Il Centro Don Milani di Bagheria: un modello per l’innovazione sociale e l’empowerment della comunità

Il progetto del Centro Aggregativo Polivalente Don Lorenzo Milani di Bagheria, presentato al Premio Innovazione Sicilia nell’ambito della Strategia regionale S3 Smart cities &communities rappresenta un concreto esempio di innovazione sociale.

Il progetto ha preso vita all’interno della Villa Ex Castello di Bagheria, un bene confiscato alla mafia, trasformato in un centro educativo e culturale che affronta temi importanti come la dispersione scolastica e la mancanza di servizi per giovani e famiglie.

Il Centro, che beneficia del partenariato tra enti locali, associazioni e il Centro Servizi per il Volontariato di Palermo, coinvolge attivamente i giovani tra i 15 e i 25 anni nella co-gestione e promuove l’innovazione sociale attraverso una cabina permanente di contrasto alla povertà educativa.

L’intento è quello di ridurre la dispersione scolastica, promuovere la partecipazione giovanile e migliorare il benessere dell’intera comunità, trasformando un luogo di illegalità in uno spazio di opportunità, crescita e di cambiamento sociale.

Ne abbiamo parlato con Danilo Conigliaro responsabile della comunicazione social all’interno del Centro che ci ha spiegato meglio il progetto: “Al centro di servizi per il volontariato di Palermo, meglio conosciuto come Cesvot io mi occupo di comunicazione new media. Il Centro offre servizi gratuiti alle associazioni di volontariato, dalla consulenza progettuale a tutto ciò che riguarda la tenuta della burocrazia degli statuti, fino alla promozione del volontariato nello specifico”.

“L’attività che presentiamo oggi – continua Conigliaro – è legata a un’attività che noi facciamo con i giovani per promuovere i valori della solidarietà e del no profit. Si tratta della web agency del Centro Don Milani a Bagheria, un progetto molto ambizioso e innovativo perché coniuga i valori del volontariato e del no profit con quello di web agency, che attiene a logiche aziendali. Tutto è nato all’interno del centro don Milani a Bagheria, un bene confiscato alla mafia restituito alla cittadinanza grazie a un patto di collaborazione. Un progetto che mette i giovani al centro, creato da una rete sociale a Bagheria che ha pensato che questo luogo potesse diventare un luogo di ritrovo e di anche progettazione dove i giovani sono protagonisti e gestito direttamente dai giovani”.

Per fare questo è stato coinvolto un gruppo di ragazzi e ragazze a cui è stato chiesto di promuovere i canali social del Centro sotto la supervisione degli stessi operatori. Il risultato ottenuto è stato straordinario il lavoro svolto è servito a “portare innovazione anche al gruppo di adulti” generando un circolo virtuoso, che “ha migliorato la comunicazione interna e ha consentito di promuovere le attività e iniziative del centro su nuovi canali come Tik Tok.

È stata così creata una vera e propria Web Agency che è diventata parte integrante del progetto e ha dato ai giovani l’opportunità di sviluppare competenze, esprimere le proprie passioni e contribuire al bene della comunità.

“Questi ragazzi si sono riscoperti anche molto bravi nell’organizzazione degli eventi – prosegue Conigliaro – In questo anno e mezzo di attività, grosso modo hanno sperimentato sia la comunicazione sul digitale comunque nelle forme tradizionali, ma hanno messo anche in gioco le loro competenze nell’ambito dell’organizzazione degli eventi, che passa dall’allestimento degli spazi alla gestione logistica dell’evento stesso quindi la gestione degli inviti e la condivisione alla comunità”.  

Il progetto della web agency del volontariato rientra sicuramente nell’aspetto dell’originalità. Al Centro Servizi promuoviamo una nuova forma di volontariato che è quella del volontariato digitale, ovvero coinvolgere le giovani generazioni che sono spesso etichettate con la formula ‘nativi digitali’, anche se anche questo è un grosso pregiudizio perché ci sono anche ragazzi di 16 anni a cui non interessa tanto il mondo digitale”.

L’idea di base è quella di mettere a disposizione le proprie competenze da nativo digitale per la comunità la comunità di adulti o di anziani, partendo proprio da problemi pratici. Noi abbiamo messo in piedi un luogo bello in cui portare i giovani. E allora quale migliore strategia di comunicazione che quella di coinvolgere i giovani nella condivisione alla comunità informazioni e contenuti virali? L’originalità sta, dunque, nel “promuovere un volontariato che sia digitale, dove le competenze dei giovani nativi digitali vengono messi al servizio della comunità”.

Ci auguriamo che questo progetto – conclude Danilo Conigliaro – rientri piano piano in quello che è l’aspetto dell’impatto sociale. Un primo impatto per noi molto forte è stato quello di vedere molti ragazzi promotori della web agency sottoscrivere il patto di collaborazione per la cogestione di questo centro. Per noi del Centro Servizi è un passaggio cruciale, significativo perché significa che i giovani non vengono solo coinvolti come utenti, ma diventano soggetti promotori di iniziative insieme agli adulti. Questo per noi è già un forte impatto sociale in questa comunità che gestisce il centro ma in prospettiva ci piacerebbe che il centro don Milani diventasse un polo culturale e ricreativo per i giovani del territorio”.

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