Un fondo di venture capital per l’Intelligenza artificiale: avrà una dote di 600 milioni

“Il progetto del fondo di venture capital sull’intelligenza artificiale si trova in una fase avanzata di sviluppo e vede coinvolti il Dipartimento per la trasformazione digitale, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e Cassa Depositi e Prestiti. Lo strumento finanziario sarà indirizzato alle start-up e alle PMI innovative attive nel settore dell’AI ed è previsto che arrivi a cubare oltre 600 milioni di euro. Sono al momento in corso le attività tecnico-amministrative strumentali alla costituzione del fondo e la sua entrata in esercizio è prevista nel corso del primo semestre del 2024”.

Lo ha spiegato il sottosegretario per l’Innovazione Alessio Butti in un’intervista rilasciata oggi al Sole 24Ore. Il sottosegretario è intervenuto sull’accordo europeo sull’AI Act. Nelle settimane che hanno preceduto l’accordo, il Governo italiano è apparso diviso su diverse questioni relative alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale (AI).

Da un lato, c’era il “non paper” firmato dal Ministro Urso insieme a Francia e Germania, che proponeva un approccio basato sull’autoregolamentazione per i modelli fondativi. Dall’altro, l’intervento al Consiglio Ue Tlc di Alessio Butti, sottosegretario per l’Innovazione, con un focus su regole e sanzioni.

Il governo italiano è soddisfatto dell’accordo politico raggiunto a Bruxelles, ma rimane cauto, considerando che molti dettagli tecnici dovranno essere definiti nei prossimi mesi. L’accordo mira a coniugare la salvaguardia dei diritti dei cittadini con la promozione dell’innovazione e dell’attività di impresa nel settore in forte crescita dell’AI.

Alessio Butti durante una recente visita a Palermo
Alessio Butti durante una recente visita a Palermo

Le startup italiane, temendo di essere intralciate da regole eccessive, trovano conforto nell’assicurazione che la maggior parte delle nuove regole si applicheranno solo ai sistemi AI ad alto rischio, quelli con un impatto significativo sulla vita e i diritti delle persone. Inoltre, ci saranno regole semplificate e sanzioni inferiori per le piccole e medie imprese (PMI).

Il governo italiano prevede di rivedere la Strategia nazionale per l’AI per garantire un allineamento completo con l’AI Act entro gennaio 2024. Il comitato di esperti nominato seguirà le direttive della Strategia AI.

Sul fronte della governance, l’Italia sta ancora valutando se affidare il ruolo principale all’Agenzia del governo per l’Italia digitale o a un’autorità indipendente. Mentre l’autorità italiana si concentrerà sulla supervisione dei sistemi AI, la regolamentazione rimarrà di competenza europea.
Per sostenere lo sviluppo delle startup nell’ambito dell’AI, è in fase avanzata di sviluppo un fondo di venture capital con oltre 600 milioni di euro di risorse, previsto per entrare in funzione nel primo semestre del 2024. Il progetto coinvolge diversi enti governativi.

L’Italia riconosce il potenziale delle tecnologie generative basate sull’AI e sta lavorando a una strategia nazionale per promuoverle, riducendo la dipendenza da soluzioni straniere e sfruttando il ricco tessuto di start-up, PMI innovative, centri di ricerca e università presenti nel paese. Il governo mira a creare una politica industriale che promuova l’innovazione e la produzione nazionale nel settore AI.

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