Luigi Rizzolo confermato alla guida di Sicindustria: “Ora la sfida è accelerare”
News - 04/07/2025
di Romina Ferrante
Con il 99% dei consensi, Luigi Rizzolo è stato confermato presidente di Sicindustria per il quadriennio 2025–2029.
Un risultato netto che consolida una leadership iniziata nel 2023, quando subentrò alla guida dell’associazione per portare a termine il mandato del compianto Gregory Bongiorno. Ma più che una conferma, quella di Rizzolo è una rinnovata chiamata all’azione per rendere Sicindustria un motore sempre più forte del sistema produttivo siciliano.
Al fianco del presidente, è stata eletta una squadra di vicepresidenti che riflette l’intero tessuto imprenditoriale siciliano: Vincenzo Adragna (Trapani), Luciano Basile (Palermo), Gianfranco Caccamo (Caltanissetta), Leonardo Licitra (Ragusa) e Antonio Siracusa (Agrigento). Una squadra ampia e rappresentativa, costruita per affrontare le sfide cruciali dei prossimi anni.
Tre priorità: formazione, sicurezza sul lavoro e semplificazione
“Sarà un mandato nel segno della continuità – ha dichiarato Rizzolo – nel metodo, nell’ascolto, nella determinazione con cui abbiamo rimesso ordine, rinnovato le regole, costruito fiducia. Abbiamo posto le basi. Ora dobbiamo consolidare e accelerare questo lavoro, per rendere Sicindustria ancora più forte, rappresentativa ed efficiente, al servizio delle imprese e dello sviluppo del territorio. In questi diciotto mesi non abbiamo solo lavorato al nostro interno: abbiamo riaperto un dialogo concreto con le istituzioni regionali, affrontato temi cruciali come aree industriali, infrastrutture, energia, formazione e accesso al credito. Abbiamo chiesto soluzioni, proposto interventi, preteso tempi certi e risposte efficaci. Di certo oggi possiamo dire che la nostra associazione ha ritrovato coesione, visione e autorevolezza, diventando punto di riferimento per le oltre mille imprese associate con 50.000 lavoratori in sette province”.

Nel nuovo mandato, la bussola di Sicindustria punta su tre direzioni precise:
- Formazione – Colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro qualificato, investire negli ITS, rafforzare la formazione duale e il collegamento tra scuola e impresa. “Senza competenze – ha detto Rizzolo – l’innovazione resta un esercizio teorico. E senza formazione continua, le imprese non possono affrontare il cambiamento. Dobbiamo colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro qualificato, investire sugli ITS, sulla formazione duale, sull’orientamento e sul dialogo costante tra scuola, università e impresa”.
- Sicurezza sul lavoro – Non solo obbligo legale, ma leva di fiducia e competitività. “Fare impresa in Sicilia – ha detto – significa essere presidio di legalità e responsabilità. La sicurezza sul lavoro non è solo un adempimento formale, è un dovere morale e strategico. Solo in un ambiente sano si costruisce fiducia, si attraggono investimenti, si crea vera crescita”.
- Semplificazione – Digitalizzare la pubblica amministrazione e sbloccare procedure lente e opache. “Non bastano incentivi. Le imprese hanno bisogno di procedure chiare, tempi certi, regole trasparenti. La pubblica amministrazione deve smettere di essere un freno e diventare un alleato dello sviluppo”.
Sicindustria non intende limitarsi al ruolo di rappresentanza. L’ambizione è più alta: contribuire a disegnare una nuova politica industriale, che metta le imprese al centro della trasformazione economica e sociale dell’Isola. Rizzolo parla di una Sicilia “che guida, non che subisce”, proiettata come piattaforma mediterranea per talenti, capitali e idee.
Tra i fronti aperti intelligenza artificiale, energia, turismo, fiscalità, internazionalizzazione, transizione ecologicaon, con un principio fermo: “Ogni scelta ha un impatto sul lavoro, sull’ambiente, sulla qualità della vita. E questo impone visione e coraggio”.
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