavia, Musk è noto per aver annunciato e mancato scadenze in passato, quindi la realizzazione di questo obiettivo ambizioso resta da vedere.

La corsa all’IA generativa: xAI e la concorrenza

Con OpenAI, Anthropic, Google, Microsoft e Meta che perseguono LLM e SLM (Sparse Language Model) sempre più potenti ed economici, xAI dovrà sviluppare un modello innovativo e utile per rimanere competitiva nella corsa all’IA generativa. Tra l’altro, Microsoft, sostenitore di OpenAI, starebbe lavorando con il CEO di OpenAI, Sam Altman, su un supercomputer per l’addestramento dell’IA da 100 miliardi di dollari, nome in codice Stargate.

Fonte: VentureBeat.

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Redazione Innovation Island